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Omosessualità: una Prospettiva (davvero) Cristiana

 

L’omosessualità è diventato sempre più un argomento delicato e presente nel nostro quotidiano, ma come cristiani abbiamo il compito di affrontarlo

 

Con l’avvento delle scienze psicologiche e comportamentali,  l’omosessualità è stata percepita come un disordine della personalità. Successivamente quando il fenomeno ha iniziato a diffondersi a tutti i livelli della società, si è iniziato a pensare che l’omosessualità fosse una specie di soluzione di emergenza per alcune persone.

 

Successivamente, l’omosessualità è stata vista come una delle diversità esistenti nella nostra realtà, una strada alternativa, dove il gender della sessualità tra persone dello stesso sesso era accettato. Per alcuni si è arrivati a definire l’omosessualità come uno stile di vita superiore, perché secondo questo punto di vista gli omosessuali hanno più divertimento e non seguono la maggioranza, ma fanno una scelta consapevole riguardo a come vogliono esprimere loro stessi.

 

Un altro acceso dibattito è stato poi la formalizzazione di questa unione tra persone dello stesso sesso, per mezzo dei matrimoni omosessuali.

 

Questi cambiamenti nella mentalità generale sono accaduti in poche decine di anni. Ma cosa dice la Bibbia in merito a quest’argomento?

 

Dobbiamo essere pronti a parlarne

 

Nella Bibbia l’apostolo Pietro scrive: “siate sempre pronti a dare una risposta, ma con gentilezza e rispetto” (1 Pietro 3:16), e in questo caso specifico si tratta di questioni personali molto delicate, per questo dobbiamo mostrare rispetto e non classificarle subito come “peccato”.

 

Anche se nella Bibbia la parola “peccato” è associata al termine “omosessualità” (di cui abbiamo parlato anche qui), questo farà sicuramente storcere il naso o gridare allo scandalo tanta gente. Nell’epistola ai Romani al capitolo 1, l’omosessualità è semplicemente descritta come una delle conseguenze del rifiuto dell’uomo di voler conoscere Dio, conoscenza che non deve essere limitata al mero intelletto umano, ma consiste in un profondo desiderio di scrutare le cose di Dio e della Sua persona.

 

“Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente” (Romani 1:28). L’etimologia del termine “peccato” significa: mancare il bersaglio, non fare centro, sbagliare l’obiettivo, e l’omosessualità, secondo la Bibbia (così come tutto ciò che è considerato peccato) significa non fare centro ai fini della conoscenza di Dio; significa in sostanza ostinarsi a voler rifiutare Dio.

 

Molti ostacoli possono impedirci di avere un dialogo aperto con queste situazioni. Ad esempio, un’affermazione del tipo: “io penso che le relazioni omosessuali (così come i matrimoni omosessuali) siano sbagliate” viene intesa come: “io non ti accetto perché hai una relazione omosessuale”. Sebbene nella Bibbia viene riportato cosa Dio ne pensa in merito a questo peccato, dobbiamo provare ad analizzare cosa viene percepito dalle altre persone quando parliamo di questi argomenti.

 

Ecco di seguito alcuni cliché culturali da sfatare, per capire dove sta davvero il problema tra la cultura contemporanea e la fede cristiana:

  • È una questione di dignità umana e diritti umani. Avere pari dignità e diritti non significa che qualsiasi tipo di azione sia giusta.
  • Il “gender” dipende dalla genetica per cui non è modificabile, ma questo non è vero biologicamente, e anche se fosse, la genetica non determina l’etica.
  • L’amore non può mai sbagliare. Amore inteso come sentimento di compassione e di aiuto verso un’altra persona: in questo senso l’amore non è mai sbagliato, ma questo non significa che ogni tipo di forma di amore debba essere espressa sessualmente.

 

Gender o non gender, il concetto di omosessualità come identità proviene dal mondo della scienza e non dal mondo “cristiano” e non ve n’è traccia nella Bibbia. Il termine è stato coniato nel 1869 da un giornalista ungherese, ed è stato il primo ad utilizzare il termine “omosessuale” per definire un’identità.

 

La prospettiva cristiana, e quindi della Bibbia, è che siamo creati nell’immagine di Dio, maschio e femmina, esseri unici. Siamo caduti nel peccato, separati dal Creatore, e poiché questa relazione è stata spezzata dal peccato, ne soffre anche tutto il resto della creazione (Romani 8:22). Tuttavia attraverso il sacrificio di Gesù sulla croce, questa comunione interrotta viene ripristinata insieme a tutte le altre relazioni.

 

I nostri desideri individuali non ci definiscono come esseri umani secondo la visione cristiana, non sono i principali elementi identificativi. Sono questioni reali ma non definiscono chi noi siamo.

 

È la tua condizione spirituale che ha la precedenza. È la tua relazione con Dio che definisce innanzitutto chi sei.

 

Nella Bibbia troviamo ancora scritto: “Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo.(1 Giovanni 3:1)

 

Tutti possiamo diventare figli di Dio, a condizione che nasciamo di nuovo. Anche se il peccato ci ha separati da Dio, nessun essere umano è escluso da questo invito (vedi punto 3 in questo articolo), sia esso eterosessuale o omosessuale, purché decida davvero di sottomettersi a Gesù come Signore e Salvatore.

 

Se hai in cuore il desiderio di conoscere pienamente Dio, devi abbandonare tutto ciò che non ti consente di andare a Lui in modo libero e franco. Non ti puoi più permettere il lusso di “mancare il bersaglio” con Dio. E se pensi di non farcela a liberarti con le tue forze, Cristo Gesù è la sola persona che può darti piena liberazione. Oggi stesso invoca il nome di Gesù, la tua vita sarà trasformata e non sarai più la stessa persona di un attimo prima. Prova e vedrai.

 

“Non sapete che gl’ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né fornicatori, né idolatri, né adúlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesú Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio.(1 Corinzi 6:9-11)

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