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La Musica nel Gruppo dei Giovani

 

Il versetto che più di ogni altro rappresenta l’uso della musica nella chiesa è Colossesi 3:16

 

La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. La domanda che dobbiamo porci è: come mettere in pratica Co­lossesi 3:16 per permettere ai giovani di radicarsi profondamente nella Parola di Dio?

 

Spero che ognuno di noi sia già arrivato alla conclusione che la scelta dei cantici è tremendamente importante per mettere in pratica una vera adorazione spirituale. E se siamo stati responsabili dei giovani per un certo periodo, sapremo certamente che tutti hanno opinioni diverse a questo riguardo. Perciò dobbiamo ricorrere ad alcune categorie.

 

Cantare la Parola

 

Questo è probabilmente il punto più scontato e, allo stesso tempo, quello più trascurato: cantare la Parola di Dio. È bello cantare di come amiamo Dio e di quanto abbiamo bisogno del Suo aiuto. Ma cantare la Parola di Cristo significa cantare brani incentrati principalmente sulla persona di Cristo e su ciò che ha fatto per noi. Chiediamoci: “I nostri giovani cantano soltanto di come amano Dio? O stanno anche lodando Dio per ciò che Cristo ha compiuto mediante la Sua morte e risurrezione?”. Dobbiamo cantare l’Evangelo oltre che annunciarlo.

 

Ci sono molti cantici famosi e bellissimi che proclamano l’Evangelo. Perciò scegliamo musica che i nostri giovani conoscono ma che proclami la Parola di Dio per aiutarli ad annunciare e memorizzare l’Evangelo con facilità!

 

Pensiamo anche al repertorio del nostro gruppo giovanile. Naturalmente, non tutti i canti possono esprimere ogni aspetto dell’Evangelo. Ma riflettiamo sul “menu” dei cantici del nostro gruppo e chiediamoci: “I nostri testi enfatizzano soltanto una parte della Parola di Dio? Il nostro repertorio aiuta i nostri ragazzi a cantare su ogni aspetto dell’Evangelo?”.

 

Usiamo la musica per insegnare

 

Amo la predicazione. Credo che sia di vitale importanza per il gruppo giovanile. I giovani possono prosperare mediante la predicazione. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che un buon canto d’adorazione è un insegnamento di tre minuti che i nostri giovani possono memorizzare facilmente.

 

Di certo non ho bisogno di spiegare ai responsabili quanto le opinioni e gli atteggiamenti dei nostri ragazzi siano modellati dalla musica. Uno studio recente mostra come i ragazzi dedichino circa due ore al giorno all’ascolto della musica! Approfittiamo del loro amore per la musica.

 

La musica nel gruppo dei giovani è un’opportunità per far sì che i nostri ragazzi canticchino un insegnamento biblico di tre minuti lungo tutta la settimana. Comprendiamo quindi quanto sia importante la scelta dei brani e quale siano le potenzialità di questo strumento? Ricordiamo che in Colossesi 3:16 il canto è abbinato all’insegnamento. I cantici possono essere d’insegnamento, usiamoli per il progresso dell’Evangelo e per il bene dei nostri giovani!

 

Verifichiamo che cosa insegnano i cantici

 

Considerando quanto sia facile insegnare tramite i cantici, prestiamo particolare attenzione al messaggio che trasmettono e quindi al contenuto delle loro parole. Ad esempio, negli anni ho imparato che devo stare attento con cantici che chiedono in continuazione a Dio di “stargli vicino”. Per quale motivo? Perché per un giovane credente che chiede con insistenza a Dio di “stargli vicino” può arrivare alla conclusione che Dio è lontano. Perché, altrimenti, lui o lei avrebbe bisogno di chiedere continuamente a Dio di stargli vicino?

 

Naturalmente, come credenti, sappiamo che lo Spirito Santo dimora dentro di noi. Gesù è sempre vicino, è sempre con noi! Perciò, ho imparato a cercare cantici che confortano e fanno notare che il Signore è già vicino a noi, diffidando dei brani che implorano in continuazione una “vicinanza divina”. Riflettere biblicamente sull’insegnamento impartito dai testi di musica cristiana è stata per me una lezione importante sia nell’aiutare sia nel proteggere i miei giovani.

 

Scegliere cantici che fanno partecipare tutti

 

Ricordiamo: la voce collettiva del gruppo giovanile è lo strumento più importante nell’ambito della nostra adorazione. Quindi vogliamo che sia l’accessibilità a influenzare la scelta e l’arrangiamento dei cantici. Ci sono alcuni cantici meravigliosi che onorano Cristo, eppure sono difficili da cantare.

 

Hanno note troppo alte o troppo basse, o ritmi complessi. Questo può scoraggiare la partecipazione collettiva, tranne musicisti e cantanti dotati di una determinata preparazione. Eppure non dovremmo rinunciare a un bel cantico troppo in fretta. A volte è soltanto una questione di arrangiamento.

 

Se la chiave di un canto è troppo alta o ha un ritmo complicato, basta rallentare il tempo o abbassare il tono per renderlo adatto a tutti. Un responsabile giovanile di mia conoscenza, pubblica una lista di venti cantici che vuole che i suoi giovani siano pronti a cantare e quindi li esorta a inserire quegli inni nella playlist che ascoltano durante la settimana. Questo è un ottimo modo per aiutare il gruppo giovanile a imparare cantici nuovi, rendendoli alla portata di tutti.

 

Ricordiamoci che dobbiamo considerare il contenuto: alcuni famosi canti cristiani riflettono in modo specifico il cammino con Cristo di quel cantautore e per questo motivo non sono adatti per essere cantati insieme. Anche certi canti simili a preghiere di lamento o con riferimenti molto personali presentano le medesime difficoltà. Sono adatti per l’ascolto e la riflessione privata, ma il contenuto non dovrebbe incoraggiare il canto collettivo.

 

Quando scegliamo e arrangiamo i canti impariamo dunque a preparare noi stessi e gli altri a pensare essenzialmente alla partecipazione collettiva. All’inizio potrebbe essere tutt’altro che facile, ma darà i suoi frutti.

 

Stimolare le emozioni nel modo giusto

 

Nel cercare di suscitare emozioni nel gruppo giovanile ho commesso alcuni errori. A volte, però, mentre cerchiamo di arricchire e dare sostanza al nostro canto, diventiamo troppo timorosi delle emozioni, specialmente con gli adolescenti. Ma ascoltiamo il Salmo 100: “Mandate grida di gioia al Signore, abitanti di tutta la terra … Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode” (vv. 1, 4). Le grandi verità generano una gioia straordinaria! Abbiamo un grande Salvatore, e questo è motivo di gioia! La musica è un ottimo modo per mostrare la gioia di vivere per Gesù.

 

Ora, naturalmente, i giovani (in modo particolare gli adolescenti) possono essere troppo orientati dalla loro emotività e noi dobbiamo insegnare loro a sottomettere le emozioni alla signoria di Cristo. Eppure questo non dovrebbe frenarci dal ravvivare i loro cuori con le gioiose ed esaltanti verità della Parola di Dio! Guidiamo i loro sentimenti indirizzandoli verso Gesù!

 

Usare varietà

 

Nel Salmo 46:10 Dio chiama il popolo a stare fermo, mentre nel Salmo 150:5 incoraggia l’uso di cembali risonanti e squillanti. Nel Salmo 136 ci imbattiamo in uno schema più semplice e ripetitivo, mentre il Salmo 105 utilizza testi sofisticati e assai sostanziosi.

 

Il Salmo 51 rappresenta un’umile confessione, mentre il Salmo 103 è caratterizzato da una gioia irrefrenabile. L’innario della Bibbia (i Salmi) presenta un’enorme varietà a livello stilistico, mettendo assieme testi che mostrano una forma e un contenuto assai diversi. Questa varietà serviva ai salmisti per affrontare le varie situazioni della vita e tutto ciò sarà utile anche ai nostri giovani.

 

In sintonia con il concetto che abbiamo appena esposto, cantiamo canti vecchi e nuovi. Cantiamo i cantici migliori, che abbiano due oppure duecento anni. Grazie a Dio, ci sono molti cantautori cristiani fondati sull’Evangelo che stanno scrivendo dei testi validi usando uno stile accattivante che saranno sicuramente utili ai nostri giovani.

 

Tuttavia, alcuni cantici più antichi hanno superato la prova del tempo per una serie di valide ragioni, utilizzando testi e melodie che i nostri giovani troveranno ancora convincenti. Per il nostro gruppo giovanile vogliamo selezionare i cantici migliori, non importa quanto siano vecchi o nuovi.

 

Qualche consiglio ai musicisti

 

Mentre cerchiamo di essere sempre più fondati sulla Parola riguardo al canto nell’ambito del gruppo giovanile, specialmente se muoviamo i primi passi, è importante provare e confrontarsi con il nostro gruppo musicale e analizzare insieme Colossesi 3:16.

 

Cerchiamo di condividere la nostra visione e ciò che sentiamo nel cuore. Ascoltiamo le opinioni dei nostri giovani e sforziamoci di comprendere il modo in cui vogliono usare la musica. Non scoraggiamoci se non raggiungiamo subito una sintonia completa. La maggior parte dei membri del gruppo musicale apprezzeranno il fatto che consideriamo con grande serietà il loro ruolo.

 

Guidare la musica nel gruppo giovanile richiede tempo, specialmente quando dalla scelta dei cantici il responsabile vuole ottenere un risultato ben preciso. Molti responsabili del gruppo musicale giovanile, com’è capitato a me, hanno iniziato a suonare senza una vera formazione biblica riguardo all’adorazione.

 

Abbi pazienza e incoraggiali spesso con affermazioni mirate: “Che arrangiamento creativo”. “Mi è piaciuto il modo in cui avete terminato con il canto a cappella”. “Bello questo nuovo cantico”.

 

Cercare l’eccellenza … che spinge alla partecipazione!

 

Il Salmo 33:3 ci esorta alla qualità in campo musicale: “Cantategli un cantico nuovo, suonate bene e con gioia”. Nei nostri gruppi di lode dovremmo assolutamente cercare l’eccellenza musicale e canora. Dio ci ha donato delle capacità e vogliamo usarle al meglio!

 

Eppure sappiamo per esperienza che per i giovani l’eccellenza può rappresentare uno stimolo ma anche una distrazione. Pensiamo a un assolo di chitarra elettrica all’inizio di un cantico. Spesso, un assolo ben suonato prepara i giovani a una buona disposizione al canto. L’eccellenza può diventare per così dire un “invito all’adorazione”.

 

Poi ci sono momenti in cui quell’assolo è così maldestro che distrae dal canto, questa è una delle ragioni per cui vogliamo perseguire l’eccellenza. Tuttavia, altre volte l’assolo è suonato in modo ineccepibile, ma si rivela comunque una fonte di distrazione. For se è durato troppo a lungo, oppure il chitarrista stava cercando di attirare l’attenzione su di sé. In questi casi, l’attenzione era posta sull’abilità tecnica del musicista anziché su Cristo.

 

Dobbiamo spingere i cantanti e musicisti a chiedersi: “La nostra eccellenza è al servizio della partecipazione collettiva? La nostra abilità aiuta i giovani a concentrarsi su Cristo o li attira verso di noi?”. In tal modo, eviteremo che il gruppo musicale si distragga cercando una bella performance invece di aiutare il gruppo giovanile a partecipare attivamente alla lode. Indirizzare il gruppo musicale porterà dei benefici a tutto il gruppo giovanile.

 

Coinvolgimento

 

Per i nostri giovani i gruppi di canto rappresentano un grande laboratorio, all’interno del quale possiamo condurli a una maggiore profondità e maturità nel loro cammino con Cristo. Si trovano in una situazione in cui sono pronti ad affrontare domande del tipo: “Quali sono le responsabilità e le sfide del servizio alla chiesa?”. “Che tipo di carattere si aspetta Dio da chi svolge un servizio per Lui?”. “L’obiettivo è quello di essere popolari o servire il gruppo giovanile per la gloria di Dio?”. “Il canto e la musica sono indirizzati verso sé stessi o verso Dio?”.

 

Richiedere la partecipazione dei giovani comporta una sfida continua, ma quando i ragazzi vedono i loro coetanei gioire nella Parola di Dio attraverso i cantici, capiscono subito che si tratta di un’attività assolutamente contagiosa.

 

Questo post è tratto dal libro “Gesù ai giovani”

 

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