Nella Bibbia, il matrimonio lo troviamo quasi subito. Costituisce, infatti, lo step appena successivo alla creazione. Già dalla Genesi apprendiamo che Dio crea l’uomo e poco dopo (almeno per quanto riguarda i capitoli del libro, mentre il numero degli anni non ci è dato saperlo) istituisce e celebra il primo matrimonio: “Dio il Signore, con la costola che aveva tolta all’uomo, formò una donna e la condusse all’uomo.
L’uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo». Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne” (Genesi 2:22-24).
Il matrimonio è stato voluto da Dio
Sebbene la Bibbia in alcuni versi contenga delle espressioni metaforiche relative ad avvenimenti reali, in questo caso non c’è nulla di metaforico, perché, se è scritto che l’uomo si unirà a “sua moglie”, è chiaro che si parla di matrimonio. E non solo. Nel capitolo 3 della Genesi, nell’episodio del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male , la donna “prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò” (Genesi 3:6).
Se si parla di marito e di moglie, quindi, il matrimonio è stato istituito. E non dagli uomini, ma da Dio stesso. E chissà come deve essere stato bello per Eva “essere accompagnata da Dio all’altare”! Di sicuro, nella Scrittura è l’unica donna ad aver avuto questo privilegio.
Anche il Nuovo Testamento, che – mediante i Vangeli – racconta la venuta del Messia sulla Terra, si apre con un matrimonio, visto che proprio in un contesto nuziale Gesù ha operato il Suo primo miracolo, trasformando l’acqua in vino alle nozze di Cana. Che sia una coincidenza o no, resta un fatto che agli occhi di Dio il matrimonio ha un valore speciale.
Qual è lo scopo del matrimonio secondo Dio
Contestualmente alla circostanza, si va alla ricerca del motivo. Avendo attestato che Dio abbia istituito il matrimonio, viene da chiedersi il perché. Uno dei primi motivi è che Dio ha voluto provvedere all’uomo un aiuto adatto contro la solitudine: “Poi Dio il Signore disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»” (Genesi 2:18).
L’uomo non è stato creato per stare da solo, per cui il Signore ci fornisce l’aiuto necessario per avere quella completezza che ci permette di condurre appieno la nostra esistenza: “Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica” (Ecclesiaste 4:9).
Dal testo di Ecclesiaste 4:10-12 si evince che avere un coniuge dona:
- sostegno, “Infatti, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz’avere un altro che lo rialzi!”;
- conforto, “Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi?”;
- complicità, “Se uno tenta di sopraffare chi è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto.”
Inoltre, avere accanto una persona su cui riversare il proprio amore, rende meno egoisti e dona un prezioso aiuto nel prendere le giuste decisioni. Il confronto costruttivo è sempre istruttivo.
Il sesso coniugale: la completa espressione dell’amore
Contrariamente a quanti alcuni pensano, Dio si compiace del fatto che i coniugi abbiano un’unione completa e traboccante, dal punto di vista spirituale ma anche fisico: “Sia benedetta la tua fonte,e trova gioia nella sposa della tua gioventù. Cerva d’amore, capriola di grazia,le sue carezze t’inebrino in ogni tempo, e sii sempre rapito nell’affetto suo” (Proverbi 5:18,19). La sessualità è un dono di Dio!
La privazione non è un concetto che Dio ha stabilito per gli sposi, anzi: “Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; lo stesso faccia la moglie verso il marito. La moglie non ha potere sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potere sul proprio corpo, ma la moglie. Non privatevi l’uno dell’altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza” (1 Corinzi 7:3-5).
La piena libertà, però, è consentita solo nel matrimonio, essendo marito e moglie “una sola carne” davanti a Dio e formando quindi un’unione indissolubile. Un legame così profondo tra due corpi e anime va protetto e onorato fino in fondo: “Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri” (Ebrei 13:4).
E l’adulterio, agli occhi di Dio, non è solo quello fisico. Gesù, infatti, disse che “chi guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28). Agli occhi di alcuni questo potrebbe sembrare eccessivo, ma Colui che ci ha creato, conoscendo i nostri cuori, comincia a eliminare il marcio fin dalle fondamenta, cioè dai pensieri, prima che essi diventino azioni.
Cosa dice la Bibbia sul ruolo del marito
Marito e moglie, essendo diversi, rivestono ruoli differenti: “il capo di ogni uomo è Cristo, […] il capo della donna è l’uomo e […] il capo di Cristo è Dio” (1 Corinzi 11:3). Il marito è il capo della moglie.
Questa diversità di ruoli, che ad alcuni potrebbe apparire come una gerarchia, è sempre istituita da Dio, che è amore, per cui va vista sotto un’altra ottica, quella della responsabilità e del dono di sè : “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie ama se stesso” (Efesini 5:25-28).
I mariti sono tenuti ad amare le mogli come Cristo ama la Chiesa, perché a Lui rendono conto, visto che Cristo è il capo di ogni uomo. E l’esortazione ad amare una persona come Cristo, l’amore perfetto, non comporta affatto un paragone facile. Perciò il termine “capo” non va visto come riferimento a un atto di prepotenza o di prevaricazione, anzi: “mariti, vivete insieme alle vostre mogli con il riguardo dovuto alla donna, come a un vaso più delicato. Onoratele, perché anch’esse sono eredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite” (1 Pietro 3:7).
Non si può allo stesso tempo essere arroganti e delicati, per cui Dio ha posto il marito a capo della moglie per esserle di guida, consiglio e protezione. I mariti devono amare le mogli e devono chiedere a Cristo (il loro capo) la guida per farlo, ma se non onorano le mogli le loro preghiere vengono impedite.
Cosa dice la Bibbia sul ruolo della moglie
“Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa” (Efesini 5:22-24).
Anche qui il concetto di sottomissione va visto sotto la lente di Dio. Poiché si è la Chiesa del Signore, la propria sottomissione a Dio è spontanea, volontaria e gradita, perché sappiamo che possiamo solo ricevere del bene dal nostro Padre. La moglie deve essere sottomessa al marito con un atteggiamento di timore, nel senso di profondo rispetto, massima considerazione.
Come il marito ama la moglie come sé stesso e come Cristo, la moglie deve essere sottomessa per sé stessa e per Cristo. Se la sottomissione della donna e l’amore dell’uomo sono spontanei, i ruoli saranno svolti con amore e la famiglia ne avrà un beneficio perché entrambi staranno agendo in maniera gradita al Signore.
Il matrimonio più importante
Marito e moglie credenti, insieme costituiscono la sposa di Cristo, ossia la Chiesa (intesa come l’insieme dei credenti nati di nuovo) , che Gesù, raffigurato anche come “l’Agnello di Dio”, rapirà per portarla in cielo con Sé e godere di un matrimonio eterno: “Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata” (Apocalisse 19:7).
In vista del matrimonio più importante, quindi, Dio ha donato all’uomo e alla donna la possibilità di vivere un’esistenza realmente appagata donando interamente sé stessi alla persona che Egli stesso ha scelto per noi, e contemporaneamente, ha provveduto un sostegno spirituale accanto al quale potranno restare fedeli fino alla fine e farsi trovare pronti per il momento glorioso delle nozze dell’Agnello, quale sposa di Cristo.
Emilio Sabatelli