Siamo ormai sovrastimolati. Suoni, immagini, catturano continuamente la nostra attenzione e ci distolgono da ciò che dovremmo fare. Il nostro cervello risponde continuamente a questi stimoli e ne ricerca sempre di più. Il mondo va sempre più verso questa direzione e opporsi è difficile. La rivoluzione tecnologica ha portato diversi cambiamenti nel nostro modo di interagire, di lavorare, di studiare. La presenza dell’online a portata di mano ha segnato l’inizio di una nuova epoca, i millennials sono figli di questa e portati ad averlo sempre più presente nella quotidianità. Ciò ha inevitabilmente delle conseguenze nelle nostre vite, positive ma anche negative.
La Realtà virtuale è entrata a far parte delle nostre vite, sempre di più da quando abbiamo con noi dispositivi portatili che ci accompagnano ovunque e a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ormai anche gli orologi digitali ci danno le notifiche a portata di polso.
È difficile stare concentrato dove sei e in quello che stai facendo con tutte queste distrazioni continue che portano in un mondo che è altrove. Realtà fisica e virtuale si intrecciano in modo sempre più stretto.
Non solo realtà virtuale ma anche realtà aumentata che consente di combinare la realtà con elementi dell’esperienza virtuale: come il metaverso, che consente di condividere e interagire anche attraverso degli avatar. Anche il contesto scolastico si è aperto sempre di più a tali possibilità, usando strumenti di intelligenza artificiale che rendono le lezioni interattive e accessibili a tutti. Anche l’arte si è aperta a tali innovazioni, proponendo mostre interattive che ci permettono di entrare per qualche minuto in una realtà altra e immergerci in quella situazione.
Se l’uso del virtuale è prolungato e non è monitorato, ci possono essere dei rischi per la tua salute psico-fisica. Se stai troppo tempo davanti allo schermo, sia di computer, smartphone, tablet o altro, si possono manifestare mal di testa, vertigini, disturbi del sonno, ma anche difficoltà di concentrazione, irritabilità.
Se non si è monitorati, inoltre, si può incorrere in molestie o cyberbullismo, che possono danneggiare altrettanto la tua salute fisica e mentale. Può essere minata la sicurezza, i rischi esistono e non dobbiamo ignorarli.
Le risposte alle proprie domande si cercano online, l’AI sembra che possa rispondere ad ogni nostro interrogativo. Viene meno in questo modo il confronto con amici e persone care, sembra che non ce ne sia più tanto bisogno. Viene meno un’esperienza fondamentale nel processo di crescita, la riflessione condivisa, il ragionare insieme, che consente di attribuire senso. Esci con gli amici, vai ad una riunione in chiesa, mentre sei a scuola è più forte di te stare al telefono, andare sui social e vedere gli ultimi aggiornamenti delle persone che segui. Ti svegli al mattino e la prima cosa che fai è guardare il cellulare, a scuola i professori parlano e tu ascolti musica o chatti con i tuoi amici…
Sei presente col corpo ma la tua attenzione va altrove, sei in un mondo a parte.
A volte l’online diventa un rifugio, alimenta la tendenza ad isolarsi e le relazioni si riducono sempre di più. Si può arrivare a preferire l’esperienza virtuale piuttosto che vivere il reale. Ciò può essere pericoloso, si può arrivare a non distinguere più la realtà dalla finzione. Il rischio può essere che una realtà arricchita di molteplici possibilità, anche online, sia invece una realtà impoverita quella che viviamo in questo modo, dove le relazioni si svuotano, perdono valore.
Bisognerebbe ridare valore al momento presente, a ciò che hai attorno in quel momento e a ciò che provi. Ti soffermi a guardare negli occhi le persone con cui parli o sei distratto? Ascolti con interesse ciò che una persona ti comunica o sei altrove? Un rischio da non sottovalutare è quello di perdersi tante cose! Ascoltare con attenzione un amico/a, entrare in empatia, passare del tempo di qualità insieme a un familiare sono cose che nessuno potrà darti indietro…sono momenti unici e irripetibili.
L’apostolo Paolo scrisse agli Efesini ricordandone l’importanza: “guardate dunque con diligenza a come vi comportate: non da stolti, ma da saggi; recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi.” (Efesini 5:15-16).
È importante provare ad essere presenti con tutto il nostro essere. Ascoltare un amico che ci parla e concentrarci su di lui, essere presenti emotivamente, non solo con la mente, ma anche con il corpo e i sensi aperti per stare con noi e con gli altri.
Se ci alieniamo il rischio è perdere chi ci circonda, ognuno immerso dentro il suo smartphone si concentra su quello e si perde la cosa più importante: la relazione, la connessione vera, quella con gli altri. E si perde anche un pezzo di sé: non essere pienamente presenti significa anche perdere la connessione con se stessi. Concentrati sul mondo altro, degli influencer, dei videogiochi, ci si aliena anche da sé, dai propri sentimenti, dalle proprie emozioni.
Il Signore ci invita ad essere persone presenti lì dove siamo, a non essere spettatori passivi ma a partecipare in modo attivo, ad essere attenti agli altri, a chi ci sta intorno e prenderci cura di loro. Siamo chiamati ad amare il prossimo come noi stessi: “chi ama il proprio fratello dimora nella luce e non vi è niente in lui che lo faccia cadere.” (1 Giovanni 2:10).
Inoltre siamo chiamati ad essere in comunione con Lui e per farlo dobbiamo lasciare stare per qualche minuto lo smartphone e mettere il nostro cuore in attitudine di disponibilità. “Che cosa richiede da te l’Eterno… se non di amare e servire il tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima (…)?” (Deuteronomio 10:12).
Ciò permetterà di ricevere benedizione nelle nostre vite, di non essere spettatori passivi ma soggetti attivi e presenti, in grado di prendere decisioni consapevoli. Non solo sarai benedetto tu ma risvegliare la presenza porterà benessere anche a chi ti sta vicino. Il Salmo 16:11 ci ricorda che “ci sono gioie a sazietà alla Sua presenza”.
“Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.” (Geremia 29:13).
Ester Bilello
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