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Siamo pronti alla Persecuzione?

foto di bibbia con manette

 

Per la maggior parte della storia della Chiesa, nella maggior parte delle aree del mondo, i cristiani hanno sperimentato la persecuzione. In molti paesi oggi chi crede in Gesù soffre dure persecuzioni, ma per la maggior parte dei cristiani nel mondo occidentale, la persecuzione a causa della fede non sembra essere un’esperienza che si vive quotidianamente, sicuramente non a livello sociale e politico.

 

In Italia ormai sono passati più di 70 anni da quando la nostra Costituzione ha sancito la libertà di culto. Il fatto che non stiamo sperimentando la persecuzione non è affatto una garanzia che questo non succeda. Anzi, dovremmo aspettarcela, e dobbiamo essere preparati per questo. La grande libertà e la pace di cui i cristiani hanno goduto nel mondo occidentale negli ultimi decenni sono un’eccezione piuttosto che la regola.

 

Abbiamo paura della persecuzione?

 

Eppure, per la maggior parte dei cristiani in occidente, tutto questo sembra qualcosa di molto lontano. Ma un dubbio c’è: non è che ci siamo risparmiati la persecuzione semplicemente perché abbiamo spesso scelto di rimanere in silenzio o scendere a compromessi? Ci definiamo “cristiani radicali” ma forse abbiamo paura di vivere davvero la persecuzione, in tutte le sue forme.

 

Potremmo avere paura di essere pubblicamente etichettati come intolleranti se affermiamo che la fede in Gesù Cristo è l’unico modo per essere salvati, di perdere amici soltanto perché usiamo il termine “peccato”, subire bullismo a scuola perché non la pensiamo come gli altri oppure di essere attaccati sui social perché abbiamo condiviso un articolo di Svoltaonline su un argomento delicato o anche di nuove leggi limitino le nostre possibilità di parlare di Gesù e del Suo messaggio.

 

I motivi per avere paura possono essere davvero tanti. Ma questi motivi sono fondati? Possiamo davvero lasciare che la paura ci blocchi?

 

Cosa dice Gesù sulla persecuzione

 

Pensiamo alle aree della nostra vita in cui potremmo essere tentati di evitare di esporci perché temiamo la persecuzione. Gesù ha delle parole che possono aiutarci a superare la paura: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” (Giovanni 16:33).

 

Gesù ha già vinto il mondo, e promette una ricca ricompensa per chiunque stia con Lui:

Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi”.
(Matteo 5:11,12)

 

Gesù è con noi per aiutarci in mezzo alla persecuzione. Sulla croce ha sofferto dolori molto più grandi in nostro favore. Ma non finisce qui, il Signore risorto ha mandato lo Spirito Santo per essere con noi mentre affrontiamo le prove.

 

“Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi del come e del che risponderete a vostra difesa, o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire”.
(Luca 12:11, 12)

 

Camminando a stretto contatto con il Signore, lo Spirito Santo ci darà la saggezza e il coraggio per affrontare le minacce a testa alta.

 

L’esempio della Chiesa primitiva

 

Spesso diciamo di voler seguire l’esempio della chiesa degli Atti. Bene, la “Chiesa Primitiva” è stata una chiesa che non ha avuto paura, né è stata fermata dalla persecuzione. Lo Spirito Santo ha fatto proprio quello che aveva descritto Gesù.

 

Poco prima della crocifissione, Pietro aveva rinnegato Gesù pubblicamente perché una donna lo riconobbe come uno dei Suoi discepoli (Matteo 26:69-75). Pochi giorni dopo, davanti alle stesse persone che avevano fatto crocifiggere Gesù e che gli stavano vietando di predicare, disse coraggiosamente: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29).

 

Dopo essere stati bastonati e picchiati, Pietro e gli altri discepoli che erano stati accusati “se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù” (Atti 5:41). Il solo pensiero di essere stati maltrattati per essere rimasti fedeli a Gesù, li rendeva felici.

 

Questo è stato il primo episodio di persecuzione violenta nella storia della Chiesa, e la risposta che diede Pietro è il “marchio di fabbrica” dell’atteggiamento che i cristiani ebbero in seguito, quando le persecuzioni divennero ancora più terribili.

 

Nonostante tutto, la Chiesa è cresciuta e, con la potenza dello Spirito Santo, ha cambiato per sempre la storia. Quando i cristiani arrivavano in nuove città, i loro nemici sapevano che “costoro, che hanno messo sottosopra il mondo, sono venuti anche qui” (Atti 17:6)!

 

Lezioni dalla Chiesa perseguitata

 

“Christianity Today” (la più importante testata evangelica esistente) ha riportato i risultati di una ricerca condotta da due studiosi (cristiani) sulla situazione della chiesa in 166 nazioni, pubblicata per un’importante rivista scientifica dell’Università di Oxford.

 

Il titolo già spiega molto: “La prova che il privilegio politico è dannoso per il cristianesimo”.

Questa ricerca ha confermato che i paesi dove la Chiesa cresce di più sono proprio i paesi dove non riceve alcun privilegio in termini di leggi, e dove c’è anche aperta persecuzione (soprattutto in Asia e Africa). Vediamo alcuni passaggi:

 

Sette delle dieci nazioni con le popolazioni cristiane in più rapida crescita offrono poco o nessun sostegno ufficiale al cristianesimo. Paradossalmente, il cristianesimo fa meglio quando deve cavarsela da solo.

La persecuzione religiosa non permette ai cristiani di diventare compiacenti. In molti contesti di discriminazione e persecuzione, la chiesa ha sfidato le circostanze, non solo continuando ad esistere ma persino prosperando.

 

In tutto il mondo, centinaia di milioni di cristiani vivono in paesi dove sperimentano alti livelli di persecuzione. Anche così, il cristianesimo continua a dimostrarsi straordinariamente resistente, proprio come la chiesa primitiva sotto la spada di Cesare.”

 

Ecco il miracoloso paradosso della fede: dove sembra che le circostanze siano più ostili e meno comode per i cristiani, ecco che la Chiesa cresce sempre di più.

 

D’altronde è quello che è successo anche in Italia, durante la persecuzione fascista, come spiega il sito delle Assemblee di Dio in Italia:

Gli anni che vanno dal 1935 al 1944 segnarono un periodo di dura persecuzione, durante il quale i credenti, trovati a celebrare il culto a Dio in case private o in campagna, vennero arrestati in massa, con conseguenti condanne alla sorveglianza speciale, al confino di polizia e al carcere. Le vessazioni subite non annullarono l’opera svolta da questi cristiani e, dopo gli eventi bellici, non appena fu possibile riprendere i contatti tra le comunità, si scoprì che la repressione non aveva fatto scomparire alcuna chiesa ma, anzi, ne erano sorte di nuove, come risultato della fedele testimonianza dei confinati.”

 

E da noi in occidente? Torniamo all’articolo di Christianity Today:

In Europa, ci sono partiti politici che vogliono rafforzare la relazione tra il cristianesimo e la politica. In molti casi, questi partiti si sono dimostrati capaci di aumentare la loro quota di voti, in parte grazie alla loro presunta difesa della “nazione cristiana”. Se queste tendenze continueranno, quello che possiamo aspettarci di vedere è un’ulteriore corrosione e declino del cristianesimo in questa parte del mondo.

 

L’intreccio di religione e politica, ha respinto dal cristianesimo le persone che vedono la fede cristiana come un sostegno a un certo tipo di politica.

Il modo migliore per le comunità di recuperare la loro testimonianza evangelica è rifiutare la ricerca del privilegio politico, che è incoerente con gli insegnamenti di Gesù. Così facendo, i credenti dimostrerebbero di prendere sul serio la promessa di Cristo che nessuna forza potrà prevalere contro la sua chiesa e renderà i credenti più fiduciosi nello Spirito Santo per aprire i cuori al messaggio del Vangelo.”

 

Come essere pronti alla persecuzione

 

Non sappiamo quando e come la persecuzione ci colpirà ma, come abbiamo visto, se vogliamo fare sul serio con Gesù è una realtà a cui non possiamo sottrarci. Forse sarà una persecuzione che colpirà le sfere più private della nostra vita o sarà più estesa, a livello sociale e politico.

 

Per questo motivo ti consigliamo di leggere e riflettere sui consigli che l’apostolo Paolo ha dato a un giovane pastore:

 

“Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. Uno che va alla guerra non s’immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato … Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo, per il quale io soffro fino ad essere incatenato come un malfattore”.
(2 Timoteo 2:1-9)

 

Pensa a tutte quelle cose che ti possono rendere più forte spiritualmente (suggerimento: c’entrano la comunione personale con Dio, la comunione con gli altri credenti e la preparazione biblica), equipaggiati di tutto quello che ti aiuta a sopportare le sofferenze come un buon soldato (suggerimento: leggi Efesini 6:10-20) e impara bene quello che ha detto e fatto Gesù (suggerimento: leggi sistematicamente i Vangeli).

 

Tutto questo ti aiuterà a dare le giuste priorità alla tua vita cristiana, con un obiettivo ben preciso:

 

“…Affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo …”.
(2 Timoteo 2:10-13)

 

Nessun tipo di persecuzione, che nasca da circostanze personali o da leggi dello stato, potrà mai fermare o ridurre al silenzio l’Evangelo, proprio perché “la parola di Dio non è incatenata” (2 Timoteo 2:9).

 

Noi dobbiamo soltanto preoccuparci di farci trovare pronti.

Andrea Botturi


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