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Non un cambio di religione, ma conoscere Gesù: La storia di Beatrice

beatrice

 

Mi chiamo Beatrice, ho 34 anni e sono nata e cresciuta in una famiglia cattolica: da bambina frequentavo il catechismo e partecipavo alle messe e alle processioni, talvolta anche andando da sola! Sono stata una cattolica praticante fino ai 15 anni di età.

 

LE “COINCIDENZE” DELLA VITA

 

Iniziando la scuola superiore “sono capitata” in classe con una ragazza evangelica che mi ha parlato di Gesù e del Suo amore. Nello stesso periodo una collega di lavoro dei miei genitori, anche lei evangelica, a fine giornata lavorativa, ci parlava di Gesù invitandoci a leggere la Bibbia partendo dal Vangelo di Matteo.

 

Cogliendo l’invito rivoltomi, ho iniziato a leggere la Bibbia che possedevo. Ho letto anche i dieci comandamenti in Esodo prendendo atto dei versetti 4 e 5 del capitolo 20: Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso”. Ho iniziato a valutare che la chiesa che avevo sempre frequentato non seguiva quanto scritto in Esodo: c’erano le statue!

 

L’ATTENZIONE DEI CREDENTI FU QUELLA CHE MI COLPÌ

 

In quel periodo la mia compagna di classe mi ha invitato a partecipare ad un culto evangelico: ciò che mi ha colpito maggiormente è stata l’attenzione dei credenti mentre il pastore predicava. Ero abituata ad un brusio di sottofondo durante la messa; sedevo spesso nelle ultime panche dove l’attenzione dei più era vaga. Quellascolto attento durante la predicazione della Parola mi ha colpito. Ho iniziato, così, a frequentare regolarmente la chiesa evangelica.

 

Spesso i credenti, durante le riunioni di culto evangeliche, ringraziano Gesù per la pace che Egli dona loro. Io non avevo pace. Ero unadolescente piena di paure e ansie che a volte mi tenevano sveglia anche di notte. Ho iniziato a chiedere a Dio la pace che vedevo negli altri: sebbene fossero passati circa otto anni dal mio ingresso in una chiesa evangelica, non avevo ancora trovato la pace di cui sentivo parlare.

 

 

LA MIA SVOLTA: DIO, LA MIA PACE NELLA TEMPESTA

 

In famiglia abbiamo vissuto momenti di sconforto e smarrimento, dovuti allo stato di salute del mio papà: per anni ha sofferto di depressione, una condizione che lo ha portato a tentare anche il suicidio.

 

Avevo canalizzato tutto il mio bisogno di affetto e d’attenzione nelle mie amicizie ma è arrivato il giorno in cui queste amicizie mi hanno deluso. Mi sono ritrovate ad affrontare una tempesta familiare e le mie amiche non c’erano più. Mi avevano lasciato sola con le mie paure e il mio vuoto.

 

Ho iniziato a “gridare a Dio”, a cercarLo come forse non avevo mai fatto fino ad allora. Desideravo che si rivelasse nella mia vita e, durante quel periodo di ricerca spirituale, mi sono resa conto della mia condizione di peccato: le piccole bugie che ritenevo innocue in realtà erano intollerabili per Dio. Ho iniziato a chiedere il perdono a Dio, la Sua salvezza. Durante una preghiera a casa di quella collega dei miei genitori, oggi mia sorella in Cristo, piangendo ho chiesto a Dio perdono per i miei peccati. E’ iniziato, così, un qualcosa che ancora oggi è in divenire: il mio rapporto con Dio. Ho trovato la pace nel perdono di Dio.

 

Non ho più avvertito il bisogno di colmare il vuoto che sentivo attraverso le amicizie o le varie distrazioni che la nostra società offre. Tuttoggi la mia pace è solo nel Signore. Negli anni ci sono stati problemi e fallimenti ma la pace e la gioia”, che credevo fossero solo una bella coppia di parole, fanno parte invece di una realtà che continuo a sperimentare ogni qualvolta rivolgo il mio pensiero e la mia attenzione, mediante la preghiera e la lode, a Gesù.

 

Niente ha senso se dimentico Gesù.

 

Guardando a Lui vedo il bene e il valore di ciò che mi circonda. Tutto ha senso se al primo posto nel mio cuore metto Gesù. Il rapporto con Dio, mediante la lettura della Bibbia e la preghiera, non è un traguardo che si raggiunge in una volta ma deve essere coltivato ogni giorno, con comprensibili alti e bassi, ma è la chiave per mantenere lo sguardo su Gesù.

 

Ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno”. (Proverbi 4:18)

 

Il Signore vi benedica e fermi i vostri passi nei Suoi sentieri, che sono la fonte del vero bene!

Beatrice

 

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