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Comunica … nel Gruppo Giovanile

 

Una serie di consigli pratici che possano aiutarci nella comunicazione all’interno del gruppo giovanile di cui siamo responsabili.

 

È da notare che il verbo “Comunicare” non è da intendersi unicamente legato alla figura del responsabile e, quindi, ad una serie di consigli propedeutici ed utili solamente a lui, ma il senso del Comunicare va esteso a 360 gradi per ogni membro della nostra riunione; vedremo quindi alcuni consigli su come è possibile facilitare, migliorare ed ottimizzare la comunicazione tra noi e i giovani e tra i giovani stessi.

 

Prima di iniziare è necessario considerare quello che personalmente è stato sempre un esempio biblico in termini di approccio e metodo nel servizio per il Signore. Nella vita di Neemia ho trovato e raccolto 3 consigli:

  1. Prega
    • “Digiunai e pregai davanti al Dio del cielo.” (1:4)
    • “Allora io pregai il Dio del cielo; poi risposi al re” (2:4-5)
  2. Siate pronti ad abbandonare la vostra “zona di comfort”
    • “Mi recai presso i governatori d’oltre il fiume, e diedi loro le lettere del re. Il re mi aveva dato una scorta di ufficiali e di cavalieri. Quando Samballat, il Coronita, e Tobia, il servo ammonita, furono informati del mio arrivo, furono molto contrariati dalla venuta di un uomo che cercava il bene dei figli di Israele.”
      (2:9-10)
  3. Osserva prima di agire
    • Così giunsi a Gerusalemme, e, trascorsi tre giorni, mi alzai di notte, presi con me pochi uomini, e non parlai a nessuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme.
      Non avevo con me altra cavalcatura oltre a quella che usavo.
      Uscii di notte per la porta della Valle, e mi diressi verso la sorgente del Dragone e la porta del Letame, osservando le mura di Gerusalemme, quanto erano rovinate e come le sue porte erano consumate dal fuoco. (2:11-15).

 

È necessario considerare un’altra fondamentale e vincolante premessa: Gesù in persona ci ha detto “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla.” (Giovani 15:5). Quindi è di vitale importanza per il vostro ruolo che ogni metodo, scelta e visione siano parte integrante di un rapporto con Cristo da cui non solo dipende ogni virtù spirituale, ma anche la capacità di centrare l’obiettivo e di veder fruttare i propri sforzi.

 

Ricordiamoci infine che stiamo edificando (costruendo) la Chiesa, ed è necessario considerare quanto sia delicato questo compito e di conseguenza quanto sia grande la nostra responsabilità.

 

Ricordiamoci sempre che avremo a che fare con la fede, il cuore e la speranza di giovani cristiani, ossia la cosa più importante della loro vita, saranno sempre necessari amore, sensibilità e pazienza…attingiamo il più possibile al frutto dello Spirito “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo;” (Galati 5:22) ed evitiamo di muoverci come elefanti in una cristalleria.

 

La nostra visione deve essere condivisa e allineata a quella del nostro pastore, all’inizio e alla fine di ogni anno di riunione del gruppo giovanile è sempre buona cosa confrontarsi con lui.

 

A CHI STIAMO COMUNICANDO?

 

Prima di pensare ad un programma sui cui basare il prossimo anno di riunioni e prima di capire come strutturare gli incontri (metodi o strumenti) è necessario capire a chi ci stiamo rivolgendo, ossia al grado di esperienza personale con Dio dei ragazzi a cui parleremo durante l’anno.

 

Sarà importante sapere se i nostri giovani provengono da famiglie convertite o meno, quale sia la loro preparazione biblica, se si sono battezzati in acqua, quale sia il personale impegno per la propria costante santificazione, se sono stati battezzati nello Spirito Santo e se già operano nella chiesa e in quale attività specifica.

 

Conoscere questi dettagli ci permetterà di dare un’identità al gruppo con cui lavoreremo e ci aiuterà di conseguenza nel definire i contenuti e il loro grado di complessità; elencare tutti i possibili “profili” di gruppi giovanili è davvero impossibile ma per semplificare potremmo suddividerli in 2 macro categorie: gruppi “in formazione” (gruppi che necessitano di un programma che parta dalle basi dottrinali e spirituali e che abbia la necessità di essere guidato nell’affrontare temi di attualità) e gruppi “già formati” (dove sarà presente maggiore conoscenza biblica, consapevolezza e maturità sia sul fronte spirituale che personale).

 

Nota bene

  • Nessuno delle due categorie dovrà apparirci come limitante, ma al massimo determinerà alcune delle nostre scelte nel definire i nostri obiettivi e gli strumenti più adeguati.
  • Ogni gruppo giovanile è unico e cambia nel tempo: è necessario interrogarsi costantemente sullo stato di maturità e salute del nostro gruppo giovanile ed essere sempre pronti (in corso d’opera) a cambiare le nostre priorità e obiettivi.

 

DA DOVE PARTIRE?

Forse ci stiamo chiedendo quale sia il primo passo da fare, magari perché avete appena iniziato con questo ruolo, forse perché volete apportare alcuni cambiamenti alla riunione o forse perché ritenete che i vostri ragazzi abbiano bisogno anche di altro rispetto a quanto avete fatto finora.

 

  • Per i gruppi “in formazione è necessario che sia il responsabile stesso a programmare i temi che verranno trattati durante l’anno, facendo molta attenzione alla formazione dottrinale e che il programma tocchi tutti gli aspetti fondamentali per una completa formazione dei giovani.
    Ricordiamoci che probabilmente diversi dei nostri ragazzi non hanno ancora fatto una completa esperienza con Dio senza esser nati di nuovo ed è fondamentale che i nostri incontri abbiano quasi sempre una valenza evangelistica.

 

Prepariamo un programma che aiuti i giovani ad approcciarsi correttamente verso la Parola, che li segua nei primi passi della loro vita cristiana e che li aiuti a conoscere Dio, il Suo piano per noi, le Sue promesse e la Sua Chiesa.

 

  • Per i gruppi “già formati possiamo permetterci di iniziare chiedendo ai nostri ragazzi che cosa si aspettino dalla loro riunione, perché il concetto basilare che dovranno comprendere è proprio questo: la riunione del gruppo giovanile è uno spazio che appartiene ai giovani e che noi siamo chiamati ad amministrare. Al di là del nostro contributo è la loro forza, il loro entusiasmo e la loro fede che dovrebbero sostenere questo spazio. I pareri dei ragazzi faranno emergere diversi punti di vista e feedback relativi al contenuto della riunione e probabilmente anche sulle modalità. Raccogliete e annotate senza timore quello che i ragazzi vi propongono, senza l’obbligo di dovervi subito esporre sulla fattibilità di quelle cose, poi portate a casa e ricordatevi come abbiamo iniziato:
    Pregate, osservate e siate pronti ad abbandonare la vostra zona di comfort.
  • Creare un programma (mensile, bimestrale,…annuale) e condividerlo con i ragazzi, il fatto che i ragazzi sappiano cosa li aspetta spesso facilità le cose e li invoglia a partecipare e a prepararsi su temi specifici.

 

Non abbiate timore di trattare temi scomodi. Sapere con un po’ di anticipo (programmare) quando parleremo di un determinato argomento ci permette di prepararci al meglio.

 

  • Se conosciamo fratelli preparati su temi specifici possiamo anche chiedere una collaborazione con loro. A Milano, per esempio, abbiamo trattato temi come “aborto e fecondazione assistita”, “la chiesa perseguitata”, “calvinismo e arminianesimo” sfruttando le conoscenze di fratelli che per lavoro, missione o cultura personale hanno negli anni acquisito una padronanza dell’argomento molto superiore a quello che avrei potuto fare io anche nella migliore delle ipotesi.

 

COME COMUNICARE?

 

Consideriamo che veicolare correttamente i contenuti è alla base della buona comunicazione e che Gesù stesso adeguava il proprio modo di esprimersi in base alle situazioni e alle esigenze: notiamo la differenza tra l’episodio dove Gesù scaccia i mercanti dal tempio e l’incontro con la samaritana al pozzo, messaggio e destinatari differenti corrispondono a metodi differenti e che “La ricerca di una metodologia appropriata non impoverisce la valenza spirituale” (Daniele Di Iorio).

Ecco alcuni esempi di metodi usati in questi anni, sulla base dell’identità del vostro gruppo alcuni metodi risulteranno più indicati e altri meno, a voi considerare cosa introdurre, come e quando.

  • Radici
    Tipologia: formazione su temi dottrinali
    Obiettivo: sensibilizzare su temi biblici specifici
    Metodo: frontale, il responsabile espone l’argomento verso i giovani
    Note: possibilità di raccogliere domande a fine serata
    Esempi: trattare un’epistola suddividendola durante l’anno per temi o capitoli
  • Sedia vuota
    Tipologia: testimonianza/confronto
    Obiettivo: spronare le testimonianze e sottolineare l’importanza di queste
    Metodo: viene posta una sedia di fronte a tutto il gruppo e chiunque durante l’incontro potrà sedersi per condividere quello che ha nel cuore per interventi contenuti (circa 5/10 minuti)
    Note: il responsabile apre e chiude la serata e, se lo ritiene necessario, interviene dopo l’esposizione dei ragazzi
  • Carta di identità
    Tipologia: formazione su personaggi biblici
    Obiettivo: approfondire ulteriormente la conoscenza di figure bibliche
    Metodo: frontale, il responsabile espone l’argomento verso i giovani
    Note: possibilità di raccogliere domande durante le serata
  • A tu per tu
    Tipologia: incontro evangelistico basato sulla testimonianza
    Obiettivo: rendere la riunione dei giovani uno spazio 100% evangelistico dove i giovani possano portare amici, compagni e conoscenti.
    Metodo: individuare una o due testimonianze nel gruppo giovanile o nel resto della chiesa che possano essere adatte ad una serata evangelistica dedicata a giovani. Avvisare le persone individuate per tempo in modo che le testimonianze possano suddividersi in 3 momenti: “prima della conversione”, “dopo la conversione” e “oggi.
    Il responsabile dei giovani guiderà in stile intervista i 3 momenti raccogliendo alla fine di ogni momento le possibili domande dei ragazzi e degli invitati.
    Note: In apertura e/o chiusura può essere inserito uno spazio di ristoro che aiuti i nuovi ad ambientarsi e a creare relazioni con il resto dei giovani.
  • Serate su temi di attualità
    Tipologia: formazione su temi attuali (sociali, culturali, scientifici, ecc.) alla luce delle Scritture
    Obiettivo: creare un ambiente di confronto costruttivo e aiutare i ragazzi nel crearsi come cristiani una personale opinione su quello che quotidianamente li circonda
    Metodo: frontale, il responsabile espone l’argomento verso i giovani
    Note: avvalersi delle conoscenze di altri fratelli su temi specifici
  • Domande e risposte
    Tipologia: confronto
    Obiettivo: chiarire dubbi o domande su versetti, passi biblici, interpretazioni ecc.
    Metodo: raccogliere per tempo le domande da parte dei ragazzi
    Note: non avremo sempre le risposte a tutto, rimandare una risposta dopo un ulteriore approfondimento non è segno di mancanza da parte del responsabile, meglio rimandare una risposta che affrettarla in maniera approssimativa.
  • Workshop
    Tipologia: collaborazione tra i ragazzi
    Obiettivo: creare intesa e dialogo tra i ragazzi proponendo un obiettivo comune
    Metodo: suddividere i ragazzi in piccoli gruppi e dare un obiettivo comune (ad es. approfondire un passo biblico), alla fine di un tempo prestabilito ogni gruppo esporrà il proprio lavoro.
    Note: se possibile inserire un coordinatore per gruppo

Altre considerazioni utili per lo svolgimento degli incontri

  • Evangelizzare nella riunione dei giovani: al di là di incontri specifici di evangelizzazione (vedi “A tu per tu”), impegniamoci a far sì che ogni incontro dei giovani abbia un’impronta evangelistica e si presti ad essere un ambiente dove i giovani possano liberamente invitare amici e conoscenti (giovani) non convertiti.
  • Creare uno staff: per alcuni gruppi giovanili particolarmente numerosi potrebbe essere utile (se la maturità del gruppo lo consente) dare dei ruoli e delle responsabilità (sia spirituali che pratiche) per alleggerire il carico del responsabile, ad esempio riordinare sedie e pulizia locale, musica, e supporto per serate specifiche.
  • Collaborare con un’altra riunione giovanile: per alcuni gruppi giovanili poco numerosi potrebbe essere la soluzione per diversi aspetti come ad esempio: pochi ragazzi e ampia diversità di età, nuove conoscenze per i ragazzi abituati a vedere sempre i soliti volti, possibilità di sviluppare un programma più articolato (per metodi e contenuti).
  • Web, social, WhatsApp, proiettore e musica sono solo mezzi: ricordatevi sempre che non è dai mezzi che arriveranno le benedizioni, ma da una visione vagliata e approvata da Dio; tuttavia non possiamo escluderne la validità per poter organizzare i momenti con i ragazzi.

NOTA BENE

  • Non tutto sarà applicabile nel medesimo modo in tutte le realtà che rappresentate. Alcune soluzioni e metodi avranno bisogno di tempo per essere applicati, spesso è necessario preparare il terreno e operare per un graduale cambiamento.
  • Non dimenticate mai di essere stati bambini, adolescenti e giovani questo vi sarà di aiuto quando cercherete di immedesimarvi in chi vi sta di fronte

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