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Dio ascolta la tua preghiera!

 

Sembra strano ma è così! Dio non ha un aspetto visibile all’occhio umano, ma questo non determina l’assenza di un rapporto tra Lui e l’uomo: Dio è una persona, e come tale, quando ci rivolgiamo a Lui, ci ascolta e – soprattutto – ci risponde!

 

Se vogliamo ascoltare la Sua voce nella maniera – oseremmo dire – più immediata, bisogna aprire la Bibbia, la Sua Parola, dove troviamo che fin dal principio Dio interagiva con Adamo ed Eva. Come questo accadesse non ci è dato saperlo, ma è certo che Dio parlava, e ancora parla, con gli uomini, Sue creature e Suoi figli grazie al sacrificio di Gesù.

 

Cos’è la preghiera?

 

Partiamo dalla base. Il solo modo con cui un essere umano può mettersi in contatto con Dio è la preghiera. Da non confondersi con un rituale o una formula magica. La preghiera non è necessariamente un’esperienza sensazionale o un lamentoso elenco di richieste. Trattasi bensì di una cosa ben più concreta: parlare con Dio. Il fatto che Egli sia invisibile non toglie a Dio il Suo ruolo di Padre amorevole e pronto ad ascoltare la voce dei Suoi figli. Ovviamente un dialogo racchiude in sé momenti diversi, dalla rabbia alla gioia passando per il dubbio e la crisi, ma è pur sempre un rapporto vivo.

 

Il “modello” della preghiera che Gesù – vero uomo e vero Dio – ci ha insegnato non è composto solo di lamenti o richieste. Infatti leggiamo: «Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”» (Matteo 6:9-13).

 

Si inizia dal riconoscimento della santa identità di Dio, quale nostro Padre, e poi si passa alle richieste personali.

 

Se apriamo il nostro cuore davanti a Dio e Gli parliamo di tutto, scopriremo che la preghiera è una parte della nostra vita a cui non possiamo rinunciare, perché senza di essa ci sentiremmo svuotati.

 

Come spesso abbiamo letto, “la preghiera è il respiro dell’anima”. Senza respirare, si muore, per cui potremmo dire che, se non preghiamo, non viviamo spiritualmente.

 

Dio ascolta e risponde!

 

Fin dal tempo dei primi esseri umani creati, Adamo ed Eva, notiamo un rapporto “diretto” tra Dio e le Sue creature: «Poi udirono la voce di Dio il Signore, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore fra gli alberi del giardino. Dio il Signore chiamò l’uomo e gli disse: Dove sei?”. Egli rispose: Ho udito la tua voce nel giardino e ho avuto paura, perché ero nudo, e mi sono nascosto”» (Genesi 3:8-10).

 

Stesso rapporto che si evince anche dal libro più antico della Bibbia, Giobbe, risalente circa al 1800 a.C.: «Allora il Signore rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno? Cingiti i fianchi come un prode; io ti farò delle domande e tu insegnami!”»; «Allora Giobbe rispose al Signore e disse: Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno”» (Giobbe 38:1-3; 42:1,2).

 

I patriarchi

 

Nel periodo dei patriarchi (Abraamo, Isacco e Giacobbe), troviamo le rispettive mogli (Sara, Rebecca e Rachele) sterili, e a quel tempo per una donna questo stato veniva considerato una maledizione; perciò Rachele chiede a Dio un figlio, e l’esito è il seguente: «Rachele disse: Dio mi ha reso giustizia, ha anche ascoltato la mia voce e mi ha dato un figlio”. Perciò lo chiamò Dan» (Genesi 30:6).

 

Dopo i patriarchi, il popolo d’Israele viveva la schiavitù in Egitto per vari secoli; finché non leggiamo: «Il Signore disse: Ho visto, ho visto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni”» (Esodo 3:7). Dio decide così di affidare l’incarico di liberare il Suo popolo a Mosè, un uomo con cui ha un rapporto davvero speciale: “Or il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico…” (Esodo 33:11).

 

I re e i profeti

 

Tramite i vari segni miracolosi delle piaghe e l’apertura del Mar Rosso, Israele ottiene la libertà e, nei secoli successivi, dopo la conquista di vari territori, comincia il periodo della monarchia. Anche tra i re che amavano il Signore, il dialogo con Dio continua ad essere presente; singolare è la storia del re Ezechia, il quale si ammala di una malattia mortale e chiede a Dio di guarirlo; la risposta giunge tramite il profeta Isaia, a cui Dio dice: «Torna indietro, e di’ a Ezechia, principe del mio popolo: “Così parla il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa del SIGNORE”» (2 Re 20:5).

 

Nei libri dei profeti, i “canali” di cui Dio si serviva maggiormente per rivelare la Sua Parola, ritroviamo puntuale ed attento lorecchio di Dio: “Io ho gridato al SIGNORE, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce” (Giona 2:3); “Allora quelli che hanno timore del Signore si sono parlati l’un l’altro; il Signore è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il Signore e rispettano il suo nome” (Malachia 3:16).

 

Dio tra noi

 

Con i profeti si conclude l’Antico Testamento e inizia il periodo in cui Dio non ha bisogno di intermediari perché scende direttamente sulla terra: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio… E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre” (Giovanni 1:1,14).

 

Gesù, il Figlio di Dio, è morto ed è risorto per darci una nuova possibilità di salvezza presso Dio. Avendo realizzato il Suo compito, è tornato al Padre, e sulla Terra ha inviato il Consolatore, lo Spirito Santo, un valido aiuto per noi nella preghiera: “Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26).

 

Anche se non sappiamo cosa dire a Dio, apriamo lo stesso il cuore verso di Lui, poi sarà lo Spirito Santo a far pervenire presso il trono del Padre i “sospiri” giusti.

 

La chiave affinché Dio ascolti la nostra preghiera

 

«Ma Dio ha ascoltato; è stato attento alla voce della mia preghiera» (Salmi 66:19).

 

Se vogliamo che Dio ascolti, e quindi risponda, alle nostre preghiere, c’è bisogno di una caratteristica fondamentale, imprescindibile: la fede. Non possiamo rivolgerci a Dio e non credere che ci stia ascoltando, perché il nostro sarebbe un parlare inutile, e mentre crediamo di portare avanti un dialogo, si tratterà invece di uno sterile monologo: “Ora senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano” (Ebrei 11:6).

 

Dio è invisibile, ha una dimensione diversa dalla nostra, ma questo non lo rende distante da noi, anzi! Egli è onnipresente, per cui occupa anche più spazio di quanto riusciamo a fare noi. Dio ascolta la nostra preghiera! Ma noi dobbiamo credere che Egli lo fa, altrimenti le nostre parole fanno un giro a vuoto.

 

 

Il dialogo più bello

 

Passano gli anni, cambiano i tempi, gli uomini, i ruoli, ma Dio non cambia, con la Sua presenza costante nella vita dell’uomo, la Sua prontezza nell’ascoltare e nel rispondere alle richieste dei Suoi figli, alimentando un continuo dialogo con loro. E a proposito di dialoghi, vorremmo ricordarne uno, l’ultimo riportato nella Bibbia, il più bello.

 

La Bibbia è Parola di Dio. Dio è amore. La Bibbia, quindi, è una storia damore, e come la più bella di esse – perché è una storia vera – si conclude con un dialogo tra due innamorati, Cristo e la Sua sposa… la chiesa formata dai credenti nati di nuovo, che aspettano con desiderio il momento di incontrarsi: “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni”. E chi ode, dica: Vieni”… Colui che attesta queste cose [Gesù], dice: Sì, vengo presto!”. Amen! Vieni, Signore Gesù! (Apocalisse 22:17,20).

Emilio Sabatelli

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