Forse li immagini come extraterrestri dotati di superpoteri. O, al contrario, pensi che non esistano nemmeno e che siano solo un’invenzione di qualche religioso un po’ bigotto o sognatore. Oggi, però, vorremmo informarti di un fatto semplice ma straordinario: i figli di Dio ci sono per davvero! E la notizia più importante è che anche tu puoi diventare un figlio di Dio.
Troppo bello per essere vero? Vai avanti con la lettura di queste righe…
“Siamo tutti figli di Dio”. Hai mai ascoltato questa frase? Potresti rimanerci male, ma devi sapere che su quest’affermazione la Bibbia non è affatto d’accordo. Siamo senz’altro tutti quanti creature di Dio, opera delle Sue mani: Egli, infatti, “creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio” (Genesi 1:27).
La scelta dell’uomo di disubbidire al suo Creatore, tuttavia, ha inquinato la preziosa relazione che Dio aveva instaurato con le Sue creature, e queste ultime, a motivo del peccato (cos’è il peccato), sono diventate “figli d’ira” (Efesini 2:3), meritevoli del giusto giudizio divino. Ciononostante, Dio non si è arreso davanti al fallimento dell’uomo, ma ha progettato un piano meraviglioso, grazie al quale le Sue creature, se lo vogliono, possono divenire Suoi figli.
Probabilmente conosci qualcuno che è stato adottato. O, chissà, magari questa è proprio la tua storia. Sai che Dio si è impegnato nel portare a termine la più complessa pratica di adozione di tutti i tempi? Non eravamo Suoi figli, ma Lui ha desiderato essere il nostro Padre adottivo e, mosso dal Suo amore, ha fatto il possibile, anzi l’impossibile, per ricucire lo strappo prodotto dal peccato e introdurci nella Sua famiglia.
Il prezzo che ha dovuto pagare, per giunta, è stato ben più alto di qualunque spesa che un aspirante genitore adottivo sarebbe disposto a sostenere: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
Gesù, il Figlio unico e perfetto di Dio Padre, mandato in missione tra gli esseri umani, non si è limitato a diffondere un nuovo messaggio per poi tornare nel Suo regno, ma si è spinto ben oltre: ha provato l’esperienza dolorosa e umiliante della morte sulla croce, sostituendosi a noi per saldare una volta per tutte il debito che noi avevamo contratto con Dio a causa del peccato.
Grazie alla Sua morte e alla Sua resurrezione “siamo stati riconciliati con Dio” (Romani 5:10) e, ora in pace con Lui, possiamo entrare a far parte a tutti gli effetti della Sua famiglia. A una condizione, però: dobbiamo accettare, per fede e con gratitudine, l’opera che Gesù ha compiuto per noi, in quanto “a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli [Gesù] ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12). La posizione di figlio di Dio, quindi, è alla tua portata!
Fa un bell’effetto sapere che diventare figli di Dio, quando accogliamo la salvezza che Gesù ci offre, è un diritto! E a questo diritto seguono dei grandi privilegi…
Conosci l’affermazione «onori e oneri»? In parole povere, ai privilegi si accompagnano dei doveri. Questo vale anche per la condizione dei figli di Dio. È confortante riflettere sui vantaggi che abbiamo ricordato prima – e su tanti altri che potrai scoprire leggendo la Bibbia -, ma non è meno significativo apprendere che la nostra posizione implica anche delle responsabilità. Queste si potrebbero sintetizzare in un’espressione: assomigliare a nostro Padre.
L’apostolo Paolo ci lancia, a questo proposito, una sfida: “Siate […] imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati” (Efesini 5:1). Questa sfida potrebbe apparirti impossibile, soprattutto quando imitare il Padre significa andare oltre le nostre naturali inclinazioni o intenzioni, ad esempio amando quelli che si comportano con noi come nemici. Eppure, è il Signore stesso che ce lo chiede! Ecco, riguardo a quest’ultimo aspetto, un’esortazione di Gesù: “amate i vostri nemici […], affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli…” (Matteo 5:44, 45).
È innegabile che non sempre è semplice imitare i sentimenti perfetti del nostro Padre Celeste; se, però, spendiamo del tempo con Lui nella preghiera e nella lettura della Bibbia, impareremo a conoscere più a fondo il Suo carattere e la Sua volontà e diventeremo sempre più simili a Lui (2 Corinzi 3:18).
Prima di salutarti, vorremmo condividere con te un’ultima riflessione. Essere figli significa che, alla morte dei genitori, si riceve l’eredità da loro lasciata. Anche i figli di Dio sono titolari dell’eredità del Padre: “se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo…” (Romani 8:17). Tuttavia, mentre la prospettiva della scomparsa dei nostri genitori terreni suscita in noi paura e sconforto, l’attesa dell’eredità di Dio ci riempie di una fiduciosa speranza. Il nostro Padre celeste, infatti, non morirà mai e Gesù, il nostro Fratello maggiore, che è morto sulla croce e risorto, vive per sempre!
Se siamo figli di Dio, ci aspetta un’eredità gloriosa: la vita eterna, che trascorreremo alla presenza di Dio contemplando, finalmente, a faccia a faccia il nostro amato Padre. “Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è” (1 Giovanni 3:2).
Tutto questo, e tanto altro ancora, è a tua disposizione. Scegli oggi stesso di diventare un figlio di Dio!
Valeria Mangraviti
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