I Testimoni di Geova (TDG) professano di credere nell’infallibilità della Bibbia, Parola di Dio, e di farne la propria guida in tutte le dottrine e insegnamenti. Allora ci chiediamo: è davvero così? I TDG basano realmente il loro credo sulla Bibbia? Sembra proprio di no, e in questo articolo cercheremo di spiegare il motivo.
La Traduzione del Nuovo Mondo
Il motivo principale è legato, prima di tutto, al tipo di testo che usano. Si tratta infatti della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, una versione inglese della Bibbia, pubblicata in vari volumi tra il 1950 e il 1960 dalla Watch Tower Society, con la pretesa di essere più chiara, fedele ai testi originali e “libera dall’influenza ingannatrice delle tradizioni religiose”.
Questa traduzione, di cui non si conoscono gli autori né le fonti consultate, non viene riconosciuta dagli studiosi e dai biblisti perché contiene ingiustificate alterazioni testuali, alterazioni usate dai TDG per giustificare le proprie dottrine. Proprio per tali motivi il libro a cui fanno riferimento i Testimoni di Geova deve chiamarsi “Traduzione del nuovo mondo delle sacre scritture” anziché “Sacre Scritture”.
Esaminiamo brevemente quelle principali.
La divinità di Gesù
La modifica più sostanziale è la scomparsa della divinità di Gesù e, di conseguenza, la negazione della Trinità.
L’esempio più clamoroso è sicuramente la traduzione di Giovanni 1:1: “la Parola era un dio”; il testo greco riporta inequivocabilmente “la Parola era Dio”. In Colossesi 2:9 non è meno significativo il passaggio: “perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della qualità divina”, invece di “perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.”
Emblematico sembra poi il fatto che traducano il termine greco stauròs con “palo di tortura” e non con “croce”, perché non credono che Gesù sia stato crocifisso, nonostante gli indizi biblici (Matteo 27:37; Giovanni 19:17; Giovanni 20:25) e il fatto che la crocifissione fosse una pratica di supplizio romana storicamente documentata.
In sintesi, dai TDG Gesù viene considerato un dio potente, creato da Dio simile a Lui in qualità e mandato sulla terra come Messia; credono, inoltre, che l’arcangelo Michele altri non sia che Gesù Cristo nel suo ruolo celeste.
Tutta la Bibbia, invece, ci parla del fatto che Gesù Cristo è Dio stesso, Eterno e Onnipotente. Riferimenti alla divinità di Gesù si trovano già nell’Antico Testamento dove Dio ha rivelato il Suo proposito di prendere forma umana per la salvezza dell’umanità (Salmo 45:7-8; Isaia 7:14; Isaia 9:5; Michea 5:2), mantenendo le Sue promesse nella persona di Gesù Cristo, con il nome di Emmanuele, Iddio con noi (Matteo 1:23; Luca 1:32-33; Giovanni 1:14; Giovanni 14:9; Efesini 1:3-14) e nel nome di Io sono (Giovanni 8:24, 58).
Le caratteristiche di Gesù sono divine:
- esiste dall’eternità (Giovanni 8:58; Giovanni 13:8; Apocalisse 1:18; Apocalisse 2:8), non è stato creato, per cui non è un dio minore né tantomeno può essere un arcangelo che anzi gli è sottoposto (Ebrei 1:6, 13-14);
- è onnipresente (Matteo 18:20; Giovanni 3:13);
- è onnisciente (Giovanni 2:24-25; Giovanni 11:11-14; Marco 11:6-8);
- è onnipotente (Matteo 28:18; Luca 7:14; Giovanni 5:21-23);
- è oggetto di adorazione (Atti 7:59-60; 1 Corinzi 1:2; Filippesi 2:6; Apocalisse 1:5-6).
E anche i Suoi nomi sono divini: insieme a Signore e Dio (Giovanni 20:28; Romani 9:5; Filippesi 2:11; Ebrei 1:8; Tito 2:13; 2 Pietro 1:1-2), uno dei nomi di Gesù più usati è Figlio di Dio (Matteo 11:27; Marco 15:39; Giovanni 1:18; Giovanni 3:16; Romani 1:4; Galati 4:4; Ebrei 1:2) che, oltre ad esprimere tutta l’essenza e la natura divina di Gesù, esprime anche la Sua appartenenza alla Trinità. Infatti, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre Persone uguali in essenza, potenza e onore che, pur con ruoli distinti, manifestano tutta la pienezza dell’unico e solo Dio vivente (Giovanni 5:17-25; Giovanni 14:9-11; Efesini 1.3-14).
Ad ogni modo, le prove e i riferimenti biblici che attestano che Gesù è Dio sono molto numerosi, per approfondire l’argomento consigliamo la lettura dell’articolo “Le prove che Gesù è Dio”.
L’inferno
L’altra alterazione più significativa è la negazione dell’esistenza dell’inferno, che anzi viene considerata una dottrina disonorante pronunciata da Satana con lo scopo di spaventare le persone. La parola ebraica sheol e quelle greche “hades, geenna e tartaros”, nella Traduzione del Nuovo Mondo, non vengono intese come “soggiorno dei morti, fuoco perenne e abisso del soggiorno dei morti”, quindi come luoghi di tormento eterno, ma vengono rese con il significato di “tomba, estinzione o distruzione”. Infatti, secondo i TDG l’anima di chi nel corso della vita non ha creduto nel sacrificio di Gesù è destinata all’annientamento.
Secondo la Bibbia, invece, la morte non è in nessun caso annientamento ma separazione: dal corpo (morte fisica) e da Dio per l’eternità (lo stagno di fuoco di cui parla Apocalisse 20). Tutte le anime dopo la morte continuano a esistere in attesa della risurrezione di vita o della risurrezione di condanna (Giovanni 5:29; Luca 16:19-26): “… la polvere torna alla terra com’era prima e lo spirito torna a Dio che l’ha dato” (Ecclesiaste 12:9); “come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Le scelte di vita di ciascuno determineranno l’esito del giudizio di Dio: comunione eterna con Lui in un luogo beato o separazione eterna da Lui in un luogo di pena.
E così l’inferno non è distruzione ma un luogo terribilmente reale dove le anime incredule vivranno nel tormento eterno per la separazione cosciente da Dio: “E vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridore di denti” (Matteo 8:11-12; Matteo 18:9; Matteo 22:13; Marco 9:48; Luca 13:24-28; Luca 16:19-26; Apocalisse 14:9-11; Apocalisse 20:13-15.
Per saperne di più consigliamo la lettura dell’articolo Cos’è l’inferno.
Infatti, non è proprio per risparmiarci l’inferno che Dio, fin da principio, ha preparato un piano di salvezza compiutosi nel sacrificio sulla croce di Gesù?
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).
Conclusione
Alla luce di quanto detto possiamo concludere che i TDG non leggono la Bibbia, intendendo con questo che la loro interpretazione delle dottrine bibliche è falsata dalla traduzione (pericolosa) del testo biblico su cui basano il loro credo. Infatti tutto ciò che sminuisce e scredita la Persona di Gesù Cristo e l’opera della Croce è soltanto ingannevole perché vuole allontanare l’uomo dall’unica via di salvezza.
“Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro” (Apocalisse 22:18-19).
Giovanna Borzillo