La teoria scientifica più avanzata al mondo compie 50 anni
Ha 50 anni l’immagine di un universo fatto di minuscole corde invisibili che vibrano come quelle di un violino e che, oltre alle quattro dimensioni note a tutti, potrebbe comprenderne altre (almeno dieci): la teoria delle stringhe si prepara a festeggiare mezzo secolo e ha un futuro ancora più entusiasmante.
Cinquanta anni fa, nel 1968 un giovane fisico italiano pubblicò un articolo che si sarebbe rivelato di enorme importanza per la fisica teorica aprendo la strada allo sviluppo dell’affascinante teoria delle stringhe. Il lavoro firmato da Gabriele Veneziano, oggi uno dei massimi fisici teorici al mondo, proponeva un’elegante formula matematica (…).
In seguito, la formula è stata integrata in una teoria, quella delle stringhe, che descrive l’universo come pervaso da cordicelle che vibrano ciascuna in modo diverso, con un ritmo scandito dalle particelle elementari.
“La teoria è nata dall’intuizione secondo cui gli oggetti fondamentali della materia non sono puntiformi ma estesi come cordicelle”, spiega il fisico teorico Alberto Lerda, dell’università del Piemonte orientale e presidente della Commissione nazionale di fisica teoria dell’Infn. “L’importanza fondamentale della teoria delle stringhe è che fornisce l’unico modello consistente nel quale la teoria della relatività generale, che descrive la gravità, viene unificata con la meccanica quantistica, che descrive le altre interazioni fondamentali della materia“.
La teoria delle stringhe (…) rappresenta una proposta molto seria per l’unificazione della gravità con le altre interazioni fondamentali, ma svariate sue idee e tecniche hanno avuto ricadute anche in altri ambiti della fisica teorica e in matematica.
Fonti:
Chissà che non si riferisca anche a questo il Salmo 19 quando parla di un misterioso suono che pervade l’universo, un verso altrimenti di difficile comprensione:
I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani. Un giorno rivolge parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode, ma il loro suono si diffonde per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all’estremità del mondo.
Abbiamo già parlato del rapporto fra fede e scienza su svoltaonline.it in questi articoli: qui, qui e qui.