Spirito&Vita

Notizie che ci influenzano

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Conoscere l’attendibilità e la fonte delle tante informazioni che riempiono la nostra quotidianità, anche rispetto alla fede cristiana

 

La libertà di espressione, contemplata nell’articolo 21 della Costituzione, è tra i maggiori privilegi di cui possiamo godere e, come tale, di cui non dobbiamo abusare. Possedere una propria opinione ed esprimerla è un grande segno di libertà ma anche di responsabilità verso noi stessi e verso coloro che ci circondano. E’, perciò, fondamentale conoscere la fonte di ogni informazione con cui entriamo in contatto, per capire la veridicità o falsità della notizia stessa.

 

Per quanto riguarda gli argomenti sulla fede, è importante non dar credito a qualsiasi notizia o spiegazione ci arrivi dall’esterno, ma esaminare ogni cosa e ritenere il bene (1 Tessalonicesi 5:21) alla luce dell’unica e insostituibile guida: la Bibbia. Questo sarà per noi segno di maturità spirituale e di incoraggiamento per gli altri.

 

Il peso delle mie opinioni

 

È fondamentale comprendere la differenza tra l’esporre una propria idea riguardo a un argomento e l’esprimere invece la propria opinione. Quest’ultima, benché personale come la prima, si prefigge di esaminare l’argomento in questione prima di esprimersi a riguardo. Ne consegue che esprimere un’opinione deve essere un atto responsabile, come altresì dare credito a un’opinione altrui.

 

Esprimere un’opinione priva di fondamento dovrebbe includere la responsabilità della persona nel dire: “Espongo un mio pensiero, una mia idea a riguardo”, più che: “Esprimo la mia opinione”. In effetti non si ha un’opinione sul gusto di gelato scelto, ma sull’argomento se il gelato sia un buon alimento o meno, sia meglio mangiarlo d’inverno o d’estate, e via discorrendo.

 

Notizie attendibili: qual è la fonte?

 

I social brulicano di notizie false: opinioni mediche espresse da persone ignare della materia; opinioni politiche da chi non ci è dentro; opinioni riguardo a nuove tecnologie espresse da persone che litigano con i programmi della lavatrice. Questo basta a bollare i social come contenitori inaffidabili? No.

Sta a noi il compito di ricercare la fonte di determinate notizie, e se desideriamo divulgarle, accertarci per l’appunto sulla fonte di queste. È la fonte che deve essere affidabile perchè produce la notizia prima di chi la divulga.

 

Ciò che sto leggendo è attendibile e divulgabile?

 

Immaginiamo di avere sete. Entriamo in supermercato per comprare dell’acqua e troviamo solo bottiglie prive di etichetta. Possiamo ben fidarci visto che è un supermercato a venderle, tuttavia non potremo mai sapere a quale sorgente quell’acqua viene attinta. È probabile che alla fine, presi da un sentimento di prudenza, decideremo di sopportare la sete, incamminandoci alla ricerca di un negozio meglio fornito.
Così è delle notizie. Può sembrare banale, eppure rischiano di recare danno sia ai singoli individui che alla collettività. È sempre bene conoscere la fonte o, per meglio dire, la sorgente da cui provengono.

 

E per quanto riguarda le notizie sulla fede?

 

In un contesto spirituale in cui si parla di fede, di Dio, di vita eterna e perdono, fornire o accogliere alla leggera un insegnamento la cui sorgente è un’interpretazione personale più che esegetica,può rivelarsi dannoso. In tal caso, infatti, potrebbero nascere fanatismi, falsi insegnamenti e ideologie, danni psicologici e spirituali.

 

Un esempio biblico

 

Un esempio biblico delle conseguenze disastrose dovute al dare credito a una notizia falsa, lo troviamo in 1 Re 13. Un uomo mandato da Dio ricevette da Lui stesso questo preciso ordine:
“…In quel luogo tu non mangerai pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta all’andata” (1 Re 13:17).
Mentre un vecchio profeta incontrato lungo il cammino obiettò:
“…Anch’io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato per ordine del Signore, dicendo: “Riportalo con te in casa tua, perché mangi del pane e beva dell’acqua…” (1 Re 13:18).

 

Il risultato:

 

“L’uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per strada, e l’uccise. Il suo cadavere rimase steso sulla strada; l’asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso il cadavere. Allora passarono degli uomini che videro il cadavere steso sulla strada e il leone che stava vicino al cadavere, e vennero a riferire ciò nella città dove abitava il vecchio profeta. Il profeta che aveva fatto tornare indietro l’uomo di Dio, udito ciò, disse: “È l’uomo di Dio, che è stato ribelle all’ordine del Signore; perciò il Signore l’ha dato in balìa di un leone, che l’ha sbranato e ucciso, secondo la parola che il Signore gli aveva detta.” (1 Re 13:24-26)

 

L’uomo di Dio avrebbe fatto bene a fidarsi di ciò che Dio stesso gli disse. Tra l’altro non gli sarebbe risultato difficile riconoscere la menzogna nelle parole del profeta, visto che oggettivamente contraddicevano quelle del Signore, per non dire che la fonte non era nemmeno rintracciabile. Notizie che contraddicono la Bibbia sono sicuramente dannose per la propria anima. Erano parole di un profeta, quindi affidabili? No. Non lo erano, così come l’acqua del supermercato priva di etichetta identificativa non lo è.

 

Concludendo

 

Badiamo bene a ciò che comunichiamo e a come lo comunichiamo; riflettiamo sull’effetto che può avere sugli altri. Altresì poniamo grande attenzione anche a ciò che accogliamo.
Ricordiamo che avere una mente aperta non è sinonimo di buona accoglienza ad ogni sorta di pensiero. Avere una mente aperta significa innanzitutto possederne la chiave. Apriamo a tutti, ma decidiamo noi chi far rimanere dentro e chi cacciare fuori.

“Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.” (Galati 1:8)

“Le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, la mia lingua non proferirà falsità.” (Giobbe 27:4)

 

Raffaele Donisio

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