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Perché devo parlare in altre lingue? (Parte 8)

 

In difesa della dottrina pentecostale classica

 

…come molti altri, pensavo di aver ricevuto il battesimo nello Spirito Santo al tempo della mia consacrazione, ma quando scopersi che lo Spirito Santo poteva ancora essere sparso con maggiore pienezza, il mio cuore divenne desideroso per il Consolatore promesso e cominciai a richiedere ardentemente un rivestimento di potenza dall’alto…
Agnese Ozman, prima credente pentecostale battezzata nello Spirito Santo nel gennaio del 1901.

 

CONCLUSIONE:

 

In questi articoli abbiamo cercato di spiegare nel modo più esaustivo possibile come il battesimo nello Spirito Santo sia una promessa che riguarda ogni vero credente in Cristo.

 

Chi rifiuta la promessa del battesimo nello Spirito Santo così come si manifesta nel Nuovo Testamento e cioè con il segno delle lingue, non sta venendo meno ad un “obbligo”, piuttosto sta rifiutando un’importante benedizione di Dio per la propria vita a causa dell’incredulità nella certezza di questo dono (cfr. Mt. 13:58: Gesù “lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti”).

 

L’unico atto di ubbidienza richiesto dal Nostro Signore a questo proposito è di essere sinceri e onesti con noi stessi mentre leggiamo le Sacre Scritture: se non esiste un chiaro esempio biblico di qualcuno che sia stato battezzato nello Spirito Santo e contestualmente non abbia parlato in altre lingue, sulla base di quale autorità possiamo proporre questo modello come “normale” per l’esperienza dei cristiani di oggi? E come possiamo pensare che una simile benedizione sia opzionale?

 

Anche ammettendo a livello ipotetico che sia possibile, oggi, essere battezzati nello Spirito Santo senza nel contempo parlare in altre lingue, come potremmo affermare con certezza di aver ricevuto questo dono, se non andando “oltre quel che è scritto”? (1 Cor. 4:6)

 

In altre parole, ipotizzando che sia possibile essere riempiti nello Spirito Santo senza manifestare il chiaro segno delle lingue tramandato nelle Scritture, quale altro segno o indizio potremmo addurre per riconoscere con certezza di aver ricevuto questo dono?

 

Saremmo sottoposti inevitabilmente alla nostra soggettività umana o condizionati all’opinione fallibile di qualche altro essere umano. In questo modo nessuno avrebbe un’indicazione certa nelle Scritture per distinguere i credenti che sono stati rivestiti di potenza da coloro che ancora non hanno ricevuto questo dono.

 

È vero che i testi biblici che parlano specificatamente del battesimo nello Spirito Santo sono relativamente pochi se paragonati a quelli che parlano del perdono dei peccati, della santificazione o in generale della benedizione di Dio, ma questa promessa è stata posta all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli, ricevendo così una grande enfasi e importanza. Anche del battesimo in acqua la Scrittura parla un numero paragonabile di volte senza, però, che possiamo ritenere questo ordinamento in qualche modo trascurabile.

 

A chi legge con attenzione ogni verso della Parola di Dio, sarà impossibile ignorare l’esistenza della promessa dello Spirito Santo e se davvero nutre il desiderio di somigliare di più a Gesù nella Sua missione su questa terra ed essere Suo testimone, non smetterà di insistere davanti alla presenza di Dio, pregando di parlare in altre lingue per essere certo di essere stato rivestito della Sua potenza.

 

A quale scopo dobbiamo avere la certezza di essere stati rivestiti della potenza di Dio? Per compiere tutta la Sua volontà nella nostra vita, coi tempi e i modi che Dio ha stabilito per ognuno di noi. Ricerchiamo il dono dello Spirito Santo con cuore sincero e Dio non mancherà di esaudirci!

 

“…e voi riceverete il dono dello Spirito Santo; perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà.” (Atti 2:38, 39)

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