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Perdonare: Atto Supremo dell’Amore

 

Sia tolta via da voi ogni amarezza, ogni cruccio, ira, clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità.  Siate invece gli uni verso gli altri benevoli e misericordiosi, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.(Efesini 4:31-32)

 

Cos’è il perdono?

 

La parola “perdono” significa “mettere una pietra sopra”, condonare, cancellare un debito.

Il perdono è un atto damore, di misericordia e di grazia.

Eppure, quante volte noi cristiani ci ritroviamo ad affrontare il perdono come un muro da sormontare. Il nostro pensiero e il nostro raziocinio ci dicono che alcune cose si rompono e non possono mai essere ricostruite esattamente allo stesso modo.

 

Fin dalla nostra infanzia ci insegnano un modo di perdonare, dove bisogna condonare ogni errore al nostro prossimo. Col crescere incontriamo sempre più difficoltà nel metterlo in pratica. Il nostro raziocinio inizia a farci credere che sia un atto di debolezza, mancanza di carattere; altre volte, stanchi dalle tante delusioni, ci si chiude a riccio, così da tagliare ogni ponte con la persona che ci ha ferito. Ci accorgiamo che questo “condonare” ha solo un valore di facciata, ha solo la forma dell’amore in superficie ma nel nostro intimo la delusione ha ingabbiato parte del nostro cuore. Questo accade perché esso non è altro che il “perdono umano”, fatto solo di apparenza e di gesti che non riescono a guarire le ferite provocate, mentre il perdono che Dio ci ha mostrato e insegnato ci rende liberi.

 

 

Lamore di Dio ci insegna che Egli può risanare ogni rapporto rendendo nuova ogni cosa. Nella Bibbia leggiamo: e il vaso che faceva si guastò, come succede all’argilla nella mano del vasaio, ed egli da capo fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo. (Geremia 18:4)

 

Avendo una chiave di lettura diversa, possiamo ben dire, che Dio ha la capacità, per chi lo permette, di far rinascere ciò che è stato distrutto. È vero che il peccato, la disubbidienza dell’uomo, ha la potenza di demolire, devastare ogni cosa, ma è ancor più vero che lamore attraverso latto del perdono, sprigiona una potenza ancor maggiore, che oltre a rimettere sulla retta strada il “nemico”, ricostruisce, edifica e ci dona un nuovo inizio.

 

Quando parliamo dell’essenza del perdono, non possiamo far altro che guardare alla vita e al sacrificio di Cristo. Durante il Suo ministerio terreno, Gesù ha perdonato molte persone che con sincerità riconoscevano i loro sbagli e peccati, ma anche coloro che non si ravvedevano e mostravano ostilità nei Suoi confronti. Egli ha mostrato amore per tutti, fino ad arrivare al momento più basso umanamente ma più alto spiritualmente, quello della Sua morte, in cui ha dimostrato la natura pura del vero perdono verso i Suoi stessi aguzzini.

 

Sulla croce, Egli giusto per gli ingiusti, ha cancellato la condanna del peccato e della morte che pesava su un’umanità a Lui nemica, disprezzante la Sua presenza su questa terra e la Sua divina autorità. La grandezza dell’amore di Dio risiede nell’atto del sacrificio ma anche del perdono verso tutti coloro che credono in quest’opera gloriosa. Un perdono immeritato ma che guadagniamo perché Dio guarda al sangue sparso da Gesù per noi. Questo è l’esempio migliore a cui guardare ogni volta che ci è difficile perdonare il prossimo. Se ricordiamo il perdono accordatoci da Dio sulla croce ma anche quello che Egli ci dimostra ogni giorno quando sbagliamo, saremo disposti ad attuarlo verso gli altri ogni volta che ce ne sarà bisogno.

Il perdono di Dio ci ha elevato a dignità di Suoi figli e questa dignità trasparirà anche negli atteggiamenti verso il nostro prossimo.

 

Un nuovo inizio: il perdono ci libera dall’amarezza

 

Amare come se non fossimo mai stati feriti ci induce a dover perdonare come se non fossimo mai stati feriti, senza mezze misure. Tutto ciò per evitare che i torti subiti possano intrappolarci in una gabbia invisibile, l’amarezza. Il nostro carattere a volte ci impone di dare delle regole, dei parametri sul perdonare; mentre Dio ci dice del continuo di perdonarci gli uni e agli altri, avendo coraggio, fermezza e volontà. Il perdono non solo ci libera ma interpreta in maniera meravigliosa il dono dell’amore di Dio; perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo”. (Efesini 4:32)

 

Non permettiamo che gli aspetti negativi delle delusioni ci lascino con il dubbio. E’ vero che non sempre c’è ravvedimento nell’altra persona ma, essendo figli di Dio, seguiamo la Sua Parola, la quale ci insegna che fare del bene provoca terremoti nelle vite degli altri, dirà Proverbi 25:21-22: Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare; se ha sete, dagli dell’acqua da bere; perché, così, radunerai dei carboni accesi sul suo capo, e l’Eterno ti ricompenserà.”

 

 

Siamo condizionati: il nostro atteggiamento varia a seconda della persona

 

Inutile negarlo a noi stessi, non è tanto il torto subito che ci fa male, che ci lacera il cuore ma è l’artefice. Più quella persona è sentimentalmente importante nella nostra vita, più siamo condizionati. Ma dobbiamo amare al di là del nostro carattere, dei nostri sentimenti, al di là della nostra natura umana.

 

Perdonare gli errori è un grande dovere, di cui ognuno dovrebbe essere consapevole, la Parola di Dio ci suggerisce: “E se ha peccato contro te sette volte al giorno e sette volte torna a te e ti dice: ‘Mi pento’, perdonalo. Allora gli apostoli dissero al Signore: Aumentaci la fede” (Luca 17:4-5).

 

Sì, abbiamo davvero bisogno che la nostra fede aumenti, perché con il suo aumentare riceviamo anche molte altre grazie. Noi, come i discepoli, dobbiamo renderci conto della nostra debolezza ed allo stesso tempo di quanto siamo bisognosi dell’amore di Dio.

Umanamente riusciamo, ad esempio, a perdonare con facilità i bambini, riconosciamo in loro quella sincerità, quell’innocenza in un gesto errato.

 

Ma se ci mettessimo nei panni di Giuseppe saremmo in grado di perdonare “i fratelli” che lo vendettero? Cosa dire di Stefano che, mentre era lapidato: Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputare loro questo peccato (Atti 7:60) e, del nostro amato Salvatore Cristo Gesù che nel supplizio della croce diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. (Luca 23:34)

 

Perdonare non è affatto facile, ecco perché ci affidiamo pienamente all’Onnipotenza del Signore perché possa trasformarci alla Sua immagine ogni giorno, riempiendoci dei Suoi sentimenti e virtù. Il nostro atteggiamento andrà controcorrente rispetto la logica della società odierna, chi ci circonda noterà che per noi sarà assolutamente normale e naturale perdonare chi ci fa del male, seppur saremo addolorati da tradimenti e delusioni, perché “respiriamo” la grazia di Dio nella nostra vita.

 

Abbandoniamo quelle “regole” del mondo che annebbiano la nostra vista spirituale, facciamo in modo che il nostro cuore sia riempito dell’amore di Dio, poiché solo quando davvero Cristo Gesù “vive pienamente” in noi riusciremo e potremo perdonare.

Marco Tudisco

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