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In cosa credono i Musulmani?

 

Fino a qualche anno fa, questa sarebbe stata una domanda che difficilmente ci saremmo posti. Il mondo musulmano è sempre stato, per noi “occidentali”, così diverso e soprattutto lontano dal nostro, confinato agli stati nord-africani o del medio-oriente, al quale potevamo accedere forse solo tramite qualche film o, per i più audaci ed avventurieri, attraverso un viaggio in quelle nazioni lontane. Il tutto rimaneva comunque molto circoscritto e limitato.

 

Oggi le cose sono diverse: non è insolito avere un vicino di casa di fede islamica, ritrovarsi a condividere la postazione di lavoro con una persona che si dichiara essere musulmana o comunque incrociare un “seguace di Maometto” durante la nostra quotidianità.

 

Religione Musulmana

 

Quella islamica è una realtà che, per varie ragioni, è venuta a bussare alle porte del mondo occidentale entrandone a far parte in maniera forte e decisa. Non è difficile trovare oggi, in Europa, europei, figli di europei, che hanno abbracciato questa religione dandoci l’ennesima indicazione che la realtà islamica è entrata oramai a far parte della nostra vita di tutti i giorni.

 

Quindi è urgente la necessità di conoscere questa realtà, una volta tanto lontana ma ora cosi vicina, con il desiderio di poter amare ancora di più ogni musulmano e portarlo a conoscere quel Dio che, se pur cercano con insistenza, non riescono e non possono trovare.

 

Certamente sarebbe pretesa assurda racchiudere la fede islamica in un breve scritto, tanto essa è varia ed articolata; quest’articolo è da considerarsi quindi solo come una sorta di “iniziazione” al complesso mondo e credo islamico.

 

Chi era Maometto?

 

Prima di tutto è buono comprendere qualcosa di più su Maometto e le basi della fede islamica, il Corano e la Sunnah:

  • MAOMETTO o Muhammad – è il fondatore ed il personaggio principale della fede Islamica. Nasce a La Mecca attorno al 570 d.C. ed è considerato il profeta principale della fede Islamica, l’uomo che ha ricevuto l’ultima e più completa rivelazione da parte di Allah. L’Islam considera profeti (considerati dell’Islam, veri musulmani) altre persone come Adamo, Abramo, Mosè, Gesù ed altri, ma Maometto è considerato “il profeta”. Dapprima timido e pacifico predicatore (nel periodo in cui visse a La Mecca), dopo l’Egira (Hijra – 16 Luglio 622 d.C. – migrazione verso Medina) diventa un uomo politico, un condottiero con una predicazione violenta e vendicativa. Morirà avvelenato da una donna ebrea nel 632 d.C.

 

Il Corano

 

  • CORANO – è considerato l’ultima e suprema rivelazione di Dio all’umanità. Ricevuto da Maometto per rivelazione divina attraverso l’Angelo Gabriele. Le rivelazioni cominciano nel 610 d.C. in una grotta nei dintorni de La Mecca. Dapprima Maometto è spaventato da queste esperienze spirituali e pensa di essere posseduto, poi, incoraggiato dalla moglie e dal cugino di quest’ultima, inizia a credere fermamente di ricevere rivelazioni divine. Maometto non sapeva né leggere né scrivere, quindi le rivelazioni ricevute furono trasmesse oralmente. Durante la sua vita però, commissionò alcune persone che scrissero alcune sure o parte di esse in modo disorganizzato. Parte di esse erano scritte su pietra, altre su foglie di palma, su pelli ed altri materiali. Ma solo dopo la sua morte, nel 650 d.C. si avrà per la prima volta il Corano scritto. Il Corano considera come rivelazioni di Dio anche altre “Sacre Scritture” quali: la Thora (la legge ebraica), i Salmi, l’Evangelo. I musulmani sostengono però, che i manoscritti in nostro possesso siano stati manipolati e cambiati lungo il corso della storia e che quindi i libri omonimi arrivati fino a noi non siano da ritenersi attendibili. Inoltre, la rivelazione espressa nelle altre “Sacre Scritture” è ritenuta valida solo per un determinato popolo e per un determinato tempo. Per la fede Islamica, quindi, solo il Corano è una fonte attendibile della rivelazione divina, rivolta a tutti i popoli e valida per tutti i tempi. Una fazione dell’islamismo sostiene che il Corano è eterno e non creato. Come se fosse un’entità preesistente, prima che il mondo fosse. Si crede che in cielo esista la copia originale e divina del corano, scritta in lettere d’oro e chiamata “La madre di tutti i libri”. L’ispirazione è verbale e meccanica. L’agente umano è dunque passivo e totalmente controllato da impulsi divini. Mentre Maometto riceveva la rivelazione divina cadeva in una trance accompagnata da sudore, tremolii ed altri strani avvenimenti. È scritto in lingua Araba Kufic, un tipo di arabo scritto che non conteneva i segni vocali, e i musulmani sostengono che questa lingua sia la lingua pura e quindi divina, e per questo motivo il Corano deve essere recitato in lingua originale.  È suddiviso in 114 sure e 6236 versi per uno scritto totale poco più breve del Nuovo Testamento.

 

Sunnah

 

  • SUNNAH – è uno strumento complementare al Corano. Lì dove quest’ultimo tace o lascia spazio al dubbio troviamo la Sunnah che viene in soccorso del credente musulmano. La Sunnah è composta dagli “Hadith” che raccontano il modo di vivere, le abitudini, i detti del profeta o di coloro che lo circondavano: in poche parole, la tradizione islamica. Gli Hadith in circolazione erano e sono innumerevoli. Per definire quelli autentici, le autorità islamiche, riconoscono due raccolte: quella di Bukhari (raccoglie 7275 Hadith) e quella di Muslim (che raccoglie 3033 Hadit).

 

Il credo islamico

 

Arrivati a questo punto potremmo chiederci: “Ma per essere un buon musulmano cosa bisogna fare?” Ecco la risposta: un musulmano di tutto rispetto deve soddisfare i cosi detti 5 pilastri dell’Islam:

 

  1. La testimonianza:

    “non c’è altro Dio fuorché Dio (Allah) e Muhammad è il suo Profeta” (asc-Sciahada); attraverso tale proclamazione si diventa musulmani. E’una sorte di contraltare del battesimo cristiano.

  2. Le cinque preghiere quotidiane (as-Salat):

    all’alba, a mezzogiorno, nel pomeriggio, al crepuscolo e la notte. Devono essere fatte in direzione de La Mecca.

  1. Il pagamento dell’imposta coranica (az-zakat): 
  1. tutte le cose appartengono a Dio e le ricchezze perciò sono mantenute in custodia dagli esseri umani. Zakat nell’originale può significare sia “purificazione” che “crescita”. Fare Zakat significa dare una specifica parte di certe proprietà ad una certa categoria di persone bisognose.
  1. Il pellegrinaggio alla Sacra Casa cioè a La Mecca (al-Hagg):
  1. il pellegrinaggio annuale a La Mecca è un obbligo da adempiere almeno una volta nella vita per chi è in condizioni fisiche e finanziare da adempierlo. A La Mecca si trova la Ka’ba, secondo la tradizione islamica, edificata da Abramo e che al tempo di Maometto era la casa di diversi idoli, tra questi vi era anche Allah. Dopo la conquista de La Mecca da parte di Maometto la Ka’ba viene ripulita da tutti gli altri idoli e consacrata esclusivamente ad Allah. Nel lato “sud-orientale” della Ka’ba è incastonata la sacra “pietra nera”, secondo la tradizione un dono divino fatto ad Adamo e poi successivamente recuperata da Abramo dopo il diluvio. Inizialmente questa pietra era bianca, poi diventata nera a causa dei peccati degli uomini.
  1. Il digiuno del mese di Ramadan (as-Saumu):
  1. Ogni anno, durante il mese del Ramadam, ogni musulmano digiuna dall’alba a tramonto astenendosi dal cibo, dal bere e dai rapporti sessuali. Secondo il credo islamico si tratta di un mese di purificazione, ricco di grazie, e durante il quale, in una delle sue ultime notti dispari, detta Lailatu l-Qadr(notte del destino), le porte del cielo sono più dischiuse.

 

In conclusione, chi è un musulmano? Un musulmano sincero verso la sua fede è un uomo o una donna che, come suggerisce la parola stessa “muslim” (sottomesso), desidera sottomettersi a Dio e alla Sua volontà. Un credente islamico prega 5 volte al giorno, cerca Dio 5 volte al giorno, per 5 volte al giorno arriva alla porta della presenza di Dio senza trovarne il modo per aprirla. Questo è il modo con il quale desidero descrivere un musulmano sincero, un uomo che cerca Dio, “come a tastoni” (Atti 17:27), senza però trovarlo. Di conseguenza spesso ha una visione distorta del Creatore, gli appare un Dio lontano, Giudice anziché Padre.

 

Cristiani e musulmani

 

Qual è dunque il nostro compito? Innanzitutto, amarli sinceramente e praticamente. Se desideri che un musulmano ti ascolti, devi dedicare tempo ad ascoltarlo e a costruire un rapporto sincero.

 

Poi, con amore e con sapienza divina, fornirgli la chiave per la meravigliosa presenza divina, una chiave fatta non di buone opere, o di tanta dottrina, ma una chiave racchiusa in una persona che venne al mondo in maniera miracolosa (come lo stesso Corano sostiene – Sura 19:18-21), che visse senza peccare (in accordo con la teologia islamica), che operò opere potenti (anche qui il Corano ci spalleggia – Sura 5:110) e parlò con autorità e amore da parte di Dio (Egli stesso era la Parola fatta carne – vedi Sura 4:171), ma gli uomini non lo ricevettero, pur essendo innocente lo condannarono, lo crocifissero, Lui, l’Agnello di Dio moriva per i peccati del mondo, per aprirci la porta per la presenza del Padre.

 

Il terzo giorno risuscitò con potenza ed oggi è la chiave vivente che dà accesso alla presenza di Dio ad ogni uomo che si affida a Lui. Gesù Cristo è la chiave, che pur non sapendo, ogni musulmano sincero sta cercando. Che Dio ci aiuti a mostrargliela!

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