Reagire a ciò che non avremmo mai voluto vivere
Immaginiamo un agricoltore e il suo campo. Immaginiamolo nell’anno corrente, nel 2020. A Gennaio ha comprato questo campo, lo ha lavorato con enorme sforzo fisico e altrettanta speranza. Pochi mesi dopo gli viene negato il permesso di recarvisi per potare le piante, in modo da poter dopo raccoglierne il frutto. Quanti pensieri negativi affolleranno la mente dell’imprenditore agricolo? Cosa sceglierà a riguardo? Vendere o Rinunciare? Lasciar perdere? E noi come reagiamo ai nostri progetti bloccati, sogni che sembrano infrangersi, lavori che rimangono incompiuti a causa di qualcosa di molto più grande e totalmente inaspettato che si è affacciato nelle nostre esistenze in questo anno?
Ho veramente fallito?
Quando un progetto sembra prossimo al fallimento, cosa dice la Bibbia a riguardo? In una delle Sue parabole, Gesù disse:
«Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai”» (Luca 13:6-9)
Erano tre anni che quel fico non dava frutto. Ciò nonostante possiamo notare come l’agricoltore della parabola, pur dinanzi all’evidente infruttuosità della pianta, convinse il proprietario della vigna ad aspettare ancora un anno. Sperando e facendolo sperare in una buona annata. Non si limitò a lasciare la pianta così come era ma si ripromise di curarla, zapparle intorno e concimarla ancora. Quindi sperando e tuttavia operando.
Cosa possiamo imparare da questo passo? Pensiamo a noi come proprietari della vigna e a questo fico come al nostro lavoro, al nostro progetto o, perché no, al nostro sogno. Forse anche noi vi abbiamo investito molto. Forse non quest’anno, ma l’anno scorso. Tuttavia proprio in questi giorni vediamo tutto sfarinarsi, scivolarci via dalle mani come acqua che, per quanto impegno possiamo impiegare, non è possibile trattenere. Ricordiamo il giorno in cui abbiamo intrapreso il progetto: quante speranze, quanto sudore, quanta gioia ed entusiasmo. Non vedevamo l’ora di raccogliere i primi frutti.
Purtroppo le nostre aspettative non sono state soddisfatte. Tuttavia possiamo essere certi che Dio ha tutto sotto controllo e, con un atto di fede, possiamo guardare alla sventura subita come a una sfida da accettare; da accettare e vincere. Egli ci risponderà, premiando il nostro impegno nel lavoro intrapreso e realizzando appieno i progetti che abbiamo messo nelle Sue mani, secondo il Suo disegno perfetto.
Non abbandonare il tuo progetto
1. “Lascialo ancora quest’anno”.
Nessuno sforzo è invano. E non è mai tempo per mollare. Bisogna aspettare: attendi l’anno prossimo; per la tua terra potrebbe essere la buona annata.
“Fin dal mattino semina la tua semenza e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni.” (Ecclesiaste 11:6)
L’attesa permessa da Dio non è mai sterile ma ha lo scopo di insegnarti a dipendere da Lui e di essere formato secondo i Suoi canoni per poi poter dare un frutto migliore, quello che Dio si aspetta da te.
2. Zappagli intorno.
Studia nuovi metodi e nuovi approcci. Ricomincia daccapo oppure modella, se necessario stravolgi, stancati, forse ti scoraggerai ma non mollare. L’importante è sempre e solo il frutto. A prescindere da quando germoglierà.
“Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno dei morti dove vai, non c’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né saggezza.” (Ecclesiaste 9:10)
Lo scoraggiamento potrebbe farti dubitare dell’intervento di Dio, le cose sembrano essere statiche, tutto rimane fermo, ma il Signore continuerà a portarti avanti momento dopo momento. Non farti vincere dallo scoraggiamento, Dio è con te per aiutarti anche quando tutto sembra immobile.
3. Concima.
Due cose sono utili per il tuo terreno (progetto): il concime, compito che ti riguarda, e la pioggia, compito che non ti riguarda. Devi solo concimare. Non ti stancare di cospargere di passione tutto ciò che fai, e quando questa viene meno, continua a farlo usando disciplina. Imponiti ogni giorno un orario, o comunque prenditi un momento compatibile con le tue esigenze, e in quel tempo non ti dedicare ad altro se non a concimare, quindi a nutrire al meglio delle tue possibilità ciò a cui stai lavorando. Oltretutto ricorda che, se stai operando nel campo del Signore, ci sarà un’adeguata ricompensa proprio per te.
Nutri la tua anima attraverso le parole della Bibbia e parla con Dio attraverso una preghiera costante e quotidiana; vedrai la tua vita spirituale germogliare alla Sua lode e gloria. Potrebbe capitare di stancarti perchè non vedi prospettiva, ma lo sguardo del Signore non ti perderà mai di vista, Lui interverrà in tuo favore con le Sue perfette risposte. Il momento della pioggia lo decide Lui ed è sempre il momento giusto, anche se il nostro orologio ci suggerisce un notevole ritardo. Quando arriverà la pioggia, vedrai il frutto della tua fatica e avrai motivi di gioia e gratitudine verso un Dio fedele che mantiene sempre le Sue promesse.
4. Aspetta!
“Il pigro desidera, e non ha nulla, ma l’operoso sarà pienamente soddisfatto.” (Proverbi 13:4)
Quanti personaggi della storia biblica, non lasciandosi scoraggiare dai propri fallimenti, hanno persistito nelle avversità, e alla fine hanno goduto del tanto ambito successo? Se stai pensando di sradicare il tuo progetto dal terreno che tanto hai curato, su cui ti sei tanto sacrificato, sforzati di compiere un ultimo atto di forza e pazienza, e attendi ancora un anno. Questa pandemia non durerà per sempre ma finirà e, con essa, anche il tuo scoraggiamento. Non è sempre facile aspettare ma alla fine di questo anno così difficile rimarranno visibili la tua speranza e tenacia, oltre a una fede in Dio più forte.
Nel frattempo rifugiati sotto le ali dell’Onnipotente, Egli ti darà il necessario per affrontare ogni giorno, che sia facile o complicato. La Sua presenza ti garantirà sempre l’essenziale per vivere serenamente anche quando crollano le tue certezze o non vedi “la luce in fondo al tunnel”, la fine della difficoltà. L’anno prossimo potrà rivelarsi la buona annata che ogni imprenditore attende sperando; sperando e tuttavia operando.
Raffaele Donisio