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Qual è il significato della Croce?

croce

 

Férmati, aspetta!

 

Forse hai dato un’occhiata a questo sito, lo hai sfogliato nella tua mente come una rivista su un comodino, e hai capito che siamo gente dai molti interessi: dalla teologia alla scienza, dalla psicologia all’attualità… tutto molto interessante, ma ci tengo a dirti una cosa e te la dico al volo come se tu stessi salendo su un ascensore, per andar via, e avessi soltanto pochi secondi per dirtela: per noi ciò che conta è Gesù Crocifisso.

 

E se a questo punto le porte dell’ascensore si sono chiuse e in realtà sei già in un altro sito internet, o hai già chiuso il laptop…. beh, alla prossima! Ma se invece hai premuto il pulsante “><” dell’ascensore, quello che riapre le porte, e vuoi capire meglio… “La lettura di questo articolo prende (meno di) 5 minuti”.

 

Nient’altro, solo Cristo Crocifisso!

 

E’ l’apostolo Paolo ad aver scritto nella Bibbia “mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso.” (1 Corinzi 2:2). E non si riferiva sicuramente ad un pezzo di legno in sé, per intenderci. Dicono tutti che le religioni sono tutte uguali; un famoso pensatore francese rispondeva: “le religioni sono tutte uguali se le guardi da molto lontano!”.

 

In una conferenza tenuta al Parlamento delle Religioni radunato a Chicago nel 1893, un maestro induista disse: “L’induista rifiuta di chiamarvi peccatori. Siete figli di Dio; partecipate alla beatitudine immortale, siete santi e perfetti. Voi, divinità della terra, dei peccatori? Al limite, è un peccato dire che un uomo è un peccatore. E’ una dichiarazione diffamatoria rivolta alla natura umana. Inoltre, se mai si debba concedere che gli esseri umani peccano, allora l’Induismo insiste nel dire: essi possono salvarsi da soli”.

 

Ecco: per farla breve il Cristianesimo biblico dice tutto il contrario!! Parola per parola.

 

Per comprendere il significato della crocifissione di Gesù, conviene partire dalle parole di Gesù stesso. Tempo prima di essere di fronte alla morte, Gesù disse di Sè: …il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la Sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Marco 10:45) e Questo è il mio sangue, il sangue del patto, che è sparso per molti.” (Marco 14:24).

 

Entrambi questi versetti ci fanno comprendere che Gesù non moriva per cause puramente umane, o soltanto per fornire un esempio o spiegazioni simboliche: la Sua morte sarebbe stata prezzo di riscatto” in un patto” rinnovato fra Dio e luomo.

 

Il concetto viene ripreso con parole analoghe dal succitato apostolo Paolo: Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti” (1 Timoteo 2:5-6).

 

Uno studioso scrive: “L’interpretazione della morte di Cristo come un sacrificio è radicata in ogni linea importante dell’insegnamento neotestamentario”. Significa che tutto il Nuovo Testamento, la seconda parte della Bibbia che indica proprio “un nuovo patto”, parla della Croce come di un sacrificio. Cerchiamo di capire meglio in che senso.

 

Amore con la A maiuscola!

 

Gesù Cristo, spinto da un amore deciso a fare tutto ciò che era necessario per salvarci, ha sopportato su di Sè il giudizio divino al quale noi eravamo altrimenti destinati e ha così conquistato per noi il perdono e la vita eterna (Atti 10:43; Giovanni 3:15). Questo è diventato il principale movente della gioia, della pace e del ringraziamento dei veri cristiani perché ogni Verità e benedizione del Cristianesimo dipendono da questo punto cruciale e, pensa te, la parola “cruciale” deriva proprio da “Croce”…

 

Da un lato Dio ha rifiutato di imputare, di addebitare i nostri peccati (2 Corinzi 5:19), dall’altro Dio ha imputato la giustizia di Cristo a noi (Romani 4:6; 1 Corinzi 1:30; Filippesi 3:9). Per usare un’immagine tratta dall’economia, metaforicamente Gesù ha fatto “cassa comune” con il sottoscritto accreditando la Sua giustizia infinitamente superiore alle mie colpe e imperfezioni, fino a estinguere il debito morale del peccato e rendere il saldo nettamente positivo: “non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1).

 

Chi, come noi, ha accolto il valore del Suo sacrificio attende premi dal Signore (1 Corinzi 3:8), non condanne! Le nostre colpe sono cancellate (Atti 3:19; Colossesi 2:14).

 

E’ importante comprendere che l’iniziativa è stata tanto di Dio Padre come di Dio Figlio, per non rischiare di travisare il sentimento del Padre: è “grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio” (Luca 1:78) e “… per il grande amore con cui ci ha amati” (Efesini 2:4) che Cristo è venuto a morire sulla terra, facendosi uomo.

 

L’opera perfetta di Cristo

 

Esistono quattro termini biblici per sintetizzare da diversi punti di vista quello che è avvenuto alla Croce:

  • Propiziazione, che richiama ai sacrifici effettuati nel tempio, un contesto quindi religioso o cerimoniale; ci ricorda che eravamo destinati all’ira di Dio e avevamo bisogno del perdono divino;
  • Redenzione, che richiama a una piazza del mercato, perché siamo stati “comprati a caro prezzo” (1 Corinzi 6:20 e 7:23); ci ricorda che eravamo schiavi del peccato;
  • Giustificazione, che richiama alle aule di un tribunale, nel quale un colpevole viene dichiarato giusto a seguito di un atto di grazia.

 

Esiste poi un quarto termine biblico, che sintetizza il risultato finale di questo gesto d’amore: riconciliazione. Dio ci amava e siamo stati riconciliati con Lui nel senso che adesso siamo in pace con Dio! “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 5:1)

 

Un famoso predicatore disse: “se stiamo cercando una definizione di amore, non dobbiamo consultare il dizionario, dobbiamo guardare alla Croce!”.

 

Tale sintesi è già presente nel Nuovo Testamento: “In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” (1 Giovanni 4:10). “, io ti amo di un amore eterno” dice Dio in un altro passo della Bibbia (Geremia 31:3).

 

Mi chiedi perché ti ho interrotto mentre stavi saltando come sempre su un altro link o l’ennesimo social? Perché è proprio questo il nostro compito:
Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui.” (2 Corinzi 5:20-21)

 

Francesco Cataldo

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