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Ma poi la dottrina… a che serve?

 

Ma la dottrina di cui tanto si parla fra evangelici, diciamocelo fra noi, a che serve davvero?

 

IL DUBBIO

 

“…a dividerci fra credenti

…a litigare sui dettagli

…a farci sentire più importanti o migliori di quei credenti che NON hanno la sana dottrina…

…ad alimentare il nostro orgoglio…

Sai che ti dico? Preferirei conoscere di meno la dottrina e piuttosto conoscere di più la potenza di Dio e fare esperienze vere!”

 

Queste frasi in corsivo rappresentano i pensieri che si affacciano in tanti credenti di oggi, soprattutto giovani. Che ansia questa “sana dottrina”. Che noia. Che stress. Ma piuttosto viviamo più rilassati…

 

In realtà accanto a credenti che forse hanno davvero pensieri del genere, vari segnali dimostrano che c’è una rinnovata fame di “sana dottrina” nel popolo evangelico occidentale.

 

QUELLO CHE DICONO LE STATISTICHE

 

Una delle quattro o cinque “megachiese” americane in assoluto più note pochi anni fa ha condotto un sondaggio fra tutti i membri di chiesa per individuare i bisogni più percepiti nella popolazione che frequentava la chiesa.

 

A sorpresa, il sondaggio ha dato come risposta prevalente “vorrei conoscere meglio l’insegnamento della Parola di Dio”. Di conseguenza la comunità ha cambiato il proprio programma interno per dare più spazio allo studio biblico meticoloso.

 

Ancora più sorprendente un sondaggio effettuato fra migliaia di chiese evangeliche americane e pubblicato nel mese di luglio di quest’anno: la prima causa per cui un evangelico americano valuterebbe di lasciare la propria comunità di appartenenza è la possibilità che tale comunità cambi posizione dottrinale.

 

Subito dopo compare nella lista, poco sotto, la causa ben comprensibile dovuta alla possibilità di un trasferimento di abitazione e poi (con una percentuale di risposte molto più bassa) il tipo di predicatore.

 

Bisogna scorrere ancora la lista e scendere di varie posizioni per trovare come ragione per cambiare chiesa questioni come la politica o il tipo di musica di accompagnamento al culto.

 

Nonostante quindi sia luogo comune che ci sia molta più superficialità fra gli evangelici americani di oggi rispetto a decenni fa, ancora oggi la predicazione e ancor più la sana dottrina in sé stessa rimane la priorità del popolo evangelico al punto di determinarne le scelte in termini di comunità locale da frequentare, molto più di temi secondari come l’accompagnamento musicale dei canti.

 

Ciò non toglie che sia vero che una grande parte della popolazione evangelica, anche italiana, si chieda perché sia così importante la dottrina rispetto alle esperienze personali.

 

QUELLO CHE DICE LA BIBBIA

 

Se, lasciando le statistiche, ci rivolgiamo alla Parola di Dio, scopriamo che la parola “dottrina” compare 24 volte in tutta la Bibbia (la parola “esperienza” soltanto 4). Di queste 24 volte, 4 volte la dottrina è definita “sana” nel senso anche di “salutare, benefica” e altre due volte “buona”.

 

Che cosa si intende per “dottrina”? letteralmente, la parola usata nel Nuovo Testamento significa in modo molto generale ed esteso “insegnamento”. E’ dottrina tutto ciò che Gesù e gli apostoli hanno insegnato e che costituisce il messaggio riportato nei libri della Bibbia per noi.

 

Al di là degli aridi numeri, la Bibbia non manca di spiegazioni esplicite del perché la dottrina che corrisponde alla Verità sia così “buona” e “salutare”. Ne riportiamo dieci… e quando avrai finite di leggerle, chissà se avrai ancora dei dubbi su quanto è importante la sana dottrina:

 

  • È la nostra chiamata come discepoli di Gesù: leggendo con attenzione il Grande Mandato alla fine del Vangelo di Matteo, ci accorgiamo che la nostra chiamata non si esaurisce affatto nel predicare soltanto l’Evangelo o i rudimenti della fede cristiana, ma si estende a “tutte le cose” che concernono i comandamenti di Gesù:

 

“Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli (…) insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate”. (Matteo 28:19-20).

 

Fattene una ragione amico, la sana dottrina è la nostra missione e definisce la nostra identità e il nostro scopo su questa terra.

 

  • La sana dottrina è fonte di vita: egli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio“». (Matteo 4:4). Ogni insegnamento che proviene dalla bocca di Dio costituisce il nostro pane, il nostro cibo, la nostra fonte di nutrimento e quindi di vita
  • La sana dottrina è fonte di forza: L’uomo saggio è pieno di forza, chi ha scienza accresce la sua potenza(Proverbi 24:5)
  • La sana dottrina è un tesoro di gioia: lo scrittore del salmo 119 esprime con vero entusiasmo questo concetto, riportiamo di seguito soltanto alcuni versi.

 

14 Gioisco seguendo le tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze.

24 Le tue testimonianze sono la mia gioia

35 Guidami per il sentiero dei tuoi comandamenti, poiché in esso trovo la mia gioia.

47 Troverò gioia nei tuoi comandamenti, perché li amo.

77 Venga su di me la tua compassione, e vivrò; perché la tua legge è la mia gioia.

92 Se la tua legge non fosse stata la mia gioia, sarei già perito nella mia afflizione.

111 Le tue testimonianze sono la mia eredità per sempre, esse sono la gioia del mio cuore.

162 Gioisco della Tua Parola, come chi trova un grande bottino.

174 Io bramo la tua salvezza, SIGNORE, e la tua legge è la mia gioia.

 

  • L’amore per la sana dottrina è indice di vero amore per Gesù: “Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giovanni 14:15)
  • La sana dottrina è la nostra arma di attacco, è “la spada dello Spirito”:prendete anche (…) la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio” (Efesini 6:17)
  • La sana dottrina è motivo di responsabilità davanti a Dio, che cosa abbiamo intenzione di farne?

 

Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà.” (Luca 12:47-48)

 

  • La sana dottrina è criterio per ricevere premi celesti dopo la vita su questa terra:

“Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli.” (Matteo 5:19)

 

  • La sana dottrina è garanzia di sicurezza per preservare la propria salvezza ricevuta per grazia:

“Io non mi stanco di scrivervi le stesse cose, e ciò è garanzia di sicurezza per voi.” (Filippesi 3:1)

 

  • La sana dottrina è una guida sul sentiero della nostra vita:

“La Tua Parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105)

 

Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio”. (Giovanni 7:16-17)

 

Fermiamoci qui… dieci buone ragioni. E che motivazioni! “…scusate se è poco”, direbbe qualcuno. Stiamo parlando di vita e di morte, di felicità, e di gioia, una gioia non solo temporanea e terrena, ma soprattutto eterna e nel cielo. Difficilmente si possono immaginare motivazioni più grandi di queste, per dedicarci piuttosto a qualcosa di diverso che la “sana dottrina”.

 

Ma allora perché ci sono tanti dubbi sul tema?

 

Prima di salutarci, dobbiamo vedere insieme la ragione per la quale quando si parla di “sana dottrina”, si può sentire un senso di pesantezza, di stanchezza, storcendo il naso per voltarsi dall’altro lato.

 

COSA NON È LA SANA DOTTRINA

 

La dottrina biblica NON è conoscenza fine a sé stessa.

La dottrina biblica NON è sterile letteralismo.

La dottrina biblica NON è utilizzare le parole della Bibbia come formule magiche, al di là del senso che hanno.

La dottrina biblica NON è qualcosa di astratto.

La dottrina biblica NON è una lista di cavilli, di parole complicate, di finezze che in realtà nel testo biblico stesso non sono chiare.

 

Questa visione distorta della dottrina è normale che allontani tutti e soprattutto i giovani, che ne percepiscono l’ipocrisia.

 

Contro questi rischi interviene lo stesso apostolo Paolo almeno un paio di volte nelle sue epistole, per prendere le distanze da questo tipo di Cristianesimo.

 

Paolo scrive che esiste una conoscenza che serve soltanto a “gonfiarci”. Il sintomo? Manca di amore:

“La conoscenza gonfia, ma l’amore edifica” (1 Corinzi 8:1)

 

Questa è la “lettera che uccide” invece di portare vita:

“Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.” (2 Corinzi 3:6)

 

In altri due casi Paolo identifica la sana dottrina come quell’insegnamento o verità che è “conforme alla pietà”, cioè che ha la stessa connotazione e forma della devozione spirituale pratica, ovvero che non viaggia separatamente alla pietà:

Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è conforme alla pietà, è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità(1 Timoteo 6:3-5)

Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per promuovere la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è conforme alla pietà. (Tito 1:1)

 

La sana dottrina non scoraggia l’azione e l’intraprendenza, anzi secondo gli scrittori del Nuovo Testamento costituisce la premessa all’azione, è come la cintura a cui legare la propria veste prima di iniziare a correre, in modo da non inciampare:

  • prendete la verità per cintura dei vostri fianchi(Efesini 6:14)
  • avendo cinti i fianchi della vostra mente, e stando sobri, abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata” (1 Pietro 1:13 nella traduzione Riveduta Luzzi; la Nuova Riveduta traduce invece coerentemente “dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata”)
  • Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona; chi cammina in fretta sbaglia strada.” (Proverbi 19:2)

 

Se la nostra sana dottrina manca di amore pratico e concreto, se non induce a mettersi in azione, se è sterile, stantia, fredda, passiva, inerte, tiepida, allora non è la sana dottrina di cui stanno parlando gli scrittori biblici: le perplessità e le critiche diventano allora lecite, ed è normale che questa “dottrina diversa” sia oggetto di sospetto o disinteresse da parte dei credenti di oggi.

 

CONCLUSIONE

 

Concludiamo con la citazione di uno studioso evangelico di molti anni fa (1923), quando gli fu chiesto perché avesse scritto un libro attinente al tema della sana dottrina:

Per mostrare che il Cristianesimo non è una “vita” distinta da una dottrina. Non è una vita che ha anche una dottrina (…). È il contrario. Il Cristianesimo è una vita fondata su una dottrina”. (J. Gresham Machen)

 

W la sana dottrina! W la nostra azione quando è davvero guidata dal pensiero di Dio!

 

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