A 500 anni esatti dall’inizio della Riforma Protestante, quanti in Italia conoscono la vera ragione per cui quel giovane monaco era disposto a rischiare la vita?
“Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e quello che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti”.
(Gesù ai suoi discepoli, nel Vangelo di Matteo cap. 10, verso 27).
Qual è il video che nella storia di Youtube è stato più visto da utenti di ogni nazionalità? Una canzone intitolata “Gangnam style”, di un cantante di nome PSY. Lo sanno in molti, perché ha superato un miliardo di visualizzazioni. Ma provate a chiedere a un giovane qual è il messaggio di questa canzone, e praticamente nessuno saprà rispondervi. Provate a chiedere cosa fa adesso questo cantante o qual è la causa in cui crede e l’unica risposta sarà di nuovo il silenzio.
Il silenzio… Eppure sono trascorsi soltanto 5 anni.
Quando parliamo invece di Martin Lutero e della notizia che quest’uomo cercava di diffondere 500 anni fa, parliamo di un messaggio intramontabile che ancora oggi non ha perso di vitalità e efficacia, e conquista cuori in ogni parte del globo. Ha cambiato la storia di alcune nazioni, ma soprattutto ha trasformato e trasforma le vite di tutti coloro che hanno fatto la stessa esperienza spirituale di Martin Lutero.
Oggi forse Martin Lutero avrebbe scritto un post su un blog o su facebook. A quei tempi non c’erano facebook e i blog, e quindi Martin Lutero usò tutti gli altri strumenti che aveva a disposizione: dall’appendere un breve trattato sul portale di una chiesa (31 ottobre del 1517, sul portale della Chiesa del Castello di Wittenberg: è l’evento che segna l’inizio della Riforma Protestante), fino a tradurre la Bibbia nella lingua a lui contemporanea e farla stampare e distribuire per tutti coloro che la desiderassero.
In cosa consisteva l’esperienza che è alla base dell’entusiasmo e dell’urgenza di Martin Lutero? possiamo leggere le sue stesse parole a tal proposito:
“Per la misericordia di Dio, ho iniziato a comprendere che la giustizia di Dio è quella attraverso cui il giusto vive … per fede. A questo punto mi sono sentito come se fossi completamente nato di nuovo e fossi entrato nel paradiso stesso passando per i suoi cancelli che si erano spalancati davanti a me“.
Fino a quel momento Lutero aveva combattuto, sofferto, si era tormentato per riuscire a conquistare una santità che gli consentisse di meritare il Cielo. Ora invece, il Cielo diventava una certezza e scendeva a lui: poteva afferrarlo con serenità.
Bastava credere
L’espressione Giustizia di Dio, che fino a quel momento lo aveva spaventato, turbato, fatto sentire inadeguato, ora diventava una garanzia, una benedizione: Dio provvedeva con la Sua propria giustizia a salvarlo dal suo peccato. In altre parole, lo giustificava.
Bastava credere. A cosa? Anche su questo possiamo ascoltare la sua risposta puntuale:
“Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, è morto per i nostri peccati ed è risorto per la nostra giustificazione (Romani 3:24-25). Egli solo è l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo (Giovanni 1:29) e Dio ha fatto ricadere su di Lui le iniquità di noi tutti (Isaia 53:6). Tutti hanno peccato e sono liberamente resi giusti (senza opere e senza meriti) dalla Sua grazia, attraverso la redenzione che si ha in Gesù Cristo, nel Suo sangue (Romani 3:23-25). Questo è necessario credere”.
Martin Lutero aveva 3 certezze, che sono anche oggi a nostra disposizione, per chi voglia afferrarle:
1) Gesù è il Signore
2) Gesù è morto e dopo tre giorni è davvero risorto
3) Gesù ha cancellato definitivamente le colpe di chi crede in Lui e decide di ubbidirGli
Come era liberatorio questo messaggio! Da ogni senso di colpa che Martin Lutero avesse avuto. Ecco perché tanta gioia, tanta pace e tanto entusiasmo! Adesso Lutero sapeva che Dio lo approvava, lo amava, lo considerava come un amico e come un figlio perché il suo peccato era stato perdonato. Era davvero “nato di nuovo”! (vd. Vangelo di Giovanni, capitolo 3, versi 3 e 16)
Ecco perché quando nel 1521 dinanzi all’imperatore Carlo V (l’uomo che governava gran parte del mondo allora conosciuto) fu minacciato di morte affinché ritrattasse quelle sue affermazioni che erano così radicali e offensive per la religiosità del tempo, Martin Lutero seppe soltanto rispondere, dopo opportuna riflessione:
“La mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio e io non posso, né voglio ritrattare alcunché. Agire contro la propria coscienza non è né prudente né lecito. Qui sto fermo. Non posso fare altro“.
La verità che rende liberi
Il messaggio che annunciava era la verità. Ed era una verità dolce e liberatoria, a cui non poteva, non voleva rinunciare ma anzi doveva essere condivisa con tutti! Anche a costo di perdere la vita, come era successo ad altri prima di lui…
Gli studiosi hanno cercato di sintetizzare il messaggio della Riforma Protestante iniziata con Martin Lutero in questi cinque punti:
• Sola Scriptura: è un’espressione latina che significa “con la sola Bibbia”. Indica che per conoscere la volontà di Dio per noi, abbiamo bisogno soltanto della Sua Parola.
• Sola fide: significa in latino “con la sola fede”. Cioè: basta credere! Basta affidarsi sinceramente a Dio!
• Sola gratia: significa in latino “con la sola grazia”. Perché nascere di nuovo è un dono che non richiede meriti o sforzi: puoi venire a Dio così come sei, ed Egli ti purificherà e ti trasformerà in una nuova persona.
• Solus Christus: perché “soltanto Cristo”, il nostro Gesù, è Colui al quale possiamo e dobbiamo rivolgerci per ricevere questo dono della salvezza ed essere accettati e accolti da Dio!
• Soli Deo Gloria: da Lui trasformati, adesso viviamo “soltanto per la gloria di Dio”.
Martin Lutero era sorpreso di quanto fosse facile conoscere davvero Dio. E la sua vita fu stravolta da questa notizia, che ha cercato di fare arrivare anche a noi tramite i suoi scritti.
Ma questo messaggio centrale era in fondo lo stesso che era stato sostenuto da tutti coloro che avevano letto la Bibbia prima di lui per quello che essa affermava veramente, senza il filtro della tradizione o di un corpo ecclesiastico. La storia per esempio ci riporta i nomi di Pietro Valdo (c.1140-c.1217) in Francia, John Wyclif (1331-1384) in Inghilterra, Jan Hus (1371-1415) in Boemia e soprattutto William Tyndale (c.1494-1536) che viaggiò fra il Belgio, la Francia e la Germania per completare e diffondere la propria traduzione della Bibbia.
Tutti costoro sono chiamati “precursori della Riforma Protestante” perché giunsero alle stesse conclusioni di Martin Lutero, perché anche loro avevano letto con attenzione quella Bibbia che era rimasta sepolta per troppo tempo sotto secoli di tradizioni umane!
E in Italia?
Anche nella nostra penisola molte persone furono profondamente colpite e convinte dallo stesso messaggio: molti, come l’artigiano ferrarese Fanino Fanini pagarono con la vita la propria fede (1520-c.1550), mentre altri si impegnarono per la traduzione della Bibbia nell’italiano volgare, come il fiorentino Antonio Brucioli (c.1498-1566).
Anche tu oggi puoi fare la stessa verifica, leggendo da te quello che contiene questo libro, che è diverso da ogni altro perché di origine divina.
A 250 anni fra noi e Martin Lutero, esattamente a metà strada, è vissuto John Wesley, un noto predicatore che con le parole seguenti ha fatto propria la passione dei Protestanti Evangelici per il “Sola Scriptura”:
Egli è venuto dal Cielo, ci ha lasciato un libro.
Oh, datemi quel Libro! Ad ogni prezzo, datemi il Libro di Dio.
Ce l’ho. Qui c’è abbastanza conoscenza per me.
Che io sia un uomo devoto a questo solo Libro!
Che ne dici? Non è il caso che ti avvicini anche tu a questo Libro e inizi a riflettere sulle verità che contiene? Non soltanto per una semplice cultura storica o per il bene della società, ma per il tuo bene.