I bambini molto piccoli non hanno la facoltà di comprendere ciò che è giusto o sbagliato, ciò che fa bene e ciò che fa male, per questo motivo i genitori sono chiamati fin da subito a prendersene cura e, man mano che crescono, a dargli quegli insegnamenti che evitino loro l’assumere atteggiamenti pericolosi per sé o per gli altri. Con il passar del tempo il bambino diventa ragazzo ed inizia ad avere percezione di ciò che è giusto o sbagliato anche a livello morale, questa facoltà è chiamata “discernimento” ed è la capacità di vedere o comprendere con sufficiente chiarezza ciò che ci circonda.
Lo stesso vale per la vita spirituale! Il credente, nato di nuovo, ha la facoltà che lo porta a discernere la verità dall’errore, tutto ciò avviene solo attraverso lo Spirito Santo.
In 1 Corinzi 12:7-11 leggiamo che: “Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, carismi di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l’interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole”.
Da questo comprendiamo che lo Spirito Santo, nel contesto della comunità cristiana, elargisce dei doni, per il bene comune, l’edificazione, la crescita spirituale e la divulgazione dell’Evangelo. L’opera dello Spirito Santo è meravigliosa perché non ha riguardi personali, per ricevere questi doni l’unica condizione è il desiderio di servire il Signore Gesù con un cuore sincero. Quando questi doni (o carismi) vengono elargiti al credente questi diventa uno strumento e un canale di benedizione per la comunità.
Cos’è e qual’ è lo scopo del discernimento spirituale?
Il discernimento spirituale indica la facoltà di poter distinguere il tipo di spirito che anima o ha animato in una determinata circostanza, dando la capacità di poter andare oltre le apparenze e scrutare e valutare con esattezza la realtà spirituale che c’è dietro ad una manifestazione; infatti, gli spiriti malvagi cercano intenzionalmente e continuamente di ingannare le persone.
Ma la Bibbia ci avverte di spiriti seduttori e menzogneri, di falsi profeti, i quali cercheranno in tutti i modi di sovvertire la Parola e trascinare quanti più credenti lontano da Dio.
“Carissimi, non crediate a ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio; perché molti falsi profeti sono sorti nel mondo.” (1 Giovanni 4:1); “aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati!” (2 Timoteo 3:5)
Per questo comprendiamo lo scopo di questo dono che, oltre ad edificare l’assemblea, serve a non cadere nelle trappole del nemico, falsi insegnamenti e nell’inganno.
Restare in guardia
“perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti” (Marco 13:22)
Perché Satana cercherà fino all’ultimo di confondere, attraverso le sue tante macchinazioni, e di illudere quante più persone, compresi i credenti. Egli chiamato anche la “scimmia” di Dio, imita e seduce anche attraverso falsi miracoli.
Il discernimento spirituale nella Bibbia e nel ministerio di Gesù
Nell’Antico Testamento leggiamo come il re Salomone, consapevole della grande responsabilità di guidare il popolo d’Israele, chiese a Dio proprio il discernimento come dono.
“Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” (1 Re 3:9)
Nel Nuovo Testamento ricordiamo Paolo a Filippi dove una giovane ragazza che “messasi a seguire Paolo e noi, gridava: «Questi uomini sono servi del Dio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza”. Così fece per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: «Io ti ordino, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei». Ed egli uscì in quell’istante.” (Atti 16:17-18) Paolo comprese che quello spirito non era da parte di Dio ma piuttosto un ostacolo.
Potremmo citare anche Pietro con Anania e Saffira o con Simon mago, ed altri ancora…
Nella vita di Gesù questo dono lo vediamo appieno, Egli vero Dio, ma anche vero uomo, era in piena comunione con lo Spirito Santo ed è sempre riuscito a discernere lo spirito di chi parlava o agiva, dai Farisei ai suoi stessi discepoli e alla gente comune. A Lui nulla era nascosto, ma sapeva che a noi qualcosa poteva sfuggire per questo Egli ha provveduto ogni cosa per poter essere equipaggiati contro le forze del maligno, a cura e protezione del Suo Corpo, cioè la Chiesa. Il Signore nel Suo grande amore ci ha abbondato di doni spirituali “…secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore” (Efesini 3:16).
Egli richiede altresì da noi di cercare di abbondare nell’amore:
“Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre una gran quantità di peccati. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il carisma che ha ricevuto, lo metta a servizio degli altri. Se uno parla, lo faccia come si annunziano gli oracoli di Dio; se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (1 Pietro 4:8-11)
Al di là dei doni che possono essere elargiti per il bene comune della fratellanza, noi figliuoli di Dio abbiamo il dovere di cercare ed abbondare dell’amore di Dio.
Dio ci benedica!
Marco Tudisco