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Sei un responsabile dei giovani? Guarda prima alla direzione, poi alla velocità

 

Quanto stai per leggere è un insieme di riflessioni che nascono da esperienze personali vissute sul campo con i giovani e il Signore. Speriamo possano esserti utili nella cura dei giovani che Dio ti ha affidato.

 

Prima di procedere con la lettura, vorrei che ti fermassi un attimo per riflettere con attenzione alla risposta a queste domande:

Perché hai accettato lincarico di responsabile dei giovani o stai pensando di farlo?

Qual è il tuo obiettivo? Quali sono le tue aspettative?

 

Filippo Tortu: la direzione e l’obiettivo

 

Il giovane velocista italiano Filippo Tortu ha conquistato per la nazionale italiana la medaglia d’oro alle olimpiadi del 2021, superando gli inglesi nello sprint finale della staffetta 4×100 diventando il primo azzurro capace di scendere sotto il muro dei 10 secondi nei 100 metri.

 

Ho avuto modo di conoscerlo di persona, un ragazzo splendido e pulito con il quale abbiamo anche parlato del Signore. In un’intervista Filippo mi ha colpito quando ha descritto al pubblico la massima che lo ispira e accompagna fin dall’inizio della sua carriera sportiva: prima la direzione poi la velocità”.

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Nelle aziende ed in generale per raggiungere obiettivi personali e collettivi, si insegna che la cosa più importante per raggiungere un obiettivo è averne uno”.

 

Vorrei partire da queste due espressioni per condividere con te alcune considerazioni.

 

Cosa può voler dire per un velocista prima la direzione?”

Non ha una porta, una rete, un campo, un canestro, corre dritto davanti a lui. La direzione sembra la cosa più semplice, l’unico aspetto che non dovrebbe costituire una variabile nella sua disciplina, eppure, il ventitreenne oro olimpico, la menziona come la cosa più importante su cui concentrarsi, la priorità.

 

Possibile che per raggiungere un obiettivo, sia esso individuale o collettivo, nella vita privata o in quella aziendale, la cosa più importante è averne uno?”

Nelle aziende tutto è incentrato su come definire gli obiettivi, sulla la revisione in corso d’opera e poi i continui aggiornamenti sui punti di avvicinamento al goal. Per tutto l’anno si è misurati e si fa sempre riferimento a “dove siamo” rispetto al raggiungimento dell’obiettivo, a dove ci siamo prefissati di arrivare.

 

Obiettivo e direzione, sono questi i due i punti da avere chiari in mente, che ci fanno tenere lo sguardo fisso sulla meta, che ci danno forza quando le forze mancano e ci aiutano a non disperdere le energie, ad essere focalizzati su ciò che conta, a tenere la traiettoria, la rotta.

 

La nostra direzione e il nostro obiettivo: Cristo e il bene del Suo corpo

 

La nostra direzione è Cristo Gesù.

Abbiamo usato esempi del lavoro secolare e dello sport, addirittura nel tennis, il primo insegnamento che i “maestri” danno agli allievi è guarda la palla”. Come è possibile? Sembra assurdo ma è proprio così.

 

Definisci con chiarezza la tua direzione e non staccare mai gli occhi dalla palla.

È fissando lo sguardo su Gesù, che crea la fede e la rende perfetta, che avrai la determinazione e la forza necessaria per affrontare le opposizioni e portare a termine il compito che il Signore ti ha affidato.

 

Il nostro obiettivo è il bene del Corpo di Cristo, cioè “il bene dei figli di Israele”, il tesoro particolare di Dio. È questo che attirerà su di noi la benefica mano di Dio di cui è scritto nel libro di Neemia, quando lui stesso esorta il popolo a mettersi a lavoro per ricostruire, e lo fa incoraggiandoli attraverso la descrizione di come “la benefica mano di Dio è stata con lui”. Questo farà la differenza in ogni momento della nostra corsa.

 

Lo sguardo fisso su Gesù, e il conseguente amore per il corpo di Cristo, i nostri fratelli e le nostre sorelle, ci porteranno a separare ciò che è prezioso da ciò che è vile” nelle nostre scelte e nelle nostre azioni, perché uno che va alla guerra non s’immischia nelle faccende della vita civile,… schiva le chiacchiere profane, perché quelli che vi si danno progrediranno nellempietà… ma schiva le questioni stolte e insensate, sapendo che generano contese” ( 2 Timoteo 2:4,16,23; Geremia 15:18).

 

Neemia ebbe le idee chiare, aveva l’obiettivo e la direzione, cercò il bene dei figli di Israele.

Questo gli fece sentire il peso della condizione dei suoi fratelli, lo spronò a pregare e a mettersi all’opera per riprendere i lavori di ricostruzione. Anche successivamente, quando la ricostruzione progredì e gli oppositori tentarono di ingannarlo affinché i lavori fossero interrotti, la consapevolezza dellobiettivo e della direzione, lo portò a rispondere a chi voleva fargli del male: io sto facendo un gran lavoro e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi”. (Neemia 6:3)

 

Caro Neemia, il compito che sta per esserti affidato, o forse già lo è stato, è importantissimo per il Signore, ti sta affidando la cura della Sua vigna.

 

Torniamo quindi alle nostre domande chiave:

Perché hai accettato lincarico di responsabile dei giovani o stai pensando di farlo?

Qual è il tuo obiettivo? Quali sono le tue aspettative?

 

Neemia ebbe le idee chiare, fu mosso dall’amore per il popolo di Dio, e cercò il bene dei figli di Israele, e tu? In fondo al cuore, sei mosso dall’amore per i figli di Israele? Oppure dall’amore per il servizio?

 

Amore per i giovani o bisogno di approvazione degli altri?

 

Questo farà una grande differenza nel tuo servizio, ci saranno momenti nei quali le cose non andranno come ti aspettavi, non andranno come credevi, come avevi sperato, programmato, sognato, desiderato.

 

Ho vissuto momenti nei quali proprio quando pensavo che le cose stessero andando in una certa direzione, shock! Da un momento all’altro le cose sono cambiate, radicalmente. L’amarezza ha consumato lo stomaco, tutto quello che avevo raccontato, predicato, quei preziosi versetti o parole con i quali avevo incoraggiato altri, da un momento all’altro sembravano non aver più forza, non avevano più consistenza.

 

In quei momenti il petto si stringe, ti manca il fiato, a volte non riesci neppure a pregare, non capisci quello che sta accadendo, perdi lucidità e inizi a commettere degli errori mentre ti consumi dentro.

 

In questi momenti non conta cosa sia giusto o meno, cosa sia accaduto o come siano andate le cose. Sostenuto dallamore di Gesù, in questi momenti conta dove volge il tuo sguardo”, qual era il tuo obiettivo, cosa era che ti muoveva, per rialzarti e riprendere la traiettoria.

 

Chiediti cosa ti muove, l’amore per i giovani e per il servizio cristiano? Oppure il bisogno d’approvazione da parte degli altri, qualunque ruolo abbiano?

Questi momenti sono preziosi, formativi, il Signore ti ama e ti sta lavorando, e se resti sulla ruota del Vasaio scoprirai, per la grazia del Signore, che dentro di te le cose non stavano come credevi, o almeno non del tutto.

 

Caro responsabile dei giovani, con il cuore in mano e per amore del Signore, non prendere sottogamba queste parole, fermati e riflettici, potranno fare la differenza nella tua vita per il Signore: oggi per il bene dei figli di Israele (i giovani che ti sono stati affidati), domani per il tuo servizio e per quello a cui ancora ti chiamerà il Signore, perché «Se correndo con dei pedoni, questi ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?” (Geremia 12:5)

 

Sapere ora qual è il tuo obiettivo, cos’ è che ti muove, farà la differenza.

 

Prima la direzione, poi la velocità” …e ora il Signore ti guidi e ti benedica.

 

sii forte, fatti coraggio, e mettiti all’opera; non temere, non ti sgomentare; perché il Signore, Dio, il mio Dio, sarà con te; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà fino a che tutta l’opera per il servizio della casa del Signore sia compiuta.” (1 Cronache 28:20)

 Andrea Sterbini

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