La Bibbia è per principio la Parola di Dio, ispirata dallo Spirito Santo per essere donata agli uomini. È un vero atto d’amore di Dio che ha pensato di rivelare Se stesso, la Sua opera di grazia, i Suoi pensieri, facendoli arrivare in maniera comprensibile e scritta, affinché nulla potesse essere distorto o perso attraverso il passare dei secoli e delle epoche.
La Parola di Dio è il mezzo attraverso cui scoprire il Suo amore, per mezzo di una fede sincera nel Suo Figlio Gesù e nell’opera di salvezza che Egli ha compiuto sulla croce per ogni persona peccatrice.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16)
Non è un libro qualsiasi, ma è il Libro che ogni credente vuole tenere alto per risplendere nel mondo e annunciare che nella Bibbia c’è la soluzione a ogni problematica dell’esistenza.
Ogni credente nato di nuovo si addentra ogni giorno nella meditazione biblica, riscoprendone la ricchezza e la sorprendente attualità, in quanto non solo si legge la Bibbia ma essa legge personalmente ognuno che la medita: palesa i peccati, i segreti del cuore, le circostanze difficili che si vivono, i difetti, presenta la potenza divina capace di trasformare profondamente e aiutare ad affrontare ogni momento della vita sotto lo sguardo amorevole di Cristo.
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3:16-17)
Ispirazione: di cosa si tratta?
L’ispirazione è l’intervento soprannaturale dello Spirito Santo nella persona, guidandola in dichiarazioni e rivelazioni che trovano la loro fonte nella voce di Dio e sono, quindi, privi di errori. È il metodo scelto da Dio per comunicare verità divine preservandole da errori di sorta. Non si tratta di una mera dettatura, ma di un’azione divina circoscritta alla stesura del testo sacro, e quindi conclusa con tale scrittura.
“Ogni Scrittura è ispirata da Dio…” (2 Timoteo 3:16)
“Infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.” (2 Pietro 1:21)
Di come l’ispirazione avvenga rimane nascosto alla nostra comprensione. Infatti gli scrittori della Bibbia non hanno scritto né con la consapevolezza del destino dei loro scritti, né tantomeno con lo scopo che questi formassero un giorno il Libro di Dio.
La sua ispirazione è plenaria e verbale: riguarda il suo insieme, il suo insegnamento generale interamente e ugualmente ispirato, ma anche ogni singola parola è stata scelta da Dio, dunque “perfino uno iota”, come dice Gesù, non è a caso ma ha un significato preciso. Per tal motivo essa è sempre attuale e rivelatrice di cose ancora nascoste.
“La somma della tua parola è verità; tutti i tuoi giusti giudizi durano in eterno.” (Salmi 119:160)
Il fatto che la Bibbia sia ispirata da Dio esclude anche la possibilità che contenga errori o contraddizioni, come alcuni sostengono.
Bisogna invece considerare il fatto che essendo scritta da persone differenti, aventi quindi personalità, caratteri, culture, istruzioni diverse, sebbene ispirata dallo Spirito Santo, rimane pur sempre sottoposta al punto di vista dello scrittore. Ecco perché l’ispirazione divina ha rispettato il modo d’essere e l’intelligenza di ogni scrittore, ogni libro della Bibbia ha delle caratteristiche di scrittura e descrizione uniche per questo, sebbene il filo unico che unisce ogni libro è il tema del grande amore di Dio.
La Bibbia stessa rivela, anche riguardo alla pienezza dello Spirito Santo, che Egli non si impadronisce del corpo o dell’intelletto della persona che si arrende a Lui, ma la guida e consiglia rispettandone personalità, carattere e intelligenza: non impone nulla con forza irresistibile, infatti: “Gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti” (1 Corinzi 14:32).
Sia nei racconti dell’Antico Testamento, che in quelli del Vangelo, essendo questi narrati per l’appunto da persone diverse, gli eventi vengono anche osservati da punti di vista differenti. Tuttavia vedremo come ogni racconto più che contraddittorio risulti invece complementare nel suo rapporto con gli altri. Anzi, l’utilizzo di punti di vista differenti testimonia dell’assenza di un accordo tra i vari scrittori nel voler promulgare un falso, e il nocciolo di ogni insegnamento risulti inattaccabile da qualsivoglia opinione contrastante.
Gli scrittori sacri
La Bibbia è scritta da 40 scrittori diversi, vissuti in epoche e circostanze diverse, ma la voce narrante appare unica. Il messaggio di Dio per gli uomini è diluito in un perfetto e armonioso equilibrio nell’insieme dei libri che la compongono, il suo messaggio salvifico risulta di facile comprensione per chiunque si accosta ad essa con fede e desiderio di comprendere e conoscere Dio stesso e la Sua opera a favore dei peccatori.
Uomini di Dio, profeti, discepoli, apostoli,… ognuno ha dato il proprio apporto alla stesura di questo capolavoro divino.
Ad esempio, a Mosè è attribuita la redazione dei primi cinque libri della Bibbia, denominati Pentateuco, o Torah. Sappiamo con certezza che Mosè ricevette da Dio la legge per il popolo di Israele nei giorni in cui esso fu guidato attraverso il deserto.
“Il Signore disse a Mosè: «Sali da me sul monte e fèrmati qui; io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritto, perché siano insegnati ai figli d’Israele»” (Esodo 24:12).
Come affermerà circa 900 anni più tardi Neemia, coppiere del re di Persia, riguardo il popolo di Israele: “Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato, e hai dato loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo.” (Neemia 9:14).
Per quanto riguarda i primi capitoli di Genesi, solo Dio poteva rivelare con estrema precisione i giorni della creazione e cosa accadde negli stessi, visto che l’uomo non era inizialmente stato creato. Ciò nonostante è piaciuto a Dio rivelare le Sue opere a degli uomini, affinché le riportassero per le generazioni a venire. “Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli,..” (Salmo 78:5)
Il periodo di scrittura della Bibbia
La prima stesura della Bibbia completa, nella quale veniva unito il Nuovo Testamento con l’Antico, viene datata intorno al 300 d.C. Fino ad allora, tra le chiese e le sinagoghe, circolavano le lettere che gli apostoli inviavano e che le chiese si passavano tra loro al fine di conoscere il Vangelo di Cristo e le varie dottrine. Diversi altri libri furono scritti all’epoca. Uno tra i più noti era, chiamato Didaché (o dottrina dei dodici apostoli). Leggendolo di certo è evidente la sua essenziale differenza con gli scritti del Nuovo Testamento. Tuttavia rimane un buon documento, ricco di buoni precetti e insegnamenti, risalta anche la buona fede degli apostoli nel voler redigere un testo che rimanesse in possesso dei cristiani.
Tuttavia Dio aveva altri piani, e si servì delle testimonianze di alcuni discepoli, che formarono i quattro Vangeli, e delle lettere di costoro, nonché dell’apostolo Paolo e del libro degli Atti che narra della nascita di molte chiese. Fino poi a giungere alla visione ricevuta a Patmos dall’apostolo Giovanni, al quale venne rivelata la fine di tutte le cose e la vittoria dell’Agnello di Dio sulla morte.
Così, sotto l’impero di Costantino, fu redatta la prima Bibbia.
La Bibbia rimane quindi un Libro attuale e non riguardante il passato. Anzi, essa è sempre un passo avanti alla contemporaneità.
Cosa prova che la Bibbia sia veramente la Parola di Dio?
Al fine di avvalorare tale tesi si possono scegliere due strade. La prima sono i documenti antichi che ne dimostrano l’autenticità e la fedeltà con cui sono stati riportati i testi, come ad esempio i ritrovamenti di Qumran, l’obelisco nero di Salmaneser Ⅲ d’Assiria, il prisma di Taylor,… Tuttavia il materiale a nostra disposizione rimane limitato benché sufficiente.
L’altra strada, che è anche la più semplice e sicura, è quella di sperimentare personalmente tale realtà, come la stessa Bibbia ci incoraggia a fare: “Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore” (Geremia 29:13).
Attraverso le pagine della Bibbia possiamo scoprire, come già detto, quanto essa sia precisa, senza errori, non contraddittoria, vivente, capace di penetrare nelle parti più intime dell’anima. Ci sono veri e propri passaggi che testimoniano quanto Dio sia fedele nell’averci consegnato un testo così perfetto. “Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12)
In essa brillano come stelle le profezie e le promesse che rendono il suo studio molto interessante e la sua meditazione edificante per l’anima assetata di Dio.
Le profezie nella Bibbia
Il termine profezia, indica per l’appunto “parlare per conto di”, quindi possiamo dedurre che nessun uomo parlò per conto di se stesso, facendosi portavoce del messaggio affidatogli dallo Spirito Santo, molto tempo prima che un certo evento si verificasse. La Bibbia contiene numerose profezie che si sono avverate nei tempi.
Ad esempio, il Messia sarebbe stato discendente di Giuda:
PROFEZIA: “Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi, finché venga colui al quale esso appartiene e a cui ubbidiranno i popoli” (Genesi 49:10).
ADEMPIMENTO: Gesù era figlio di… “Aminadàb, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, di Giacobbe, di Isacco, di Abraamo, di Tara, di Nacor,…” (Luca 3:33-34).
Il Messia sarebbe nato a Betlemme:
PROFEZIA: “Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni” (Michea 5:1).
ADEMPIMENTO: “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode” (Matteo 2:1).
In particolare il capitolo 53 del libro del profeta Isaia descrive, circa settecento anni prima, la morte di Cristo, e anche la gloria futura che godrà insieme alla Sua chiesa:
“Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? A chi è stato rivelato il braccio del Signore Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:1-5)
Un esempio diverso ma sempre profetico lo possiamo trovare nel Vangelo di Giovanni, quando il sommo sacerdote Caiafa profetizzò l’uccisione di Cristo.
“Uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla, e non riflettete come torni a vostro vantaggio che un uomo solo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione». Or egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote in quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi.” (Giovanni 11: 49-52)
Le promesse della Bibbia
La Bibbia è anche ricca di promesse di Dio che chiunque può sperimentare nella propria vita semplicemente per fede. Le promesse del Signore sono dei veri e propri “cartelli stradali” che indicano la via da seguire in ogni momento della propria esistenza. Credere nelle promesse riportate nella Bibbia significa avere un punto fermo e sicuro a cui guardare. Dio, infatti, quando promette poi mantiene. Possono passare anche decenni o pochi giorni ma Dio non è un uomo da poter mentire. Egli manda sempre a effetto la Sua Parola! Ecco alcuni esempi di promesse bibliche:
“Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui.” (Proverbi 30:5)
“Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.” (Giovanni 14:27)
“Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido, e li salva.” (Salmi 145:19)
“Infatti così parla Colui che è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che si chiama il Santo.
Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli oppressi.” (Isaia 57:15)
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” (Matteo 11:28)
Come leggere la Bibbia e i suoi benefici
Assunto che la Bibbia non è un Libro qualunque, esso può essere letto in modi differenti. Per avere una più rapida e semplice comprensione del messaggio di Dio, si può iniziare la lettura dal Vangelo di Giovanni, in cui viene narrata una parte importante della vita di Cristo. Si potrà poi passare alla lettura degli altri Vangeli, delle lettere dell’apostolo Paolo, di Giacomo, di Pietro, di Giuda, nonché alla lettura dell’Apocalisse. Si potrà poi proseguire con la lettura del libro dei Salmi, dei Proverbi per poi passare alla Genesi e alle Cronache dei vari re che si sono succeduti.
Aprire la Bibbia significa dar voce a Dio, Egli troverà sempre un modo per parlarci se davvero lo desideriamo. È bene, però, accostarsi alla lettura con un sentimento di umiltà e di fede. Infatti, come dichiara la Bibbia stessa: “In quel tempo Gesù prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.” (Matteo 11:25)
Curare la lettura quotidiana, anche di pochi versetti, seguita dalla preghiera, risulterà un ottimo esercizio per lo spirito. Un ottimo balsamo per il cuore e per la mente, e ciò farà crescere e migliorare il proprio rapporto con Dio. La Bibbia non è un libro magico, da usare al momento del bisogno per risolvere i problemi “con un colpo di spugna” ma è Parola di Dio, la voce incisiva ma delicata di un Dio d’amore che si vuole prendere cura dei Suoi figli.
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmi 119:105).
Meditare la Bibbia significa conoscere meglio Gesù: è tutto ciò che di necessario possa esserci per la propria vita di fede. Le epoche e i periodi storici cambiano, le persone mutano, i contesti e le circostanze possono deluderci, noi stessi siamo soggetti a cambiamento ma la Parola di Dio rimane sempre uguale, è il fondamento e anche il punto di riferimento quando tutto attorno è in continuo movimento.
“L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio dura per sempre.” (Isaia 40:8)
Inoltre, c’è una preziosa famiglia nella comunità cristiana, dove si medita la Parola di Dio, ci si aiuta a vicenda riguardo dubbi, domande, insegnamenti e soprattutto si manifesta il vero amore fraterno.
Detto ciò, possiamo asserire che la Bibbia è quanto di più prezioso Dio ci abbia donato, e a testimonianza di ciò, è quanto di più facile si possa trovare ovunque ci troviamo.
“Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c’è nulla che possa farli cadere.” (Salmi 119:165)
Raffaele Donisio e Deborah Caporaletti