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Il problema delle Crociate Digitali

mani che scrivono al pc

 

Sempre più spesso assistiamo sui social a discussioni che riguardano i temi più disparati, che sebbene spesso nascono da riflessioni e sentimenti leciti, la maggior parte delle volte degenerano in veri e propri “scontri a colpi di tastiera”, in cui sono coinvolti anche i credenti.

 

Le crociate sulla pandemia

 

La pandemia da Covid-19 di sicuro costituisce uno dei “temi caldi” sui quali ci si interroga di più, visto anche il grande senso di incertezza che incombe su ognuno di noi, favorito e alimentato anche da una comunicazione da parte delle istituzioni che spesso è sembrata poco chiara e incompleta.

 

Tematiche come l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali dei vaccini, i numeri e l’andamento delle curve del contagio, l’adozione della “certificazione verde” (c.d. green-pass) e il relativo obbligo di possederla per andare al lavoro o accedere a determinati luoghi pubblici, sono diventati argomenti su cui l’opinione pubblica si è divisa e, grazie ai social, tantissime persone avvertono la necessità di far conoscere a tutti il proprio punto di vista.

 

Basta fare un giro sulle bacheche dei social più noti per vedere la lotta tra i sostenitori della campagna vaccinale e i “no-vax”, tra chi ha fiducia nelle scelte delle istituzioni e i “complottisti”, tra chi mette in guardia dalle conseguenze della malattia e i “negazionisti”, tra i vaccinati che chiedono l’utilizzo del green-pass e i non vaccinati che non ritengono legittimo il ricorso al green-pass. Insomma, chi più ne ha più ne metta.

 

Quasi sempre queste discussioni degenerano nello scontro verbale, tra insulti e offese, offrendo a chi legge uno spettacolo triste e indecoroso.

 

Le Crociate su questioni etiche e morali

 

Altre discussioni che sui social tendono a degenerare in poco tempo sono quelle che riguardano questioni etiche e morali: l’omosessualità, la teoria gender, etc… Noi credenti spesso ci scaldiamo facilmente su questi temi, imponendo il nostro punto di vista, forti della nostra conoscenza biblica, e molti hanno cominciato delle vere e proprie “crociate digitali” che hanno avuto come unico effetto quello di esacerbare ancora di più gli animi e generare commenti e critiche feroci da parte di quelli che la pensano diversamente (l’iter parlamentare del “DDL Zan” e la relativa polemica che ne è conseguita, ne costituiscono un esempio recentissimo).

 

Non confondere l’Evangelo con le Crociate

 

Inutile dire che anche il modo in cui annunciamo il messaggio dell’Evangelo non è esente dal fomentare polemiche e dare adito a discussioni animate sui social e non. Attenzione, non fraintendiamo: la Parola di Dio ci incoraggia ad annunciare tutto l’Evangelo, nella Sua completezza e “senza sconti”, continuando a chiamare peccato ciò che la Bibbia definisce tale, ma siamo anche chiamati ad amare il peccatore e a far emergere tale sentimento tanto nella nostra azione di evangelizzazione, che si può sviluppare sui social e sul web, ma soprattutto nei confronti di chi il Signore ci mette davanti nella vita di tutti i giorni.

 

Paolo ci esorta a mostrare agli altri le verità dell’Evangelo e a rispondere alle eventuali critiche in un modo splendido:

Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno.” (Colossesi 4:6)

 

Frenare la lingua … e le dita!

 

Non dimentichiamoci mai che quanto afferma l’Epistola di Giacomo in merito al tenere a freno la lingua, si collega anche a quello che scriviamo sui social e nel web, che di fatto sortisce lo stesso effetto di quando si urla a gran voce qualcosa in una piazza piena di gente:

 

Fratelli miei, non siate in molti a fare da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio, poiché manchiamo tutti in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi possiamo guidare anche tutto il loro corpo.

Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano spinte da venti impetuosi, sono guidate da un piccolo timone, dovunque vuole il timoniere. Così anche la lingua è un piccolo membro, eppure si vanta di grandi cose.

Osservate: un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e, infiammata dalla geenna, dà fuoco al ciclo della vita. Ogni specie di bestie, uccelli, rettili e animali marini si può domare, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale.

Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non dev’essere così. La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Può forse, fratelli miei, un fico produrre olive, o una vite fichi? Neppure una sorgente salata può dare acqua dolce.”

(Giacomo 3:1-12)

 

Unità … non polarizzazione

 

Spesso vediamo anche i credenti contrapporsi tra loro dietro alle barricate dei vari schieramenti, un meccanismo che si chiama polarizzazione. Questa non è una novità, lo stesso apostolo Paolo ci mette in guardia dalle divisioni che si erano già create all’interno della chiesa di Corinto affermando: “Cristo è forse diviso?” (1 Corinzi 1:13).

 

La Chiesa di Cristo è chiamata a vivere nell’unità e, nel caso sorgessero dei punti di vista differenti, dobbiamo mostrare tolleranza:

 

Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un’occasione di caduta.” (Romani 14:13)

 

Teniamo inoltre presente che a volte posizioni celate da motivazioni e giustificazioni di carattere etico e morale vengono strumentalizzate per fini politici, è importante non farci coinvolgere in questi meccanismi pericolosi.

 

Le vere priorità

 

C’è un’altra esortazione nella Parola di Dio che ci spinge a non perdere tempo in tutte quelle attività che non sono utili e non contribuiscono davvero a migliorare il nostro cuore, a edificare la Chiesa di Gesù Cristo o a evangelizzare gli altri:

Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.” (1 Corinzi 6:12)

 

In Proverbi possiamo trarre un invito a non alimentare le discussioni ma a dimostrare saggezza facendo l’opposto:

“I beffardi soffiano nel fuoco delle discordie cittadine, ma i saggi calmano le ire.” (Proverbi 29:8)

 

L’esempio di Gesù

 

A volte non è facile rimanere in silenzio e sopportare, soprattutto quando si leggono affermazioni che offendono le nostre convinzioni, noi stessi, la nostra comunità, o la fede nel nostro Dio.

 

Quando questo accade però, prima di rispondere d’istinto, guardiamo a Cristo e a quello che ha subito in silenzio fino a morire sulla croce; questi episodi in cui ci veniamo a trovare forse possono essere un esempio pratico di quanto ci disse Gesù:

 

Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.”
(Matteo 16:24)

Marco Arata

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