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Giovani e anziani insieme

 

La forza e l’esperienza al servizio di Dio

 

Spesso noi giovani pensiamo di essere al centro dell’universo e che, sebbene nella nostra vita di acqua sotto i ponti ne sia passata ancora poca, abbiamo in molti casi la presunzione di sapere tutto. Grave errore. Arriverà il momento in cui in cui la vita ci darà delle batoste colossali e forse proprio allora rivolgeremo la nostra attenzione alle persone più grandi di noi per ricevere il consiglio ed il conforto di chi ci è passato prima.

 

Anche nella chiesa può esserci un rapporto distaccato tra giovani e anziani. Le differenze generazionali sono determinanti e spesso non basta essere fratelli e sorelle in Cristo per restare uniti e vivere una vera comunione fraterna.

Di solito questa “separazione” non si avverte durante il culto. Ma non serve essere degli attenti osservatori per notare alla fine dei nostri incontri, gruppi di giovani che tendono a presidiare questa o quell’altra area del locale, creando capannelli che non comprendono gli anziani (e non solo!). Altro grave errore.

 

La bellezza dei giovani sta nella loro forza, e l’onore dei vecchi, nella loro canizie

Proverbi 20:29

 

Proprio queste differenti qualità, che caratterizzano queste stagioni della vita, possono e devono integrarsi. I giovani hanno bisogno degli anziani e gli anziani dei giovani. È una simbiosi perfetta che deve essere valorizzata. La chiesa è un organismo spirituale che ha bisogno di tutte le sue componenti per crescere e svilupparsi.

 

Noi giovani abbiamo una ricchezza enorme negli anziani, che con la loro esperienza possono darci buoni consigli per prevenire cadute ed errori che ci potremmo risparmiare.

Ricòrdati dei giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi ed essi te lo diranno
Deuteronomio 32:7

 

Nella categoria degli “anziani” rientrano appieno anche i nostri genitori; non necessariamente perché lo siano dal punto di vista anagrafico, ma per il ruolo che ricoprono nei nostri confronti. I genitori convertiti a Cristo sono le prime persone a cui dobbiamo chiedere consiglio, osservandoli e imparando da loro.

 

Ascoltare le esperienze di fede degli anziani può incoraggiarci e fortificarci. Domandare in che modo si siano convertiti a Cristo, oppure in che modo il Signore è intervenuto nelle circostanze più difficili della loro vita, può essere un prezioso aiuto per noi che viviamo le stesse situazioni.

 

Confrontarci con le precedenti generazioni è come srotolare un filo che collega in modo continuativo la vita dei nostri anziani con la nostra e ci conferma che Dio è sempre lo stesso nel corso degli anni e dei secoli e che le stesse cose splendide che ha fatto nei nostri nonni le può fare anche in noi.

 

Per rompere questo muro invisibile che separa le nostre generazioni è necessario che tu stesso faccia la prima mossa. Ad esempio, dopo il culto, dedicati a scambiare qualche parola con gli anziani della tua comunità, invece che parlare sempre con i soliti amici; porterai gioia al loro cuore e crescita alla tua vita spirituale.

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