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Cosa dice la Bibbia sul destino?

frecce con diverse direzioni

 

Il destino, come suggerisce la parola stessa, indica una destinazione, che non deve riferirsi per forza al fine ultimo della vita, ma può concernere un traguardo, un obiettivo, o anche il conseguimento di una professione. Chi studia medicina, ad esempio, potrà facilmente essere destinato a diventare medico; analogamente, chi vive una vita fatta di ruberie e di frode potrà incorrere in un futuro destino da detenuto. Tuttavia il percorso iniziale di un individuo non sempre è indicatore del suo avvenire.

 

Cosa significa essere destinati?

 

Vediamo un esempio pratico tratto dalle Scritture.

“Farai anche un altare di legno d’acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti. L’altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti di altezza. Ai quattro angoli farai dei corni che spuntino dall’altare, e lo rivestirai di bronzo. Farai pure i suoi vasi per raccogliere le ceneri, le sue palette, i suoi catini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di bronzo”(Esodo 27:1-3).

 

Il tabernacolo era la tenda dove veniva custodita l’arca del patto che Dio comandò a Mosè di costruire. E i sacerdoti preposti al servizio presso il tabernacolo si occupavano di bruciare i sacrifici offerti dal popolo. Notiamo che i sacerdoti erano provvisti di palette, catini, forchettoni, utensili che venivano utilizzati durante il servizio. Potremmo quindi desumere che il forchettone è fabbricato in un modo specifico (come la nostra forchetta) perché è destinato a infilzare, mentre il catino (come la nostra bacinella o secchio) è destinato a contenere liquidi.

 

In questi casi vediamo che le espressioni destino e fine di utilizzo possono essere interscambiabili. Ciò non toglie che un forchettone, un picchetto o persino un vaso possano essere utilizzati in un modo diverso, non conforme, per così dire, alla loro funzione, all’uso per il quale sono stati costruiti: con questi, infatti, si può anche percuotere, ferire e trafiggere. La stessa considerazione vale anche per l’uomo: Dio ha tracciato per lui un sentiero, ha disegnato un destino; ciò nonostante, è l’uomo che sceglie, rimanendo libero di seguirlo o meno.

 

Il proprio destino è già scritto?

 

Tralasciando il discorso sul destino finale che accomuna tutti gli esseri viventi, la morte, volgiamo uno sguardo all’eventuale percorso di una qualsiasi persona.

 

Se questi ritiene o desidera che il proprio destino sia di diventare un calciatore professionista, si impegnerà ogni giorno ad allenare il proprio corpo, lo nutrirà in modo sano e adeguato e si allenerà al fine di migliorare sempre più in questa disciplina. Infatti, se diventerà un bravo giocatore, potrà essere destinato a giocare anche in Nazionale; quest’ultima evenienza, però, non necessariamente si verificherà.

 

Infatti non basta mettere tutta la buona volontà nel raggiungere un determinato obiettivo, e la Bibbia chiarifica molto bene questo concetto: “Io mi sono rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta essere agili, né basta per combattere essere valorosi, né essere saggi per avere del pane, né essere intelligenti per avere delle ricchezze, né essere abili per ottenere favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze” (Ecclesiaste 9:11).

 

Il libro dell’Ecclesiaste delinea un’attenta analisi riguardo alla vita dell’uomo, escludendo da questa l’ipotesi che esistano fattori quali fortuna, fato, karma o cattiva sorte. Si evince dalle sue parole che la vita dell’uomo non è per nulla simile a quella di un burattino che non dispone di una volontà propria e per il quale ogni azione è la conseguenza di una decisione arbitraria superiore.

 

Il libero arbitrio esiste?

 

La risposta è sì. Dio ha creato gli esseri umani liberi di pensare, di scegliere e di agire. Ne è un esempio quanto accadde nel giardino dell’Eden.

 

“Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra»” (Genesi 1:27-28).

 

Quando Dio creò l’uomo e la donna, li creò liberi e diede loro il dominio su tutta la creazione. L’unico divieto che comandò loro di osservare era di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. E proprio in questo contesto possiamo vedere come i nostri progenitori abbiano utilizzato nel peggiore dei modi il libero arbitrio: disubbidendo a Dio per propria libera scelta. Da quel giorno ad oggi possiamo notare come la condizione del mondo sia esito delle scelte libere dell’essere umano. Ognuno è libero di inquinare o di ripulire gli oceani, di mentire come di dire la verità, di credere in Dio come di non crederGli.

 

La Bibbia parla di predestinazione: in che senso?

 

Nella lettera ai Romani, il destino dei figli di Dio viene illustrato come un percorso che ha un inizio e una fine.

 

“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” (Romani 8:28-31).

 

Ebbene sì. La Bibbia parla di predestinazione.

 

Riguardo ai credenti, essa dichiara con forza che Dio, dopo averli preconosciuti nella Sua infinita sapienza, li ha anche predestinati ad assomigliare a Cristo, l’esempio unico e perfetto di ogni credente, alla gloria futura e alla vita eterna alla Sua presenza. Dio ha predeterminato un percorso, un cammino per coloro che hanno riposto la propria fede in Cristo Gesù.

 

Per i credenti c’è un piano che il Signore prepara, adatto a ognuno (per questo non per tutti uguale) e che consente loro di crescere nelle Sue vie per essere sempre più conformi all’immagine di Cristo Gesù, vivendo nella Sua volontà. Credendo in Gesù, il credente accetta di seguire questo piano perché si fida della saggezza infinita di Dio.

 

Ma c’è ancora di più: ai figli di Dio viene promesso che qualsiasi cosa possa accadere, sebbene all’apparenza negativa, sarà da Dio trasformata in bene e sarà motivo di crescita e di benedizione per la loro fede e la loro vita.

 

Non sempre gli eventi della vita sono comprensibili alla logica umana ma la certezza che tutto coopera al bene per coloro che amano Dio accompagna ogni cristiano nell’affrontare anche i dolori più insopportabili; Dio ha il controllo su ogni circostanza e non lascia la presa della mano di chi ha afferrato la Sua, credendo nel Suo Nome. Questa sicurezza circonda il cristiano come di uno scudo perché Dio è saggio e non sbaglia mai, anche se non capirà sempre tutte le direzioni in cui Egli lo guida. Chi ama sinceramente il Signore si fiderà di Lui sempre.

 

Tutti i credenti, insieme e con le loro infinite diversità, formano la Chiesa.

 

Dio ha delineato i margini della Chiesa, l’insieme dei credenti nati di nuovo. Lui ha stabilito che ci fosse questo insieme, ma gli individui che ne entrano a far parte non sono da Lui predestinati, nel senso che solo alcuni sono scelti per farne parte ed altri ne sono esclusi. Ogni uomo è libero di scegliere di appartenervi conservando la propria fede in Cristo Gesù, ma è anche libero di fare il contrario, allontanandosi dalla fede e uscendo da questo insieme chiamato Chiesa. Nessun individuo è predestinato per volontà divina, ma tutto ciò che l’uomo compie e compirà è preconosciuto da Dio, come per l’appunto dichiara il passo sopra citato.

 

Oltretutto, Dio non ci lascia commettere il male senza intervenire in nostro aiuto, Egli cerca di preservarci dalle scelte sbagliate ma ognuno di noi ha la sua responsabilità nel seguire i consigli divini oppure la propria natura e i propri istinti. Troviamo un esempio pratico, e alquanto triste, in ciò che accadde tra Caino e Abele: “Il Signore disse a Caino: «Perché sei irritato? e perché hai il volto abbattuto? Se agisci bene, non rialzerai il volto? Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!» Un giorno Caino parlava con suo fratello Abele e, trovandosi nei campi, Caino si avventò contro Abele, suo fratello, e l’uccise” (Genesi 4:6-8).

 

In questo passo scopriamo che Dio preconosceva i sentimenti di Caino, il quale, però, non era predestinato a commettere il fratricidio. Anzi, Dio gli parlò affinché si guardasse bene dalla tentazione che stava per avvolgerlo, e gli diede anche la chiave per vincerla: scegliere di fare il bene e non il male. Ma, come vediamo, Caino scelse liberamente di disubbidire.

 

La grazia è offerta a tutti indistintamente e chiunque rimane libero di scegliere personalmente se accettarla quale dono di Dio oppure continuare a percorrere il proprio cammino senza di Lui.

 

Si può cambiare il proprio destino?

 

Per quanto la domanda possa risultare fuorviante, la risposta è affermativa. Tutti sbagliano, a tutti è capitato di prendere una strada che ha condotto a tutt’altra meta rispetto a quella desiderata. Può succedere a chiunque di trovarsi a un punto della propria vita in cui si diventa consapevoli di aver percorso un sentiero sbagliato, che porta alla rovina, e si potrebbe credere, di conseguenza, che il proprio destino sia ormai segnato. Si può anche essere tra coloro che un giorno hanno abbracciato la fede e poi se ne sono allontanati.

 

In conclusione, la più grande scelta per cambiare il proprio destino terreno e eterno è a portata di mano, afferrando la più preziosa promessa tra tutte quelle che Dio rivolge a ogni persona: “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).

 

Sei libero di credere in Gesù o di rigettare il Suo invito: se Lo accetterai, Egli cambierà la tua storia e il tuo destino presente e futuro, Egli scriverà le pagine della tua vita secondo il disegno che ha tracciato per te.

Raffaele Donisio

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