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Sei un responsabile dei giovani? Preparazione e metodo per un messaggio efficace nella RdG

 

Caro Responsabile dei Giovani,

come preparare il messaggio per i giovani della Riunione dei Giovani?

 

Prima di inoltrarci nei contenuti di questo articolo, è importante per me definire bene le aspettative perché nei 5 punti con relative premesse che seguono, non troverai un vademecum o un libretto delle istruzioni nel quale è indicato “cosa fare e come”.

 

Questa è semplicemente la condivisione della mia esperienza personale, quello che sto cercando di imparare dagli errori e dalle benedizioni vissute in questi circa 8 anni di collaborazione con il mio Pastore e altri fratelli nella conduzione del gruppo giovanile della nostra comunità oltre ad altre attività in contesti giovanili (raduni, campeggi, ecc…).

 

PREMESSE indispensabili per ognuno dei 5 punti:

  • Se lEterno non edifica la casa, invano si affaticano i costruttori” (Salmo 127:1);
  • Senza di Me (Gesù) non possiamo fare nulla”. (Giovanni 15:5)

 

Sono certo tu le abbia già chiare in mente ma se così non fosse TI PREGO, NON LEGGERE lARTICOLO, perché i consigli pragmatici che seguono, connessi l’uno con l’altro, non hanno l’obiettivo di sostituirsi alla guida dello Spirito ma al contrario, vogliono essere un aiuto nel mettere ordine e fare spazio al Signore tra la moltitudine dei nostri pensieri, dubbi, incertezze, esitazioni, stati d’animo, buoni sentimenti e buoni propositi, affinché noi diminuiamo e Lui possa crescere (Giovanni 3:30).

 

1) Inizia dalla FINE

 

È possibile tu abbia mille idee, tutte valide o tutte poco valide. È possibile ci siano tante cose che hai in cuore e che vorresti condividere, e che questo generi un po’ di confusione.

Ferma tutto, la domanda è: qual è il messaggio che Dio vuole dare ai Giovani?

Più precisamente: qual è leffetto che Dio vuole produrre nei giovani? Cosa Dio vuole che i giovani facciano dopo aver ascoltato/partecipato/condiviso il messaggio?

 

Prima la direzione poi la velocità: prima di procedere in qualunque direzione, inizia dalla fine: fermati e mentre sei in comunione con Dio, cerca di distinguere tra le splendide idee che hai nel cuore con i migliori sentimenti e quello che Dio vuole dire. Chiediti quali sono le decisioni e le azioni che questi giovani dovranno prendere. Focalizzati su questo punto, aspetta e sii paziente, fino a quando non sarà nitido nella tua mente non procedere, continua a chiedere e a cercarlo.

 

2) Fidati dell’ingrediente BUONO

 

Quando avrai riconosciuto ciò che il Signore ti avrà messo in cuore e quindi l’azione che vuole produrre nei Giovani, ricorda che non si può fare una limonata con le patate”.

 

Non c’è alcuna speranza di produrre un effetto utile senza mettere al CENTRO lingrediente per eccellenza, la Parola di Dio. Il risultato avrebbe solo l’apparenza del frutto.

 

 

È possibile tu sia in un contesto lavorativo nel quale si parla di soft skills, di tecniche di comunicazione, ecc… Utilizzare queste tecniche sicuramente può facilitare la relazione con i giovani e mettere al sicuro il loro consenso MA non produrrà leffetto che Dio vuole. Al contrario, attirerà l’attenzione su di te e bisogna che noi diminuiamo e Lui cresca.

 

FIDATI DELLINGREDIENTE BUONO, resisti alla tentazione di stupire con effetti WOW. Non distrarre i giovani che hai davanti da ciò che lo Spirito Santo vuole: toccare i loro cuori per produrre un effetto reale nelle loro vite. Dosa e, se puoi evita, gli effetti speciali, fidati di Dio e vai sul sicuro: leggi e spiega la Sua Parola.

 

3) Segui il FLUSSO – L’ORDINE corretto

 

Non cambiare l’ordine degli addendi o cambierà il risultato. La Parola non è uno strumento sacro certificato e approvato per spiegare quello che tu hai in mente e nel cuore.

Ognuno ha il suo ruolo: tu sei lo strumento, la Parola è l’ingrediente, il seme, la fonte.

La Parola parla e tu sei lo strumento per spiegarla, non il contrario. È una linea sottile.

 

Chi ti parla ha attraversato diverse fasi nel cercare di capire come essere di benedizione per i giovani. In buonafede ho commesso tanti errori, ho utilizzato video, foto, strumenti, idee, giochi, simboli: tutto bello, tutto valido e a volte… Wow! Che forza!”

 

Sicuramente tutto questo ha colpito, divertito, stimolato ma l’esperienza di questi anni mi ha insegnato che una cosa sola ha lasciato il segno e ha prodotto un frutto vero e duraturo: la Parola di Dio. Fidati di Dio, fidati dell’ingrediente buono, resisti alla tentazione, abbi fede.

 

Costruisci sull’unico fondamento che ci è stato dato, Cristo Gesù; è la Sua Parola che cambierà le vite e renderà i tuoi giovani forti, stabili e radicati.

 

4) Occhio al METODO:

 

Story-telling – Challenge & Build – Call to action

 

Questi contenuti e questa terminologia vengono spesso utilizzati nelle aziende e spiegati nei corsi di management per la costruzione di team efficaci nel raggiungere gli obiettivi aziendali, nonché lo sviluppo personale. Sono regole valide, spunti di riflessioni utili, non c’è nulla di male nell’avere delle “linee-guida” con le quali forse hai già dimestichezza, ottimo.

 

Lasciami aggiungere solo una considerazione in tutta franchezza. Spesso sentiamo parlare del rischio di “portare il mondo nella chiesa più che la chiesa nel mondo” facendo riferimento al peccato o ad attività particolari. Ora voglio sottoporre alla tua attenzione questo aspetto sotto un’altra chiave di lettura: il metodo e la tecnica, anche i più avanzati e aggiornati, non potranno mai sostituire la guida dello Spirito Santo.

 

 

Paolo scrisse ai Galati: “Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:2)

 

Non lasciarti ingannare dal metodo o dall’esperienza, sii uno strumento malleabile nelle mani di Dio, non un professionista. Lasciamoci guidare.

In questi anni ho assistito, ed io stesso ho portato, messaggi strutturati, architettonicamente ineccepibili, soddisfacevano tutti i criteri e la narrativa era perfetta dall’inizio alla conclusione.

Nulla da dire ma… era una minestra riscaldata, insipida, “non compungeva i cuori”.

 

Quando invece è stata la Parola ad essere impiantata nei cuori, con il flusso corretto, la Parola a parlare e noi lo strumento, le benedizioni sono state vere e durature, lasciando il segno e continuando a produrre frutto negli anni. È una questione di “ruoli e di flusso”.

 

Quindi caro RdG, Story-telling Challenge & Build – Call to action”?

 

Certo, ma fanne buon uso. Costruisci con attenzione il tuo messaggio, abbi il coraggio, l’amore e la franchezza necessari per mettere in un sano disagio chi ti ascolta portandolo fuori dalla zona di comfort, chiamandolo a prendere una decisione e ad agire, ma ricorda che chi compunge i cuori è lo Spirito, confida sempre nella Parola perché l’ingrediente è buono e “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, riprendere, a correggere, a educare alla giustizia (2 Timoteo 3:16).

 

5) Less is more

 

Siam giunti alla fine, hai avuto da Dio il messaggio, hai la call to action per i giovani, hai l’ingrediente tra le mani, finalmente ci sei. Ora: resisti alla tentazione di utilizzare tutti gli ingredienti che hai a disposizione.

 

Un consigliere della nostra chiesa un giorno diede un consiglio ad un nostro musicista: paragonò il suo ruolo a quello di un abile chef che, benché avesse tanti ottimi ingredienti a disposizione, non lì utilizzava tutti ogni volta altrimenti non si sarebbero distinti i sapori e non avrebbe soddisfatto le esigenze.

 

Molte volte, per eccesso di zelo e in buonafede, proprio nell’ultimo miglio, quando ormai il messaggio c’era, mi sono rimesso alla scrivania e ho scritto e scritto e preso appunti e arricchito. Risultato? Ho diluito il messaggio che il Signore mi aveva dato, ho appesantito e confuso la platea, ho rischiato di mancare l’obiettivo rischiando di perdere il senso del messaggio. Poi il Signore è buono e ha benedetto, ma questo è un altro conto.

 

Occhio all’ultimo miglio: non abusare della preparazione, Less is More.

 

Caro RdG, se sei arrivato fin qui, ti ringrazio per l’attenzione e spero che questi spunti di riflessione possano esserti utili nel mettere ordine, nel fare spazio al Signore tra la moltitudine dei tuoi pensieri, dubbi, incertezze, esitazioni, stati d’animo, buoni sentimenti e buoni propositi, quando ti appresti a chiedere al Signore cosa vuole dare ai Giovani.

Lasciamoci esortare dalle parole che il Signore rivolse a Geremia: se tu separi ciò che è prezioso da ciò che è vile, tu sarai come la mia bocca” (Geremia 15:19).

 

Dio benedica te e i giovani che ti ha affidato.

Andrea Serbini

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