Mente&Anima

“Smetto Quando Voglio!” – L’Illusione di chi non ha mai smesso

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“Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla” (1 Corinzi 6:12)

 

Se ti dicessi che fumo, alcool, sostanze stupefacenti o allucinogene fanno male e creano dipendenza soprattutto nei ragazzi in età adolescenziale, probabilmente alzeresti gli occhi al cielo perché rivedresti in queste parole le raccomandazioni preoccupate dei tuoi genitori. Se invece ti mettessi in guardia sui danni che il tuo cervello potrebbe subire a causa dell’eccessiva esposizione a schermi, social, videogiochi o piattaforme digitali, sbufferesti e ti verrebbero in mente tutti gli adulti che ti hanno riempito la testa con avvertimenti di questo tipo. Ma è davvero tutto così eccessivamente esasperato come pensi? Sono gli adulti ad essere troppo apprensivi oppure sono gli adolescenti che non si rendono conto della quantità di dipendenze che stanno accumulando?

 

Andiamo per ordine

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, meglio nota come OMS, definisce la dipendenza patologica una “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dallinterazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.

 

Per “dipendenza” si intende quindi unalterazione del comportamento caratterizzata dalla ricerca anomala ed eccessiva di sostanze e/o di attività che generano danni a livello psicologico, fisico, legale, familiare e relazionale.

 

L’adolescenza è un periodo di transizione dello sviluppo in cui si verificano molti cambiamenti concomitanti ed è caratterizzato da una propensione verso i comportamenti a rischio o ad elevata impulsività; proprio a causa di questo è più facile sviluppare dipendenze. Esse sono numerose e hanno diversa natura: possono provenire da sostanze tossiche, come alcol e droga, o possono intaccare il comportamento come quelle dalla tecnologia, dai social network o dal gioco d’azzardo. Queste dipendenze hanno degli effetti più dannosi nel giovane perché, nella fascia di età che va dai 13 ai 25 anni, il cervello è ancora in formazione e sta acquisendo le competenze cognitive, affettive e relazionali che caratterizzeranno la sua personalità adulta: con le dipendenze, lo sviluppo cerebrale viene alterato e vengono compromesse le sue future capacità di apprendimento, di relazione e di sviluppo emotivo. Secondo il Dual System Model, alla base di una maggiore vulnerabilità degli adolescenti vi sarebbe uno sviluppo asincrono tra i sistemi neurali del drive, coinvolti nella ricerca di sensazioni e di esperienze nuove e intense, e quelli del controller, responsabili della modulazione dei pensieri consapevoli e delle emozioni al fine di raggiungere un obiettivo.

 

In conclusione, tutte le dipendenze sviluppatesi durante l’adolescenza provocano danni fisici e psichici persistenti, con ripercussioni severe nella vita adulta.

Questo discorso non vale per me. Io posso smettere quando voglio!

 

Forse questi dati possono farti cambiare idea: si stima che circa il 40-60% delle persone che cercano di uscire da una dipendenza da sostanze come l’alcool o le droghe sperimentino una ricaduta entro il primo anno dopo il trattamento, con tanto di sintomi di astinenza emotiva (ansia, depressione e irritabilità) e fisica (dolori muscolari, nausea e insonnia). In generale, la percentuale di persone che riesce a mantenere l’astinenza a lungo termine dopo un trattamento di disintossicazione varia tra il 30% e il 50%. Probabilmente, anche loro credevano di poter controllare la loro dipendenza.

 

Dai ma il cellulare non può essere alla pari della droga o dell’alcol: lo usiamo tutti!

 

Mai sentito parlare di “nomofobia”? È una condizione caratterizzata dalla presenza di sentimenti di ansia, nervosismo o stress conseguenti alla disconnessione virtuale garantita dal proprio cellulare. Il termine è stato coniato per la prima volta in Inghilterra nel 2008, durante uno studio commissionato dal governo britannico volto ad investigare la correlazione tra lo sviluppo di disturbi dello spettro ansioso e l’iper-utilizzo dei dispositivi digitali. Questo fenomeno interessa molto gli adolescenti maschi e i giovani adulti.

 

La Bibbia, però, trova sempre la soluzione!

 

Il verso all’inizio di questo articolo è stato scritto dall’apostolo Paolo alla chiesa di Corinto e riguarda proprio gli eccessi. Corinto era una città greca che aveva accolto la testimonianza del Vangelo e nella quale era nata una chiesa; i nuovi credenti greci, però, facevano ancora molta fatica a separarsi dagli aspetti negativi relativi alla cultura del loro popolo, tra i quali spiccavano la consumazione smodata di cibi e bevande e la fornicazione. Paolo, quindi, riprende amorevolmente i suoi fratelli con l’intento di aiutarli ad uscire dalla loro “dipendenza”, in questo caso relativa agli usi e ai costumi greci.

 

Più avanti nello stesso capitolo, l’apostolo dirà Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo (1 Corinzi 6:19-20): la morte di Gesù sulla croce ha permesso a chiunque crede di avere una nuova vita in Lui, una vita che possa risplendere di luce e bellezza. Non possiamo rovinarla! Essa è un dono immeritato e sporcarla con dipendenze, eccessi o errori ripetuti offende lamore di Dio e rende vano il sacrificio compiuto da Gesù. Ricordare che la mia vita è stata pagata con sofferenza e sangue dal Salvatore non mi lascia indifferente e sicuramente non lascia indifferente nemmeno te!

 

Non sei invincibile al peccato, perciò non buttartici dentro!

 

Okay, inizio a rendermi conto che ho una dipendenza. Ma ogni volta che provo ad uscirne non ci riesco, è come se fosse più forte di me!

 

Purtroppo, su questo hai ragione, è davvero più forte di te. La nostra natura umana è così incline al peccato che è davvero facilissimo finirci dentro e sembra impossibile uscirne fuori.

Ma ciò che è impossibile a te, è assolutamente possibile per Dio!

Una volta i discepoli rimasero sbigottiti e intristiti dal fatto che la legge di Mosè non fosse sufficiente per ereditare la vita eterna e chiesero a Gesù spiegazioni. Gesù, vendendoli tristi e sconsolati, disse loro Agli uomini questo [essere salvati] è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile(Matteo 19:25,26).

 

La tua soluzione è Dio!

 

La vita del credente, anche se giovane, è piena di ostacoli e trappole in cui è facile cadere e rimanere imbrigliati. Colui che libera dalle trappole è solo Dio! Nessuna dipendenza è troppo grande, troppo forte o troppo radicata per Lui: se tu riconosci il tuo bisogno di aiuto e ti umili sotto la Sua mano, Egli non solo ti libererà da quella dipendenza che ti lega e ti opprime, ma ti userà per liberare qualcun altro! I tuoi problemi non sono mai solo tuoi: molti altri ragazzi stanno vivendo la tua stessa situazione e, anche se non lo sai, si sentono come te. Non ti vergognare, la tua vittoria può essere di stimolo e di incoraggiamento per spingere altri a vincere le loro battaglie!

 

E se, nonostante le mie preghiere e suppliche, non riesco ad uscirne?

 

Dio non è sordo a nessuna preghiera, a volte è solo l’uomo ad essere restìo all’aiuto. Forse hai paura di abbandonare una dipendenza che per te è diventata un’abitudine irrinunciabile, oppure vivi in un contesto che rende difficile l’allontanamento da essa.

 

Qualunque sia la tua situazione, Dio non è troppo debole per il tuo problema! Egli ha creato la chiesa anche per questo: parla con il tuo pastore, i tuoi genitori, con un fratello o con una sorella di cui ti fidi, invitali a pregare per comprendere ciò che è necessario fare per aiutarti a venire fuori dalla tua condizione. Non vergognarti di chiedere aiuto, stai facendo un grande passo di fede!

 

Hai espresso la volontà di essere libero in Cristo e questo può solo essere motivo di gioia per chi ti ama e ama Dio. Non sei meno sveglio degli altri se non riesci a risolvere un tuo problema da solo. Ricorda che anche Gesù, prima di morire sulla croce, ha sentito il bisogno di isolarsi per pregare e ha voluto portare con Sé tre discepoli affinché pregassero insieme a Lui: se Gesù ha chiesto aiuto, puoi e devi farlo anche tu!

 

La libertà che Dio ti donerà se avrai questo coraggio sarà la tua bandiera davanti agli uomini, attraverso la quale potrai testimoniare che il tuo peccato è stato lavato e la tua dipendenza non tornerà più perché Dio lha sradicata dal tuo cuore.

 

Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù” (Galati 5:1)

Lucrezia Patruno

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