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Fake News vs Good News

 

La Verità dentro le notizie

 

“Mezze” verità

 

Se prima dell’avvento di internet il mondo intero doveva affaticarsi a reperire qua e là informazioni e notizie su qualsiasi cosa interessasse o incuriosisse, oggi, invece, si affatica a selezionare e scartare tutte quelle informazioni che ci invadono a ogni accesso alla Rete.

Oggigiorno, il problema maggiore non è più la penuria di notizie, ma l’eccesso di informazioni. È proprio questo strabordare di sollecitazioni informative che ha portato anche alla diffusione di false notizie di ogni tipo, che chiamiamo anche “bufale”. Siamo pieni di fake news fino al collo, di siti internet o blog che esordiscono con titoloni esorbitanti che hanno come obiettivo esclusivo quello di spingerci a cliccare, aprire ed essere proiettato in un’altra pagina sicuramente piena di pubblicità che compare da ogni lato …

Internet ha il grande merito di fornire in tempo reale informazioni che fino a ieri si dovevamo reperire esclusivamente acquistando una costosa enciclopedia. Ma perché nella Rete vengono pubblicate anche “bufale” pazzesche? C’è da dire che le notizie vere non sempre sono le più accattivanti, anzi attraggono molto meno l’attenzione delle fake news.

 

Queste ultime vengono inserite ad arte qua e là in modo tale da mischiarsi con le notizie vere; in questo modo, l’utente di internet recepisce le fake news come notizie vere. Il vero rimane “verità” e il falso, accostato al vero, diventa “per induzione” una “verità”. Ma rimane essenzialmente un falso, una bugia …

 

Post-Verità

 

Nel novembre del 2016, l’Oxford Dictionary che ogni anno pubblica un neologismo rappresentativo dell’anno che si è appena concluso, ha dato la definizione del termine “Post-Verità”. La definizione è la seguente: “relativa a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti nel formare l’opinione pubblica del ricorso alle emozioni e alle credenze personali”.

 

In sostanza, con la Post-Verità le opinioni personali su un determinato fatto sono più importanti del fatto oggettivo in sé. Le persone, dunque, tenderebbero a credere e ad accettare, con più facilità, situazioni e fatti che colpiscono di più le proprie emozioni piuttosto che il proprio cervello; di conseguenza, molti crederebbero a notizie “verosimili” e non a notizie oggettivamente “vere” e provate. In particolare, la viralità del web ha permesso il proliferare di situazioni di Post-Verità su tantissimi argomenti.

 

Si tratta per lo più di notizie false a proposito delle quali nessuno si è preso la briga di effettuare dei controlli; una volta che certe notizie “verosimili”, dunque false, hanno cominciato a circolare, la verità oggettiva di certi fatti è stata modificata e accettata da una folla di milioni utenti sul web.

 

La Verità

 

A proposito di fake news, subito dopo la risurrezione di Gesù, i capi dei sacerdoti diffusero la seguente notizia falsa: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo”» (Matteo 28:13). Sicuramente, questa fu la più famosa tra le bufale nella storia dell’uomo!

 

Una notizia che può essere considerata come esempio del concetto di Post-Verità. I capi dei sacerdoti avevano, quindi, creato una fake news. Oltre ad ammettere che la tomba era vuota, che è uno dei punti a favore della risurrezione di Gesù, affermavano anche che dei semplici popolani avessero rotolato una pietra senza che il soldato di guardia, che avevano fatto mettere loro, se ne accorgesse.

 

Ma per quanto possiamo abilmente costruire fake news, queste non possono mai fare nulla contro la verità che rimane tale. Infatti non abbiamo alcun potere contro la verità; quello che possiamo è per la verità (2 Corinzi 13:8).

La risurrezione è stata poi provata da diversi testimoni oculari. Lo hanno visto i discepoli di Gesù, “ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio”. (Atti 1:3), e Paolo, diversi anni dopo, ci ricorda anche che “poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti” (1 Corinzi 6:51)

 

Caro lettore, se sei stanco delle bufale, delle notizie false o “verosimili” e ti sei messo alla ricerca di notizie vere, vai dritto all’obiettivo, indaga tu stesso, non ti fermare alla superficie, ma fai come i gli abitanti di Berea (un paese della Grecia ai tempi dell’impero romano): essi esaminavano ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così (Atti 17:11).
Vai a fondo anche tu e scopri se quello che ti diciamo su Gesù è vero.

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