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Come Vincere la Corsa Più Importante della Tua Vita

foto di un corridore

 

Domenica 1 agosto 2021 è stata una giornata storica per l’Italia alle Olimpiadi di Tokio. Marcell Jacobs ha vinto la corsa dei 100 metri piani, la gara simbolo delle Olimpiadi. Nessun atleta italiano aveva mai vinto prima questa gara.

 

Anche 2000 anni fa la corsa era uno sport famoso in tutto il mondo, e l’apostolo Paolo lo usò perfino come paragone per la vita cristiana:

 

Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile. Io quindi corro così; non in modo incerto (…) anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato
(1 Corinzi 9:24-27).

 

A quel tempo il premio non era una medaglia d’oro, ma una corona d’ulivo con cui si fregiavano i vincitori delle varie discipline olimpiche, le cui gesta venivano esaltate da poemi e canzoni (non essendoci i social o la televisione). L’apostolo Paolo usa questa metafora per parlarci di una corsa molto più importante, quella per la vita eterna. Ma come possiamo vincerla?

 

L’Allenamento

 

Per aspirare alla vittoria dobbiamo trattare duramente il nostro corpo, temprandolo con esercizi giornalieri. Nelle interviste post gara, gli atleti raccontano dei loro duri allenamenti, di come abbiano messo la loro preparazione atletica sopra ogni altra cosa, superando spesso dolorosi infortuni. Una disciplina ferrea fatta di costanza, impegno e fatica: sono tutte cose che ogni atleta deve mettere in conto per poter arrivare a gareggiare ai livelli più alti.

 

E noi? Come ci stiamo allenando spiritualmente? Il Signore ci ha messo a disposizione le sue “discipline spirituali” per tenerci in forma e poter correre la gara della vita: la preghiera, la lettura della Bibbia, la comunione con la Chiesa. Per tanti questi esercizi sono noiosi e impegnativi, ma un vero atleta sa quanto sono importanti, e se non si praticano ogni giorno i nostri muscoli spirituali non si svilupperanno.

 

A differenza di tanti allenamenti fisici, le “discipline spirituali” sono una continua fonte di speranza, gioia e pace al nostro cuore (1 Timoteo 4:8). Anche se subiamo un tremendo infortunio, sono l’unico mezzo per riportarci in forma. Qualsiasi vero campione spirituale ti potrà confermare che senza queste basi, non potrai andare lontano. Troppi sottovalutano questi esercizi, e vanno incontro a brucianti sconfitte.

 

La storia delle più grandi vittorie si scrive soprattutto nelle sessioni di allenamento dove ci sono pochissimi spettatori, spesso nessuno, ma dove c’è la persona più importante: il nostro Allenatore.

 

La corsa

 

Dobbiamo correre per vincere, senza incertezze, e soprattutto senza farci squalificare. Nella nostra personale corsa per la vita eterna non corriamo per partecipare, ma per vincere. Dobbiamo tenere gli occhi sul traguardo, coordinare ogni nostro movimento per lanciarci verso il premio che dobbiamo afferrare, e non possiamo permetterci distrazioni.

 

Paolo, dopo aver descritto il suo passato di persecutore dei cristiani ai credenti di Filippi, scrive: “dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta” (Filippesi 3:13, 14). Tutti abbiamo un passato, fatto di peccato e sofferenza, ma ora dobbiamo correre, dobbiamo guardare a quello che abbiamo davanti, fino al traguardo.

 

Al giovane Timoteo Paolo ricorda che l’atleta non può vincere se non gareggia secondo le regole (2 Timoteo 2:5). Quando corriamo dobbiamo rimanere nel tracciato segnato da Gesù: non ci sono scorciatoie, non possiamo barare. Poco dopo Paolo spiega come fare: “Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro” (2 Timoteo 2:22). La corsa si corre grazie alla santificazione, “senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebrei 12:14).

 

Ma non ti preoccupare, a darti la carica c’è una grande “schiera di testimoni” (Ebrei 12:1), campioni del passato a cui ti puoi ispirare mentre stai correndo la gara, se vuoi dare un’occhiata a questa hall of fame e imparare dai migliori, comincia leggendo Ebrei 11.

 

Il premio

 

Un atleta italiano che vince una medaglia d’oro viene premiato con una somma di circa 180 mila euro! Non male come spinta motivazionale, vero? Forse adesso anche a te è venuta un po’ di voglia di allenarti per le Olimpiadi. Ma la corsa di un cristiano vale molto di più, è un premio dal valore incalcolabile, più prezioso di qualsiasi oro (1 Pietro 1:7). Se non ci stiamo allenando adeguatamente o non stiamo correndo al massimo delle nostre forze, forse non abbiamo capito bene quanto valga il premio che Gesù ci vuole dare.

 

Gesù vuole essere lì quando vinci, vuole essere Lui a darti la corona, ascolta le Sue parole per te:

Non temere quello che avrai da soffrire … sii fedele fino alla morte e io ti darò la corona della vita
(Apocalisse 2:10).

Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona
(Apocalisse 3:11)

 

Potrà essere dura, potrai soffrire, ma la gloria sarà più grande (Romani 8:18).

Potrai versare tante lacrime, ma saranno tutte asciugate (Apocalisse 21:4).

Vincerai, perché Lui ha già vinto (Giovanni 16:33).

Andrea Botturi

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