La nostra esistenza non viene sempre vissuta sulla cresta dell’onda. Ci sono momenti in cui ci sentiamo demotivati, in cui ci vengono a mancare i motivi per andare avanti: a causa di vari imprevisti che si presentano tutti insieme o di un nostro stato d’animo, indipendente dalle circostanze, crediamo di non essere importanti per nessuno e non troviamo una ragione che dia un senso alla nostra vita. In alcuni casi, impieghiamo sforzi e investiamo energie per costruire qualcosa che poi crolla, e siamo costretti a ripartire da zero. Possiamo stare sereni, però: qualunque sia la nostra situazione, non torneremo mai a zero. Ci saranno sempre più motivi per ricominciare.
Cose e persone
Nel film Ricomincio da tre, che ha segnato l’esordio alla regia di Massimo Troisi, l’attore napoletano, parlando con un amico, gli comunica la decisione di partire, e di voler ricominciare da… tre! Il suo interlocutore – interpretato da Lello Arena – lo riprende dicendogli che si ricomincia da zero, e lui risponde: «Ma perché devo ricominciare da zero? Tre cose mi sono riuscite nella vita… devo perdere anche quelle?». Il compianto attore napoletano non ha affatto torto perché, per quanto si possa vivere in uno stato di confusione, senza voglia di reagire, non è giusto buttare tutto quanto all’aria: qualcosa di positivo, da cui ripartire, rimane sempre. Basta guardarsi intorno con un occhio più attento.
Le ragioni per poter ritrovare la gioia di vivere ci sono, a cominciare dalla vita stessa, un dono che si rinnova ogni giorno. Inoltre, c’è chi torna a combattere per i figli, per il coniuge, per un lavoro, un obiettivo, un sogno… Se lo vogliamo, dunque, un motivo per vivere lo troviamo! Anzi, come vedremo insieme, anche più di uno: ci sono sempre tre cose per cui vale la pena vivere. O meglio, tre Persone. Accanto a noi, dalla nascita, in ogni istante troviamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. In tre lettere: Dio.
Tre, il numero perfetto
Quando si parla di “Dio” si fa riferimento alla Trinità, cioè a un insieme di tre Persone distinte ma non separate. Concetto molto particolare e difficile da capire ma evidente già dalla Genesi: “Poi Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra»” (Genesi 1:26).
Se Dio fosse stato un’unica entità, che senso avrebbe il termine “facciamo”? E se Dio è Colui che ci ha fatto cominciare, sicuramente è il primo punto da cui poter ricominciare. Come qualche volta abbiamo sentito dire dai nostri pastori, noi non possiamo mai affermare di essere soli: anche quando fisicamente lo siamo, ci ritroviamo almeno in quattro perché con noi ci sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Miracolo e miracolo!
Sempre nel film Ricomincio da tre, nella stessa scena citata sopra, i due attori si ritrovano a discutere sui miracoli. Lello Arena sostiene che esiste il “miracolooo” e il “miracolo” (come per rilevare una differenza di importanza), mentre Massimo Troisi ribatte che il miracolo è miracolo, senza classe di punteggio.
Effettivamente, ha ragione quest’ultimo perché non esiste una scaletta di miracoli: ognuno di essi è un segno sovrannaturale di Dio e soprattutto è una benedizione che ci viene concessa. Certo, la guarigione di un tumore piuttosto che di un raffreddore provoca molto più clamore per via delle conseguenze fisiche che essa comporta, ma, essendo Dio l’Onnipotente, per Lui lo “sforzo” è lo stesso; dobbiamo essere noi uomini ad apprezzare ogni prodigio dall’alto come un dono inestimabile.
Non solo Dio ci ha concesso la vita, ma ci viene in soccorso in un modo che va al di là delle nostre possibilità umane. Non è consigliabile “quantificare” un miracolo: rischieremmo di non apprezzare la bontà di Dio verso di noi.
«Fatti leggero!»
Un’altra scena memorabile del film è quella in cui Lello Arena, per evitare un breve tratto di strada a piedi, chiede a Massimo di dargli uno strappo sulla bici, accompagnando la richiesta con una promessa: «Mi faccio leggero!».
In realtà le cose poi non vanno proprio così… Oltre che essere comico e mettere di buonumore, questo scambio di battute ci porta a riflettere su una verità che ci riguarda da vicino: tante volte ci accolliamo dei pesi che non sono nostri e ci lasciamo appesantire da essi.
Se Dio ci ha creati e ci ha fatto venire al mondo, è sicuramente per un motivo, ma non sta a noi preoccuparci di tutto. A volte vorremmo tenere tutto sotto controllo – specialmente il futuro – ma ciò non compete a noi. Ecco perché, per vivere meglio, dobbiamo realmente farci leggeri e lasciarci andare incondizionatamente tra le braccia del nostro Signore, sapendo che Lui ha tutto sotto controllo e farà ogni cosa per il nostro bene.
Gesù, il Figlio di Dio, disse: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:29,30).
Lasciare il nostro carico pesante a Dio e prendere il Suo (che è leggero) è l’affare più vantaggioso che possiamo concludere! “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:1,2).
Credi di non valere per nessuno? Non riesci a trovare un motivo per cui vivere? Ricomincia da tre! Ci sono tre gloriose Persone per cui vale la pena vivere. E si sa, le persone sono ben più importanti delle cose…
Emilio Sabatelli